2018-07-13
Vitalizi aboliti, la giusta fine di una vergogna
Sì della Camera al taglio di un privilegio introdotto 64 anni fa. L'ufficio presieduto dal grillino Roberto Fico approva la delibera che ricalcola, dal primo gennaio 2019, le indennità di 1.338 ex deputati con metodo contributivo. Un risparmio di oltre 40 milioni.All'interno l'elenco dei vitalizi. Il taglio ai vitalizi è diventato realtà. Ieri alla Camera l'ufficio presieduto da Roberto Fico ha approvato la delibera presentata lo scorso 27 giugno che ricalcola, a decorrere dal primo gennaio 2019, le indennità dei ex deputati (sono 1.338) con metodo contributivo, con un risparmio che supererà i 40 milioni di euro. «Sono molto soddisfatto perché oggi abbiamo posto fine a una grande ingiustizia che ha rappresentato tanti anni della nostra Repubblica», ha commentato al termine del consiglio il presidente Fico. «I cittadini e le cittadine sentivano in maniera molto forte l'esigenza di porre fine ai vitalizi degli ex parlamentari così come li abbiamo conosciuti, perché il punto di principio fondamentale è che oggi ripariamo finalmente a un'ingiustizia sociale, dove i parlamentari avevano un trattamento e i cittadini fuori godevano di tutt'un altro trattamento. Oggi ricongiungiamo questo in nome della Repubblica italiana e in nome dei cittadini italiani e ripariamo soprattutto delle ferite». Venendo ai dettagli del voto, da tabulato ufficiale risulta che i voti totali a favore sono stati 12: 9 della maggioranza (M5s e Lega), uno del Partito democratico, e 2 di Fratelli d'Italia. Tre i voti di astensioni, dei 3 esponenti di Forza Italia. Non hanno partecipato al voto l'esponente di Leu e quello del gruppo Misto. Non appena è stato approvato il taglio, su piazza Montecitorio si sono riversati il vicepremier Luigi Di Maio, ministri, parlamentari e militanti 5 stelle per festeggiare con un flash mob i cui ingredienti sono stati palloncini gialli con la scritta «Bye bye vitalizi» e fiumi di Santero sempre in tinte grilline. «Giornata storica che gli italiani aspettavano da sessant'anni», ha esultato Di Maio, che rilancia sulle pensioni d'oro: «Saranno tagliate quelle sopra i 4.000 euro per ridare alle minime». Soddisfazione anche da parte del vicepremier Matteo Salvini: «Stop a vecchi e assurdi privilegi, con la Lega dalle parole ai fatti». A margine del voto al provvedimento La Verità ha incontrato Marzio Liuni, membro dell'ufficio di presidenza in quota Lega, che ci ha spiegato come è si è svolta la giornata che ha portato al voto di ieri: «Dopo ampia discussione, dopo che tutte le forze politiche hanno presentato le loro ragioni, il provvedimento è stato votato e approvato. Chiaramente ci siamo dovuti fidare del parare della Camera, dell'Avvocatura di Stato, ci siamo fidati anche degli enti preposti come ad esempio l'Inps, l'Istat». La delibera è passata «con accoglimento dell'emendamento di Ettore Rosato del Partito democratico (Il collegio dei questori può, in presenza di motivate situazioni particolari, dovute a condizioni di salute, anagrafiche o socio-economiche, ricalcolare la rideterminazione degli assegni vitalizi dimezzando il taglio, ndr), a cui però abbiamo aggiunto una postilla perché in origine esso diceva che chi, nonostante un'invalidità o una condizione di salute particolarmente delicata, avesse un altro reddito o una casa di proprietà, avrebbe comunque subito il ricalcolo in base al metodo contributivo e questo ci sembrava ingiusto, anche perché non era chiaro se per “altro reddito" si intendesse anche la pensione e ciò avrebbe significato mettere anziani in mezzo alla strada, senza neppure la possibilità di pagare una casa di riposo». A questa modifica si aggiunge anche lo slittamento al primo gennaio dell'entrata in vigore dei tagli, come abbiamo già detto in principio, inizialmente prevista per il primo novembre 2018. Liuni ha voluto commentare anche la frase di Fico in cui ha ribadito che vorrà mantenere tutte le promesse fatte nel suo discorso di insediamento, con un avvertimento: «Tutti i prossimi provvedimenti verranno decisi insieme, per cui se il presidente Roberto Fico ha delle idee deve discuterne con la Lega e poi decideremo se è una cosa da portare avanti o no. Ogni tanto fa dei salti in avanti, ma io gli ho consigliato di stare tranquillo perché non vorrei arrivare allo scontro». E sul rumor che relega il voto favorevole al taglio come un ticket della Lega per riavere i voucher, commenta: «È una scemenza totale, noi i vitalizi li abbiamo sempre voluti ricalcolare». La stoccata arriva pure sulle modalità di festeggiamento del taglio da parte dei 5 stelle: «La politica ha bisogno di sobrietà, io eviterei queste carnevalate, la materia è seria, siamo tutti d'accordo che c'è stato un tempo in cui la politica probabilmente approfittava della sua posizione, cioè nel '54 sono stati introdotti i vitalizi e sono sempre aumentati, non aveva assolutamente senso che qualcuno a 45 anni prendesse questo tipo di “pensione" se così possiamo chiamarla e i precedenti governi hanno sempre avuto occasione per ridimenzionarla ma nessuno lo ha mai fatto e anzi, hanno lavorato per accrescere questo privilegio, ma non è più il tempo. Sulla delibera ci si poteva ragionare un po' di più, l'ultima tabella con i coefficienti è arrivata l'atro ieri sera (martedì 10, ndr) ma il presidente ha deciso di premere l'acceleratore. Forse ci poteva essere un latro metodo meno attaccabile, ma secondo me (gli ex parlamentari, ndr) ci avrebbero attaccato anche se avessimo tagliato 1 solo euro». E chiude con una speranza per Palazzo Madama: «Il Senato credo sia stato a guardare cosa faceva la Camera e ora si presume farà lo stesso. So che hanno chiesto dei pareri ulteriori rispetto a noi (attraverso l'audizione del presidente dell'Inps Tito Boeri e il parere del Consiglio di Stato, ndr)». Da Forza Italia giungono malumori, la vicepresidente della Camera, Mara Carfagna, ha lasciato la sala dopo il voto con il volto contrito e ha fatto sapere con una nota: «In Ufficio di presidenza ci siamo astenuti: siamo a favore del taglio ai vitalizi, ma contrari ad imbrogliare gli italiani. Oggi non assistiamo alla fine dei vitalizi come sostengono i 5 stelle, ma al futuro arricchimento degli ex parlamentari e dei loro avvocati. Approvare una delibera che nasce già viziata da incostituzionalità costringerà infatti la Camera e i suoi organi a doversi difendere in giudizio dalla pioggia di ricorsi che sono già pronti sulle scrivanie degli avvocati. A rimetterci, alla fine, saranno quindi sempre le tasche degli italiani. C'è dunque poco da festeggiare». Vitalizi from La Verità
Il giubileo Lgbt a Roma del settembre 2025 (Ansa)
Mario Venditti. Nel riquadro, da sinistra, Francesco Melosu e Antonio Scoppetta (Ansa)