2022-01-27
Un verbale Ue svela le balle di Speranza sugli ospedali «sotto pressione»
Altro che no vax, la colpa è della carenza di personale medico. Eppure bastava seguire i consigli dell’Ecdc, resi noti un anno fa.Che il ministero della Salute guidato da Roberto Speranza abbia le sue gatte da pelare - e non sempre a causa della pandemia, anzi, spesso per ragioni organizzative e di improvvisazione - non fa più notizia da tempo; il che avrebbe dovuto suggerire a quanti hanno responsabilità sanitarie ai piani alti una certa attenzione che però, ad ormai due anni e più dall’inizio della pandemia, tarda ancora manifestarsi.Tutto ciò non si traduce solo in una gestione dell’emergenza Covid non di rado lacunosa e corretta in itinere - così già grave -, ma pure in magre figure in contesti internazionali. Un esempio in tal senso ci viene dal verbale, che La Verità ha esaminato, di un meeting dei vari rappresentati europei dei ministeri della Salute in seno all’Health security commitee, che risponde alla Commissione Europea.Questo incontro, che al primo punto all’ordine del giorno aveva un aggiornamento su omicron a cura dell’Ecdc, l’agenzia europea per la prevenzione e il controllo delle malattie, si è tenuto il 5 gennaio 2022, data non causale essendo il giorno in cui fu fatta filtrare la bozza del decreto che avrebbe imposto l’obbligo vaccinale agli over-50. Ebbene, in tale circostanza, conformemente a quanto programmato come secondo punto della seduta, gli Stati presenti hanno fatto un po’ il punto sulle raccomandazioni per la quarantena e l’isolamento. Due temi caldi sui quali, manco a dirlo, i rappresentanti del nostro Paese hanno confessato apertamente le loro difficoltà, mostrando di non conoscere neppure le linee guida europee vigenti. Vediamo perché.«L’Italia sta incontrando delle difficoltà a causa degli operatori sanitari esposti al Covid-19», riporta il verbale, subito aggiungendo la richiesta di «misure flessibili per questo gruppo specifico a causa della carenza di personale», nonostante vi sia «un grande rischio se si consente loro di andare lavorare ed essere potenzialmente contagioso». Già qui traspaiono almeno un paio di elementi interessanti. Il primo è finalmente l’ammissione, resa per di più in sede europea da collaboratori del ministero di Speranza, del fatto che anche chi è vaccinato (come il personale medico, sottoposto da tempo ad obbligo) può contagiarsi.In secondo luogo, pare degno di nota come le difficoltà della gestione sanitaria siano state esplicitamente collegate al fenomeno «degli operatori sanitari esposti al Covid-19»; il che solleva un dubbio di non poco conto, e cioè: per quale motivo la narrazione dei grandi media continua ad ascrivere ai cittadini non vaccinati il caos che si verifica negli ospedali quando invece, come prova questo meeting, sono gli stessi dirigenti del ministero della Salute a richiamare un altro tema, e cioè appunto quello dei medici in quarantena? Mistero.Ma andiamo avanti perché il bello, si fa per dire, viene ora. Dal verbale dell’Health security commitee si apprende che, una volta che i rappresentanti italiani hanno terminato di esporre le citate criticità, si siano sentiti dare una risposta che, a leggerla, sa molto di tirata d’orecchi. Infatti, risulta che l’Ecdc abbia ricordato all’Italia l’esistenza di linee guida specifiche per l’isolamento «pubblicate per i professionisti sanitari». Ma magari queste linee guida, richiamate dall’Ecdc, erano state pubblicate poche ore prima quella seduta, potrebbe sempre ribattere chi volesse prendere le parti dei nostri rappresentanti sanitari in quella sede europea. Peccato che così non sia. L’agenzia europea per la prevenzione e il controllo delle malattie faceva infatti riferimento al report intitolato «Infection prevention and control and preparedness for Covid-19 in healthcare settings». Dettaglio: tale documento risulta di quasi un anno fa, essendo datato 9 febbraio 2021. Non solo. Se lo si va a spulciare, si legge come «nell’assumere decisioni sui requisiti di quarantena per gli operatori sanitari vaccinati che hanno avuto contatti con casi di Covid-19 senza protezioni, le autorità sanitarie dovrebbero tener conto di fattori quali la pressione sul sistema sanitario, la carenza di personale, la probabile protezione del personale vaccinato», visto che l’assenza del lavoro e la quarantena «per 14 giorni dovrebbe essere considerata una misura precauzionale». Tutto chiaro? Davanti all’affanno dichiarato dal nostro Paese a causa dei sanitari in quarantena, l’Ecdc ha risposto che le misure di isolamento sono qualcosa «di precauzionale», e cioè da rivalutare di volta in volta a seconda della «pressione sul sistema sanitario» e della «carenza di personale». Come dire: cara Italia, se sei in difficoltà a causa di certe regole, se il momento critico lo impone modificale. Peccato che tale facoltà fosse già stata messa nero su bianco, a livello europeo, quasi 12 mesi fa, quando omicron non c’era ancora. Ma il ministro Speranza e i suoi dirigenti si sono guardati bene dal ricorrere a tale opzione, non impedendo che gli ospedali finissero sotto pressione e portando l’Italia, tutta intera, ad un passo da un nuovo lockdown di fatto.
Matteo Salvini (Imagoeconomica)
La stazione di San Zenone al Lambro, dove il 30 agosto scorso un maliano ha stuprato una 18enne (Ansa)