2023-09-29
Venezia, centinaia di persone aggredite da un moldavo. La polizia non può arrestarlo
Ogni giorno botte, coltellate, rapine, lanci di bottiglie contro i commercianti. Ha pure spinto in acqua un agente. Le vittime: «Le autorità ci dicono che hanno le mani legate».Prima sceglie le sue vittime. Poi le perseguita. Le pedina. Tenta di colpirle. E se si difendono estrae il coltello. Felpa gialla con cappuccio, smanicato beige, generalmente indossa dei pantaloni verdi e da qualche anno sta terrorizzando Venezia. Tutti lo sanno ma nessuno fa niente. Lui è Vlad, 27 anni, moldavo. L’aggressore seriale, il picchiatore di passanti, uno che nei suoi profili social fa segno di vittoria e pubblica l’immagine di lui travestito dal folle criminale Joker. A rivelarne l’identità un’inchiesta andata in onda mercoledì sera a Fuori dal Coro, il programma condotto da Mario Giordano. In tre anni avrebbe colpito centinaia di persone. Più volte denunciato, è ancora a piede libero, libero di far del male, libero di colpire chiunque. La linea numero 4 indica quella che ogni sera lui percorre per recarsi a Venezia. Da qui, da Favaro Veneto, paese della città lagunare, scende dal suo palazzo, attraversa la strada, pochi metri a piedi e attende il bus o il tram. Rifacciamo lo stesso percorso. Ci appostiamo sotto il suo appartamento, prendiamo il tram e scendiamo a Piazzale Roma. La porta della città. È qui che Vlad colpisce. Le sue vittime sono prevalentemente giovani, soprattutto maschi. Gianmarco, Mattia, Michele, Hedi, Nicholas, sono solo alcuni ragazzi caduti nelle mani del moldavo. Le ultime aggressioni risalgono al 13 e al 19 settembre scorsi. Vittima un calciatore di 19 anni. «Stavo rientrando a casa dall’allenamento», racconta Mattia Gavagnin alla Verità, «lui mi ha aspettato e mi ha colpito con un pugno alla nuca. Mi ha colto all’improvviso alle spalle». Quella sera Mattia, stordito, torna casa, ma tempo una settimana e l’incubo si ripresenta. «Una settimana dopo mi ha pedinato di nuovo, ha cercato di colpirmi, ma io ho parato il pugno con un braccio». La mamma, Vanessa Pasquali, con la quale parliamo è terrorizzata. «Ora siamo costretti ad andarlo a prendere quando torna da allenamento, non è vita neanche per noi. Trovarci così è un incubo. Abbiamo fatto denuncia e ci siamo sentiti dire che hanno le mani legate».Certo. Le stesse forze dell’ordine si sentono impotenti. Anche perché se per caso dovessero reagire per difendersi o difendere, non riceverebbero di sicuro una medaglia, anzi sicuramente finirebbero indagati. Ma è il 6 maggio scorso che un ragazzo proprio qui a Piazzale Roma viene colpito. Stava tornando dal lavoro. «Mi sono arrivati un sinistro al costato e un destro sulla testa», ci racconta Gianmarco Fiorato, «mi sono girato e lui ha tirato fuori il coltello tirandomi due fendenti. Io da quella sera ho paura, ho passato mesi di terrore, ho avuto gli incubi la notte. Del resto guardati attorno, non vedo nessuna forza dell’ordine. Non mi sento protetto. Ed entri paranoia totale perché hai paura che possa succedere ancora. Che Paese è quello dove se vado al lavoro rischio di trovarmi un coltello piantato sulla pancia?». Mirco, il padre, è esausto. «Io tutte le sere ora sono qui a prendere mio figlio per scortarlo. Non capisco perché questo soggetto sia ancora qua. Tutti lo sanno che staziona qui per aggredire le persone, lo fa tutte le sere, tutte le notti, non manca un giorno, eppure rimane qui».A Hedi, ragazzo che lavora in un hotel, ha rotto il naso. Gliel’ha spaccato con una tale violenza, che ora Hedi ha perso l’olfatto. Anche Michele è stato picchiato. Seguito. Perseguitato. Menato. Anche lui ha presentato denuncia ma «mi hanno risposto che devo munirmi di spray al peperoncino e che fino a che non lo prendono con le mani nel sacco non posso fare niente». Lui ha cambiato casa per non incrociarlo nel suo tragitto.Il moldavo soffre di disturbi psichici. A un cliente di un ristorante ha tirato un pugno fortissimo su una tempia e poi è scappato. Nonostante le denunce il moldavo rimane a piede libero, ogni tanto viene ricoverato - come in questi giorni -, «gli fanno una puntura più forte», come ci riferiscono le nostre fonti, e poi viene «rilasciato».«Mi sono rivolto ai carabinieri ma forse si sono arresi anche loro», continua Mirco Fiorato, «ho scritto al sindaco Luigi Brugnaro ma non ha mai risposto, per le persone comuni non è così facile comunicare con loro. Invece quando gli serve il tuo voto, sono ovunque. Quindi pochi giorni fa ho scritto al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. A 55 anni non sono in grado di proteggere i miei figli, ormai le strade non sono più nostre, mi devo difendere da solo perché lo Stato non c’è in casi come questi. Hanno aggredito mio figlio con un coltello, mentre rientrava dal lavoro. Poteva morire, ti rendi conto?».«È un violento. Uno psichiatrico», ci dicono le forze dell’ordine. A novembre scorso ha spinto in acqua un poliziotto. Poi ha anche lanciato bottiglie addosso a chioschi dei commercianti. Perfino i tunisini spacciatori di Venezia si sono dovuti arrendere e sono andati a spacciare da un’altra parte. «Da due mesi vengo pedinato», ci racconta Nicholas. Ora sono apparsi dei cartelli in strada con appesa la sua foto per avvertire tutti. «Fate attenzione quest’uomo è armato e pericoloso». Chissà se dobbiamo aspettare il morto.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.