2022-10-14
Quelli che sapevano già tutto di Pfizer smentiti da Draghi, virostar, Iss-Aifa
Giorgio Palù (Imagoeconomica)
È caduta (quasi) nel vuoto l’ammissione della casa farmaceutica sul vaccino mai testato sulla trasmissibilità. «Cosa nota», è il mantra del giorno dopo. Ma significa che tanti hanno detto bugie per un anno. Ecco le prove.Il re è nudo: davanti il Parlamento europeo, Pfizer ha ammesso che i vaccini non sono mai stati testati sulla capacità di bloccare la trasmissione del virus. Cosa in questi mesi diventata evidente a chiunque. L’ammissione tardiva dell’azienda ha fatto, però, a pezzi in pochi secondi la retorica moralista del «vaccinarsi per proteggere gli altri» e il vergognoso impianto di diktat e obblighi a cui il green pass ha dato vita.Come accade da oltre due anni sul tema, solo La Verità e pochissime altre testate hanno dato rilevanza alla notizia. In effetti, dopo aver cavalcato per mesi la narrazione che degradava i non vaccinati a untori e paragonava chiunque si ponesse dei dubbi a dei terrapiattisti, deve essere complesso fare un passo indietro. Ma tra i presto vedovi di Roberto Speranza c’è chi alza la posta e declassa la rivelazione del colosso farmaceutico a una non notizia. «Si sapeva già», è l’arrogante filastrocca che ripetono in coro gli ultrà delle restrizioni. Strano, perché istituzioni, media e virostar hanno detto fin dall’inizio, senza contraddittorio, l’opposto. Ad esempio, il 17 dicembre 2020, a L’aria che tira su La7, il presidente dell’Aifa, Giorgio Palù, dichiarava: «Gli anticorpi (generati dalla vaccinazione Covid, ndr) servono a prevenire l’attacco del virus alla cellula, quindi l’immunità conferita è di tipo sterilizzante, cioè previene l’infezione». Certo, sul finire del 2020, la confusione può essere, col senno di poi, giustificata. Però, sul sito di Aifa, risulta ancora questa definizione: «Comirnaty è un vaccino a mRNA indicato per l’immunizzazione attiva per la prevenzione di Covid 19». Il mantra sui cui si è basata la campagna vaccinale di massa, infatti, era proprio questo: vaccinatevi, così non vi contagiate e non contagiate chi vi sta vicino. Ritornello che si è poi evoluto in: vaccinate i vostri figli, altrimenti contagiano i nonni e il compagno di banco. Tra i più celeri nel ridimensionare la rivelazione della manager di Pfizer, c’è David Puente, debunker di Open. In sintesi, il giornale fondato da Enrico Mentana fa presente che: i vaccini non prevengono il contagio, bensì le forme gravi di Covid; riducendo le forme più sintomatiche cala anche la probabilità di contagiare; diversi studi successivi lo hanno confermato.Puente, sui social, precisa: «Cose già dette e ripetute da più di un anno. Nello screenshot, un articolo del 21 aprile 2021 (come ha riportato lo stesso Puente in seguito, l’articolo era invece del 6 aprile, ndr). Chi parla oggi di “scoperta” ha ignorato oltre un anno di informazione sui vaccini».Che i vaccini fossero del tutto inefficaci contro il contagio, insomma, sarebbe ufficiale già da oltre un anno. Gli asini che si scandalizzano per l’ammissione sui mancati test di Pfizer, sono in difetto, pare di capire. Tuttavia, allora non risulta chiaro come mai nessuno degli abili scopritori di bufale abbia fatto un plissé, per esempio, quando Mario Draghi presentava il green pass come «garanzia di ritrovarsi tra persone non contagiose» (22 luglio 2021). Se era arci noto e assodato che presentarsi all’hub non avrebbe evitato di contagiarsi, perché il green pass sui luoghi di lavoro è stato reso obbligatorio «al fine di prevenire la diffusione dell’infezione da Sars-CoV-2» (dl 127/2021)? Perché Burioni, il 17 maggio 2021, sosteneva che: «Abbiamo a che fare con un virus nuovo, la spiegazione più probabile è che il vaccino sia spaventosamente efficace nel ridurre la trasmissione». Tutti sapevano quello che Pfizer ha ammesso lunedì scorso, eppure il Messaggero, il 30 giugno 2021, titolava: Pfizer e Moderna, “chi è vaccinato sarà immune per anni”. L’ultimo studio degli scienziati». D’altronde, lo stesso Iss, il 9 luglio 2021, pubblicava questo comunicato: «Covid: il vaccino protegge da infezioni, ricoveri e decessi fino al 100%». Titolo vagamente propagandistico e infatti dissonante dal contenuto del comunicato, che recitava: «Il vaccino, se si sono completate le dosi previste, è efficace circa all’80% nel proteggere dall’infezione, e fino al 100% dagli effetti più gravi della malattia, per tutte le fasce di età».Sempre l’Iss, riguardo alla campagna vaccinale, scrive: «Con Decreto del 12 marzo 2021, il nostro Paese ha adottato il nuovo piano strategico per la prevenzione delle infezioni da Sars-CoV-2 per l’esecuzione della campagna di vaccinazione nazionale». Ma, andando meno indietro nel tempo, in un articolo di Adnkronos del 20 aprile 2022 si legge che, secondo una ricerca di Humanitas, «nei primi 3 mesi successivi all’iniezione intramuscolo, i vaccinati risultano protetti non solo dalla malattia grave e dal ricovero, ma anche dal contagio». L’articolo fu rilanciato nei mesi scorsi anche dal giornalista Giuseppe Brindisi, a sostegno dell’efficacia dei vaccini. Lo stesso presentatore di Rete 4, tuttavia, ora si dice a conoscenza già da due anni dell’esatto contrario: «I ciarlatani coprofili no vax (siedono anche nei Parlamenti), sputano quel che masticano nel ventilatore sperando di raggiungere il maggior numero di stupidi. Ciò che fa gridare al “Gomplodddo” oggi sui trial di Pfizer si sapeva già due anni fa», ha scritto su twitter.Errare è umano. Ma sorge un quesito: assunto che giornali, istituzioni ed «esperti» avessero da oltre un anno la verità in tasca, con che faccia hanno allora giustificato un impianto giuridico limitante (ancora adesso, per alcuni cittadini) le libertà degli individui, introdotto per evitare i contagi? Perché applaudire leggi che hanno ridotto un non vaccinato ad avere meno diritti del proprio cane (salire su un tram, ad esempio) perché bollato come pericolo per la collettività? Cospargersi il capo di cenere sarà chiedere troppo, ma chi si è eccitato davanti a un lavoratore privato del proprio stipendio, dovrebbe dare delle spiegazioni. O, meglio, tacere.
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.