![La realtà non garba alle minoranze. Il «Washington Post» la abolisce](https://assets.rebelmouse.io/eyJhbGciOiJIUzI1NiIsInR5cCI6IkpXVCJ9.eyJpbWFnZSI6Imh0dHBzOi8vYXNzZXRzLnJibC5tcy8zMjk3MzYyMC9vcmlnaW4uanBnIiwiZXhwaXJlc19hdCI6MTc3OTg4MzYwMH0.Hnr5B9uJqXqlWwm_HdJsIm8AUs-0SO15B_8zZV0cIbg/img.jpg?width=1200&height=800&quality=85&coordinates=0%2C0%2C59%2C0)
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Rivoluzione nel giornalismo americano: la celebre «obiettività» anglosassone non va più bene, perché nasce in redazioni con troppi ricchi bianchi. Perciò va messa da parte: meglio farsi spiegare il mondo da neri e gay.
Pubblicato per la prima volta in italiano il breve saggio del collaborazionista francese che estendeva la rivoluzione delle camicie nere fino a Omero.