2025-02-25
Un viaggio culturale da Nord a Sud attraverso le trincee e i bunker delle due guerre
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Il bunker sul monte Soratte a Sant'Oreste, in provincia di Roma (iStock)
Non si tratta certo di un viaggio leggero né di una passeggiata spensierata: andare alla scoperta di quelli che un tempo furono i bunker e le trincee delle due guerre è un’esplorazione che induce a riflettere, a mettersi nei panni di chi visse paura e disperazione e ad aumentare il proprio bagaglio culturale, che prima di tutto è un bagaglio umane e non una sterile lista di date e nomi.L’Italia fu infatti un immenso teatro di battaglia e, in quanto tale, le sue ferite sono ancora visibili in alcuni luoghi. Un viaggio che può forse divenire come il kintsugi, l’arte giapponese di riparare con l’oro gli oggetti rotti. Ovviamente non possiamo restituire la vita o la serenità a chi le perse, ma possiamo rendere questo genere di visite un’occasione per diventare persone migliori, senza rendere retorica quella che in realtà è una necessità sociale. Perché anche se non viviamo in guerra, non siamo certo esenti da battaglie, siano esse domestiche, politiche o di altro genere.Di seguito una sintesi di alcune delle trincee e dei bunker italiani più interessanti, tenendo presente che tutto il Paese è disseminato di queste testimonianze storiche.Le trincee Simbolo della Grande Guerra, la trincea era un fossato, talvolta coperto, atto a proteggere i militari dalle forze avversarie. Alcuni film dipingono giustamente le trincee come luoghi da incubo, mostruosi e protettivi allo stesso tempo. Luoghi in cui riflettere, scambiare emozioni con i propri compagni, scrivere lettere ai familiari.La maggior parte di esse si trova a nel nord-est d’Italia, dato che è qui che si svolse la maggior parte dei combattimenti negli anni ’14-’18 del secolo scorso.Alta Via Bepi Zac. Siamo in Trentino Alto Adige, su un itinerario che parte da Passo delle Selle e arriva alla Cima dell’Uomo, sulla Marmolada. Solo gli escursionisti esperti possono arrivare in cima; agli altri si consiglia di raggiungere la Sforcela del Ciadin, considerando che sono comunque necessari un minimo di esperienza d’alta montagna, abbigliamento tecnico e kit da ferrata.Il nome della via si riferisce al famoso alpinista Bepi Pellegrin, chiamato anche Zac.Questo percorso è un viaggio emotivo nella storia e nella natura incomparabile della zona, dominata dalle Pale di San Martino, dai gruppi del Catinaccio, del Latemar e della Sella e dalla vetta del Sassolungo.Qui si insediarono le truppe austriache e tedesche, che combatterono contro quelle italiane, intenzionate a espugnare la linea.È possibile lasciare l’auto al parcheggio che si trova presso la seggiovia Costabella. Si supera poi il rifugio Paradiso (che consigliamo di raggiungere con gli impianti di risalita) in direzione del rifugio Le Selle. Da qui si possono seguire le indicazioni per la via “Bepi Zac”. Da ora in avanti i panorami si fanno magnifici, ma non bisogna dimenticare che per percorrere questo tratto ci si attacca ai cordini con cui è attrezzato, data la ripidità e franosità della salita.A ricordare la grande guerra, le gallerie, il ricovero austriaco e un piccolo museo d’alta quota.DormireHotel San Marco, Sen Pelegrin 15, Passo San Pellegrino: splendida la vista e hotel ricco di servizi.MangiareRifugio Fociade, località Fuciada 1, Fuchiade (TN): piatti tipici, ma in versione più raffinata. Da provare il lombo di cervo.Saletto di Breda di Piave (TV)Una camminata che non richiede particolari sforzi né un’attrezzatura specifica. Due ore e mezza per attraversare la zona, tra le aree naturali lungo il corso del fiume e le due trincee della prima guerra mondiale.Un luogo della memoria, riportata in vita grazie al “recente” recupero delle trincee, che videro scontrarsi il Regio Esercito e le divisioni austro-ungariche.Una si trova alla fine di via Passo e l’altra in via dei Casoni, ma non esistono indicazioni particolarmente precise.Per partecipare a una visita guidata, scrivere a segreteria@unpliveneto.it o chiamare il numero 0438/ 893385.DormireVilla Vitturi, via Saltore 1, Maserada sul Piave: villa d’epoca circondata da un bellissimo parco.MangiareRistorante Colombo, piazza Cristoforo Colombo 17, Breda di Piave: ottimo pesce, sia crudo che sotto forma di grigliata o frittura.Rifugio Antiaereo N. 87 – MilanoSi fa fatica a immaginare le nostre città in quanto bersagli durante le due guerre. Eppure Milano, come tante altre in Italia, subì parecchi bombardamenti. Visitare il rifugio N. 87 è un modo per ricordare i momenti in cui le persone accorrevano per nascondersi qui.Si tratta dei sotterranei della scuola primaria Giacomo Leopardi, che il regista Ermanno Olmi descrisse nel suo libro “Ragazzo della Bovisa”.Questo di viale Bodio, uno dei rifugi meglio conservati del capoluogo lombardo, è visitabile al seguito di guide specializzate. Il costo ammonta a 10 euro e il percorso dura circa un’ora e mezzo.Per sapere quando si terrà la prossima visita, è necessario contattare l’associazione Milano Guida.DormireHotel Malta, via Giovanni Ricordi 20, Milano: hotel pulito e servito dai mezzi pubblici, come la metro Loreto.MangiareAl Garghet, via Selvanesco 36: ristorante originale e accogliente, dove consigliamo di provare tagliolini al tartufo e risotto con l’ossobuco.Bunker Soratte – Sant’Oreste (RM)4 km di gallerie nel cuore del Monte Soratte, volute da Mussolini nel 1937 per fungere da rifugio antiaereo per i vertici dell’esercito. Un’opera di alta ingegneria militare, che dalla fine del ’43 alla metà del ’44 divenne rifugio per le truppe naziste, mentre dal ’67 al ’72 fu ipotetico rifugio antiatomico per il Presidente della Repubblica.Grazie all’associazione Bunker Soratte, fa oggi parte del percorso della memoria ed è possibile visitarlo al prezzo di 10 euro.Per sapere quando si terranno le prossime visite, basta andare sul sito https://bunkersoratte.it/ o scrivere a prenotazioni@bunkersoratte.it. In alternativa, chiamare il numero 380.3838102. DormireBest Western Park Hotel Roma Nord, via Variante Tiberina 21, Fiano Romano: struttura confortevole, che offre anche un’ottima colazione.MangiareAgriturismo Il Ciuchino del Soratte, SP21a, 6 km 2300 Località Cariano, Sant'Oreste (RM): cibi genuini come ricottina al tartufo e fettuccine fatte in casa, con bellissima vista sulla campagna circostante.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)