2025-02-27
Vertice sulle bollette: più fondi ai bisognosi
Incontro a Palazzo Chigi per mettere a punto il decreto di domani: si punta ad aumentare la soglia del bonus alle famiglie fragili fino a 20.000 euro di reddito. Resta il nodo imprese e coperture. Inattuabile la proposta Calenda di disaccoppiare i prezzi delle rinnovabili.Aiutare le famiglie in modo più consistente ma senza mortificare le imprese. È questo l’obiettivo che si è dato il governo e che deve essere la stella polare del decreto bollette. In vista del Consiglio dei ministri di domani (potrebbe esserci anche una legge delega sul nucleare), i tecnici del Tesoro stanno cercando la quadratura del cerchio proprio nella logica di dare un segnale forte sul fronte delle categorie più deboli e più stressate dagli aumenti ma senza penalizzare il mondo dell’industria, in particolare le aziende energivore del manifatturiero che pur avendo usufruito per anni di una serie di agevolazioni scaricate sulle bollette, soffrono comunque i rincari. Una strategia da mettere in campo non dimenticando che il mercato energetico risente degli andamenti internazionali e, non da ultimo, dei segnali che arrivano da Bruxelles. Il presidente della commissione Finanze della Camera e responsabile economia di FdI, Marco Osnato, ha lasciato intendere come il governo intende muoversi: «ampliare la platea delle famiglie che possano usufruire del beneficio dello sconto in bollette, attualmente limitato a quelle con Isee inferiore a 9.530 euro per i nuclei con massimo tre figli a carico e fino a 20.000 per quelli più numerosi, ma anche non mortificare le imprese, che a prescindere dalla fiammata dai prezzi delle ultime settimane patiscono una bolletta energetica molto più cara rispetto al resto d’Europa, e questo fa perdere competitività». Al Tesoro i tecnici stanno valutando di portare il tetto dell’Isee per accedere al bonus, a 20.000 euro (nella prima bozza era 15.000) e alzare la soglia per le famiglie numerose da 20.000 a 30.000 euro. Inoltre nel ventaglio delle ipotesi vi sarebbe anche l’allungamento della validità delle misure da 6 mesi come era stato ipotizzato nelle prime bozze del pacchetto energetico, a un anno. Sempre a favore delle persone in difficoltà, si agirebbe sull’Acquirente unico che acquisterebbe all’ingrosso sui mercati del giorno prima anziché sui mercati spot.Tutto ciò naturalmente ha un costo superiore ai 2,5-3 miliardi messi in conto finora e si potrebbe arrivare anche a 4 miliardi. Una cifra importante per un bilancio pubblico risicato e che, come ha rimarcato il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Galeazzo Bignami, in replica a chi dall’opposizione lamenta l’inerzia del governo, risente delle spese dissennate della precedente legislatura. «Se non avessimo avuto il Superbonus e 116 miliardi spesi dai 5 Stelle noi oggi potremmo dispiegare un azzeramento delle bollette per i prossimi 30 anni». Dalle file dell’opposizione c’è chi quale il leader di Azione, Carlo Calenda, rilancia soluzioni tecnicamente inattuabili come il disaccoppiamento dei prezzi delle rinnovabili da quelli delle altre fonti di produzione. Ma è un sistema che l’Acer (l’associazione dei regolatori europei dell’energia) boccia da anni spiegando che è inefficace e indebolisce la concorrenza sui mercati. La maggioranza intanto fa quadrato. «I ministri Pichetto e Giorgetti sono al lavoro. Mi auguro che si possa trovare la miglior soluzione per aiutare le famiglie e le imprese», ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani e alla domanda sulla tempistica del decreto è stato possibilista: «Mi auguro che possa arrivare il prima possibile, vediamo, sono al lavoro». D’altronde l’equilibrismo del Tesoro non è solo di trovare le coperture per l’aumento degli aiuti alle famiglie ma anche di conciliare l’importante impegno economico con le prossime partite che non saranno meno onerose. In agenda ci sono la nuova rottamazione fortemente voluta dalla Lega, e il taglio dell’Irpef, che Forza Italia ha posto come un tema indiscutibile. Da evitare anche di incagliarsi in autorizzazioni da chiedere a Bruxelles per misure che potrebbero configurarsi come aiuti di Stato.Per i fondi si sta valutando di prorogare le concessioni elettriche che consentono di produrre energia con un costo tra i 20 e i 20 euro a megawattora. Invece di riassegnarle con una gara come è stato promesso a Bruxelles, si sta studiando di lasciare alle Regioni di concordare con i concessionari uscenti, una proposta economica.Un altro intervento allo studio è di ridurre le differenze tra il prezzo del gas sul mercato di riferimento europeo (l’indice TTF della Borsa di Amsterdam) e quello sul mercato all’ingrosso italiano. La riduzione di solo 1 euro di questa differenza farebbe risparmiare nelle bollette almeno due euro. Risorse dovrebbero arrivare dalla restituzione degli extra profitti al Gse. Negli ultimi giorni, il Gestore dei Servizi Energetici (Gse) ha inviato fatture ai proprietari di impianti fotovoltaici incentivati con il Conto Energia, imponendo la restituzione di extra profitti generati nel 2022. Su questo tema però si attende una pronuncia definitiva da parte della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Per altri fondi si sta pensando di attingere alla Cassa per i servizi energetici e ambientali che si occupa della gestione e riscossione degli oneri e dei contributi presenti in bolletta.
