2025-01-07
Violenze sessuali in Gran Bretagna: una su quattro è opera di immigrati
I forestieri sono appena il 9% della popolazione ma compiono il 16% dei reati totali. La gang di pakistani non era un’eccezione.Lo scandalo delle gang di stranieri, soprattutto pakistani, che da anni abusano minori nel Regno Unito sta portando alla luce altri dati inquietanti. Secondo l’analisi del Centre for migration control, nei primi 10 mesi dello scorso anno sono stati effettuati più di 9.000 arresti di cittadini stranieri per reati sessuali in 41 dei 43 dipartimenti di polizia di Inghilterra e Galles. Il numero di questi crimini commessi da migranti rappresenta un quarto (26,1%) del totale stimato di 35.000 arresti per reati sessuali nel 2024. Per stupri ed altri abusi sono finiti in carcere 165 stranieri ogni 100.000, contro i 48 ogni 100.000 britannici. Più del triplo. Nelle contee del North Yorkshire e del Dorset la percentuale dei reati sessuali commessi da stranieri è stata di oltre il 33%; nel Leicestershire del 36,6%; nel Derbyshire del 44,8%.La classifica della criminalità in campo sessuale ha individuato 48 nazionalità con un tasso di arresti ogni 1.000 abitanti più alto rispetto ai britannici. Al vertice si collocano gli albanesi, seguiti da afghani, iracheni, algerini e somali.Sebbene gli stranieri costituiscano il 9% della popolazione, hanno commesso così tanti reati lo scorso anno, e non solo di sfondo sessuale, da rappresentare il 16,1% del numero totale di arresti: ben 131.000 da gennaio a ottobre 2024. Per tutti i crimini, i romeni sono stati il gruppo con il maggior numero di arresti (11.678), seguiti dai polacchi (9.583), dagli albanesi (5.665), dagli indiani (5.414), dai pakistani (4.171), dai nigeriani (3.317), dai lituani (3.253) e dagli iraniani (3.000). Alcuni importanti parlamentari conservatori hanno chiesto sia al governo conservatore sia a quello laburista di seguire l’esempio della Danimarca e di alcuni Stati americani per consentire la compilazione di classifiche dei tassi di criminalità dei migranti di tali nazioni. Purtroppo non sorprende l’alta percentuale di violenze sessuali commesse da stranieri che provengono da Paesi e culture che dove non esiste emancipazione femminile ma nemmeno rispetto per la donna. «E dato il nostro modello di rozzo multiculturalismo sponsorizzato dallo Stato», scrive il Telegraph, «migliaia di donne in Gran Bretagna venivano stuprate, palpeggiate e molestate da uomini provenienti dall’estero». Anche i dati provenienti da Germania, Danimarca e Svezia evidenziano la stessa cosa: «Gli uomini stranieri sono sovrarappresentati nelle statistiche sugli stupri, e lo sono in modo enorme quelli provenienti da Paesi con una storia di arretratezza per quanto riguarda i diritti delle donne», aggiunge il quotidiano inglese che ricorda come nella maggior parte dei filmati della polizia venga mostrato «invariabilmente un uomo britannico bianco che mancava di rispetto a una donna, e i suoi amici dell’universo arcobaleno che lo rimproveravano». Dichiarare che gli stupri sono commessi più dagli stranieri che dal popolo inglese, come invece emerge dai dati, andava contro le posizioni della sinistra sempre pronta a tacciare come razzisti gli allarmi che nascono dall’osservazione dei fenomeni sociali.Robert Bates, fondatore e direttore della ricerca del Centre for migration control, ha dichiarato: «Le migrazioni di massa ci hanno reso tutti meno sicuri e, in particolare, hanno portato a un aumento della violenza contro donne e ragazze. Il ministero dell’Interno è stato troppo preoccupato di accontentare i lobbisti delle frontiere aperte, da dimenticare che il suo primo dovere è quello di mantenere al sicuro il pubblico britannico. L’immigrazione di massa è una piattaforma politica radicale che sta lacerando il tessuto stesso della nostra società. Non è troppo tardi per invertire questa situazione catastrofica». Ha aggiunto: «Se il ministero dell’Interno fosse seriamente impegnato per il benessere dei cittadini britannici, cercherebbe senza esitazione di affrontare questo problema introducendo protocolli sui visti molto più severi per le nazionalità con una propensione sproporzionatamente elevata a commettere reati. Abbiamo più di 10.000 cittadini stranieri nelle prigioni britanniche, molti altri in libertà vigilata o rilasciati nella comunità, e una giostra di recidivi che non siamo in grado di espellere». Ha poi concluso: «Non dovrebbe esserci un solo cittadino straniero nel Regno Unito che infranga le nostre leggi. Nemmeno uno».Il ministro ombra della Giustizia, Robert Jenrick, è stato tra coloro che hanno chiesto al ministero dell’Interno di rafforzare le politiche in materia di visti ed espulsioni per le nazionalità collegate a tassi di criminalità più elevati nel Regno Unito. Quanto alle violenze spaventose su bambine e ragazzine inglesi, perpetuate durante anni nel silenzio più vergognoso, Jenrick ha affermato in un suo lungo commento su X che i crimini erano stati «legalizzati e attivamente insabbiati per prevenire disordini» perché le autorità erano preoccupate che una predominanza di uomini di origine britannico-pakistana tra i trasgressori avrebbe danneggiato le relazioni nella comunità.