2023-03-30
Xi apre a un incontro con Zelensky. Giornalista Usa arrestato a Mosca
Il presidente cinese non esclude una visita a Kiev. Tensione per la cattura di un reporter del «Wsj», accusato di spionaggio. La Casa Bianca: «Gli americani lascino la Russia». Vladimir Putin chiama alle armi altri 147.000 coscritti.«Tutti i cittadini americani che si trovano in Russia lascino il Paese». Questa la dura reazione della Casa Bianca all’arresto di Evan Gershkovich, il giornalista del Wall street journal arrestato ieri mattina a Ekaterinburg e che rischia 20 anni di carcere per spionaggio. «Siamo profondamente preoccupati. È inaccettabile che il governo russo prenda di mira cittadini americani».Il dipartimento investigativo dei Servizi segreti russi (Fsb) ha aperto un procedimento penale ai sensi dell’articolo 276 del Codice penale nei confronti di Gershkovich. Il reporter, classe 1991, copre per il Wall Street Journal Russia, Ucraina e i Paesi dell’ex Unione sovietica. In precedenza, aveva lavorato per l’agenzia Afp e per il Moscow Times e aveva collaborato per il New York Times. Per gli 007 russi, però, Gershkovich era lì per fare tutt’altro e lavorava sotto copertura: il reporter «su istruzione degli Stati Uniti, stava raccogliendo informazioni su una delle imprese del complesso militare-industriale russo, che rappresentano un segreto di Stato».Lo ha ribadito anche la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova: «Ciò che stava facendo il corrispondente del Wall Street Journal a Ekaterinburg non ha nulla a che fare con il giornalismo. Purtroppo non è la prima volta che lo status di corrispondente estero, il visto giornalistico e l’accreditamento vengono utilizzati da stranieri nel nostro Paese per coprire attività che non sono giornalismo», ha aggiunto. Intanto, continua intensa l’attività diplomatica di queste settimane. La Cina, tramite canali diplomatici, ha fatto sapere all’Ucraina di stare per ora «valutando attentamente» l’invito rivolto dal presidente Volodymyr Zelensky al presidente Xi Jinping a visitare Kiev, o almeno ad avere una conversazione telefonica diretta dopo il vertice recente del leader di Pechino a Mosca con Vladimir Putin. La notizia è stata data dal ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba che poi è tornato su Mosca ricordando: «La Russia usa la minaccia nucleare come un ricatto, non bisogna consentirle di farlo». Ritiene infatti che Mosca non abbia nessuna intenzione di usare armi atomiche, ma che utilizzi questa minaccia come pedina di scambio per terrorizzare il mondo e ottenere qualcosa in cambio. Questo non deve, secondo Kuleba, impedire a Kiev e ai suoi alleati di «fare la cosa giusta». Anche Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha parlato di giustizia: di «pace giusta». Questa volta rivolgendosi alla Cina: «In qualità di membro permanente del Consiglio di sicurezza, la Cina ha la responsabilità di salvaguardare i principi e i valori che sono alla base della Carta delle Nazioni Unite. E la Cina ha la responsabilità di svolgere un ruolo costruttivo nel promuovere una pace giusta. Ma quella pace può essere giusta solo se si basa sul mantenimento della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina». Dal 3 al 5 aprile si terrà la riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi della Nato, e lì Kuleba incontrerà il segretario di Stato Usa, Antony Blinken che a sua volta incontrerà il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg e l’Alto rappresentante della Politica estera Ue, Josep Borrell.Zelensky nel frattempo prosegue con la sua attività di relazioni con l’Occidente. Ieri si è rivolto con un video alla Camera bassa del Parlamento austriaco. Durante il discorso, però, i legislatori austriaci esponenti della destra di Fpo (il partito della Libertà d’Austria) sono usciti in segno di protesta, evidenziando come quel discorso violasse lo status di neutralità dell’Austria. La protesta, per altro, era stata annunciata già nei giorni scorsi. L’Austria non fa parte della Nato e non fornisce armi all’Ucraina. Tuttavia, ha mandato a Kiev aiuti umanitari, caschi e giubbotti di protezione per uso civile.Anche sul lato russo c’è grande attività di relazioni. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, sarà in Turchia il 6 e 7 aprile «su invito» del ministro degli Esteri del governo di Ankara. Ma, soprattutto, Lavrov presiederà la riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu ad aprile. Lo ha annunciato la portavoce Zakharova. Non è una sorpresa, perché dal primo aprile la Russia assumerà la presidenza di turno, come previsto da tempo. «Un brutto scherzo», secondo Kuleba.Ieri, inoltre, si è conclusa la visita alla centrale di Zaporizhzhia del capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica Rafael Grossi. «L’impianto nucleare non può essere protetto» è il suo allarme. Secondo Grossi, il numero di truppe nella regione dell’impianto, occupata dalle unità militari di Mosca, è aumentato in modo significativo e non è più possibile proteggerlo. La guerra sul campo infatti è tutto fuorché conclusa. Mentre Kiev si prepara per il contrattacco, Putin recluta nuove leve: ieri ha infatto firmato un decreto sulla chiamata di primavera per il servizio militare che riguarda 147.000 persone coscritte, dai 18 ai 27 anni.
Francesca Albanese (Ansa)
Andrea Sempio. Nel riquadro, l'avvocato Massimo Lovati (Ansa)