2024-09-23
Brandeburgo, l’Spd tiene botta ma AfD vola
Olaf Scholz (Getty Images)
Le proiezioni attribuiscono la vittoria ai socialdemocratici nel loro storico feudo, tallonati però da Alternative für Deutschland, salita attorno al 30%. La Cdu precipita all’11% dietro al nuovo partito di ultrasinistra Bsw. Linke fuori dal Parlamento, Verdi in bilico.Pochissimi i voti di differenza tra Spd, il partito del cancelliere tedesco Olaf Scholz, e AfD il partito di destra che era dato per vincitore in tutti i sondaggi sul voto in Brandeburgo. Spd vince per un soffio. Ieri i socialdemocratici si sono salvati incassando, secondo le prime proiezioni, più del 31% dei consensi dei cittadini del Land. Alternative fur Deutschland, guidata da Hans Christof Bernd, ottengono circa il 30%. «Anche in Brandeburgo possiamo registrare un enorme successo. Grazie mille agli elettori, sarà una serata emozionante», si legge sui social ufficiali del partito di destra appena dopo le prime proiezioni.AfD infatti già arrivava da due risultati senza precedenti in Turingia e Sassonia, appena poche settimane fa. Il primo settembre, in Turingia, Afd è stato il primo partito di estrema destra a vincere le elezioni regionali in Germania dopo la Seconda guerra mondiale. Lo stesso giorno ha mancato di poco il primo posto in Sassonia. Quei risultati avevano messo già in grande difficoltà Scholz e in molti credevano che un eventuale, ulteriore, sconfitta lo avrebbe costretto alle dimissioni. Brutto risultato invece per la Cdu, all’11,9% (-3,7% rispetto alle scorse elezioni), che arriva dietro al nuovo partito guidato da Sahra Wagenknecht Bsw (12,0%). I Verdi, con una proiezione del 5%, dovrebbero salvarsi e riuscire a superare la soglia di sbarramento, ma perdono più della metà dei voti ottenuti la volta prima. La Linke ne perde anche di più e resta fuori dall’assemblea della regione di Brandeburgo con appena il 3,1% (-7,6%). Disasrtro dei liberali, sotto all’1%. I socialdemocratici conquistano 5 punti in più rispetto alle precedenti elezioni, ciò significa che il voto espresso si è concentrato sui socialisti per evitare di far vincere AfD, che ha segnato un +5%. Alta l’affluenza che a chiusura dei seggi ha registrato il 73% degli aventi diritto al voto, segno che la tattica della diffusione della paura di un ritorno degli spettri del nazismo per alcuni tedeschi ancora funziona. Calcolando che al voto sono stati chiamati 2,1 milioni di cittadini del Land di Potsdam, tra il primo e il secondo partito ci sono davvero poche migliaia di voti. Un risultato che sa di sconfitta per il partito di Scholz, anche perché avviene in una regione storicamente guidata da governi di centrosinistra. Come adesso: l’esecutivo uscente era formato da una coalizione tra Spd, Cdu e Verdi. Il governatore, Dietmar Woidke, aveva annunciato che avrebbe fatto un passo indietro in caso di sconfitta. «È stato un duro lavoro. Ma abbiamo detto subito che avremmo affrontato questa battaglia» ha detto il governatore uscente e capolista dell’Spd, che ha trasformato il voto in un’elezione a favore o contro la destra, vincendo la scommessa. «Il nostro obiettivo era evitare al nostro Land un marchio marrone. E siamo lieti che, a quanto sembra dai dati attuali, potrebbe essere così». In gioco non c’era soltanto il posto di Woidke. A giocarsi tutto, e non è detto che sia finita con queste elezioni, è Scholz che pur avendo vinto, con questi risultati così deboli rischia seriamente di perdere la candidatura per le federali del 2025. Manca infatti una manciata di mesi alle politiche tedesche e il cancelliere non è mai stato debole come adesso. Il malcontento nei confronti di Scholz potrebbe montare ancora di più dopo questa debolissima vittoria, e in molti già preferirebbero il ministro della Difesa, Boris Pistorius, per le federali in agenda il prossimo anno.I risultati degli alleati della coalizione poi, non aiutano. Linke paga il successo di Sahra Wagenknecht, che si è mangiata tutti i voti dell’estrema sinistra, i liberali sono praticamente insignificanti. «Amara sconfitta» anche per la Cdu, secondo lo stesso segretario generale, Carsten Linnemann. «Per settimane c’è stata una polarizzazione sulla questione se votare per l’AfD o per l’Spd con il ministro-presidente Dietmar Woidke alla guida», ha detto Linnemann all’Ard, aggiungendo che, di conseguenza, molti elettori della Cdu hanno deciso di votare per l’Spd. Olaf Scholz si trovava a New York, alle Nazioni unite, quando sono arrivati i risultati del voto dal Brandeburgo, e a caldo non ha rilasciato commenti. Prima del voto aveva detto: «È molto importate che domenica (ieri, ndr) sia l’Spd ad affermarsi come partito politico più forte e non l’AfD». Anche il leader della Cdu, Friedrich Merz, aveva attaccato AfD alla vigilia del voto: «Alternative für Deutschland contraddice quello che costituisce il nucleo e l’anima del nostro partito. La differenza fra patrioti e nazionalisti è molto semplice: noi amiamo il nostro Paese, loro odiano tutti gli altri. Sì, vogliamo limitare il numero dei rifugiati e dei richiedenti asilo, ma noi non usiamo toni xenofobi».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)
Ecco #DimmiLaVerità del 17 settembre 2025. Il nostro Giorgio Gandola commenta le trattative nel centrodestra per la candidatura a presidente in Veneto, Campania e Puglia.