2025-02-24
Vince la Cdu, Afd è il secondo partito. La Weidel: «Disposti a coalizzarci»
Friedrich Merz: «Ora governo rapido». Difficile l’intesa coi sovranisti. Tonfo Spd, Verdi in calo.Le elezioni hanno registrato in Germania un’affluenza dell’84%. Si tratta del risultato più alto dai tempi della riunificazione (1990). Questo dato testimonia come pochi altri quanto la votazione di ieri fosse sentita dal popolo tedesco, che ha seguito un dibattito politico dai toni molto duri e scandito da due temi dominanti: la recessione economica e la crisi migratoria. Un dibattito, peraltro, funestato da diversi attentati ed eccidi perpetrati da criminali stranieri.I risultati - ancora parziali, nel momento in cui scriviamo - hanno in sostanza rispettato le previsioni della vigilia. Il vincitore indiscusso di questa tornata è Friedrich Merz, il candidato dell’Unione, formata dai partiti «gemelli» Cdu e Csu. La coalizione dei cristiano-democratici si è attestata intorno al 28-29% dei consensi. Si tratta di numeri che fanno dell’Unione la prima forza del Paese e consegnano a Merz il mandato di formare un nuovo governo. Tuttavia, una volta resi noti gli exit poll, ai microfoni dell’Ard il segretario della Cdu, Carsten Linnemann, è riuscito a malapena a celare la sua delusione per non aver raggiunto (o superato) la soglia psicologica del 30%. D’altronde, parliamo pur sempre del secondo peggior risultato elettorale nella storia dell’Unione, battuto solo dalla catastrofe del 2021 (24,1%).Nonostante tutto, però, la Konrad Adenauer Haus (il quartier generale della Cdu a Berlino) era piena di sostenitori del partito che hanno accolto tra scroscianti applausi un Merz raggiante, ormai quasi certo di diventare il nuovo cancelliere della Repubblica federale. «La Cdu e la Csu hanno vinto queste elezioni», ha esordito il leader cristiano-democratico nel suo discorso post-voto. «Abbiamo combattuto una campagna elettorale molto dura, ma necessaria, contro i nostri avversari», ha proseguito. «Adesso, però, è tempo di parlarci per formare rapidamente un governo che dev’essere operativo il prima possibile» e che sia in grado di «inviare un segnale forte al resto del mondo». Anche perché, ha concluso Merz, «il mondo non ci aspetta e non potrà aspettare che si svolgano lunghe trattative. Il mondo deve sapere che la Germania ha di nuovo un governo affidabile».Chi può gioire è anche Alternativa per la Germania, che con circa il 20% delle preferenze ha raddoppiato il risultato del 2021: numeri record per i sovranisti. Certo, alcuni speravano in un consenso ancora più ampio, ma Alice Weidel si è presentata alle telecamere visibilmente soddisfatta: «Abbiamo ottenuto un risultato storico, non siamo mai stati così forti a livello nazionale», ha dichiarato la leader dell’Afd. Che poi ha aggiunto: «Siamo diventati la seconda forza politica del Paese e ci siamo saldamente affermati come partito di massa». Sebbene Merz abbia escluso ogni collaborazione con i sovranisti, la Weidel ha comunque affermato che «saremo sempre pronti a far parte di un governo che intende realizzare la volontà del popolo. Se Merz deciderà di allearsi con la sinistra, allora avrà truffato i suoi elettori».Musi lunghi, invece, nel quartier generale della Spd, la Willy Brandt Haus. Con circa il 16%, i socialdemocratici hanno incassato il peggior risultato della loro storia ultracentenaria. Una disfatta che, non a caso, è stata descritta da Olaf Scholz come una «sconfitta amara». Il cancelliere si è quindi congratulato con Merz per la vittoria. Il ministro della Difesa, Boris Pistorius, ha usato toni ancora più crudi: «Quello di stasera è un risultato catastrofico per la Spd, è inutile indorare la pillola». Male anche i Verdi, che con circa il 12,5% hanno perso parecchio terreno rispetto al 2021, mentre può senz’altro festeggiare la Linke: grazie al suo sorprendente 8,5%, il partito dell’estrema sinistra tedesca è riuscito a rientrare al Bundestag. Rimane ancora da capire, infine, se i liberali della Fdp e il Bsw di Sahra Wagenknecht riusciranno a superare la soglia di sbarramento del 5%: è proprio sulla base di questo dettaglio, del resto, che si decideranno le possibili coalizioni per formare il prossimo governo della Germania.