Thierry Sabine (primo da sinistra) e la Yamaha Ténéré alla Dakar 1985. La sua moto sarà tra quelle esposte a Eicma 2025 (Getty Images)
La Dakar sbarca a Milano. L’edizione numero 82 dell’esposizione internazionale delle due ruote, in programma dal 6 al 9 novembre a Fiera Milano Rho, ospiterà la mostra «Desert Queens», un percorso espositivo interamente dedicato alle moto e alle persone che hanno scritto la storia della leggendaria competizione rallystica.
La mostra «Desert Queens» sarà un tributo agli oltre quarant’anni di storia della Dakar, che gli organizzatori racconteranno attraverso l’esposizione di più di trenta moto, ma anche con memorabilia, foto e video. Ospitato nell’area esterna MotoLive di Eicma, il progetto non si limiterà all’esposizione dei veicoli più iconici, ma offrirà al pubblico anche esperienze interattive, come l’incontro diretto con i piloti e gli approfondimenti divulgativi su navigazione, sicurezza e l’evoluzione dell’equipaggiamento tecnico.
«Dopo il successo della mostra celebrativa organizzata l’anno scorso per il 110° anniversario del nostro evento espositivo – ha dichiarato Paolo Magri, ad di Eicma – abbiamo deciso di rendere ricorrente la realizzazione di un contenuto tematico attrattivo. E questo fa parte di una prospettiva strategica che configura il pieno passaggio di Eicma da fiera a evento espositivo ricco anche di iniziative speciali e contenuti extra. La scelta è caduta in modo naturale sulla Dakar, una gara unica al mondo che fa battere ancora forte il cuore degli appassionati. Grazie alla preziosa collaborazione con Aso (Amaury Sport Organisation organizzatore della Dakar e partner ufficiale dell’iniziativa, ndr.) la mostra «Desert Queens» assume un valore ancora più importante e sono certo che sarà una proposta molto apprezzata dal nostro pubblico, oltre a costituire un’ulteriore occasione di visibilità e comunicazione per l’industria motociclistica».
«Eicma - spiega David Castera, direttore della Dakar - non è solo una fiera ma anche un palcoscenico leggendario, un moderno campo base dove si riuniscono coloro che vivono il motociclismo come un'avventura. Qui, la storia della Dakar prende davvero vita: dalle prime tracce lasciate sulla sabbia dai pionieri agli incredibili risultati di oggi. È una vetrina di passioni, un luogo dove questa storia risuona, ma anche un punto d'incontro dove è possibile dialogare con una comunità di appassionati che vivono la Dakar come un viaggio epico. È con questo spirito che abbiamo scelto di sostenere il progetto «Desert Queens» e di contribuire pienamente alla narrazione della mostra. Partecipiamo condividendo immagini, ricordi ricchi di emozioni e persino oggetti iconici, tra cui la moto di Thierry Sabine, l'uomo che ha osato lanciare la Parigi-Dakar non solo come una gara, ma come un'avventura umana alla scala del deserto».
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