In un video il leader terrorista auspica la morte di donne, bimbi e anziani. Rivelandosi così il vero nemico del popolo arabo.Hamas ha bisogno del sangue dei bambini. E anche di quello delle donne e degli anziani. Ma il sangue di cui ha necessità di nutrirsi il movimento di resistenza islamico non è dei bambini, delle donne e dei vecchi israeliani come, per quanto raccapricciante, si potrebbe pensare a seguito della strage del 7 ottobre. No, il movimento terroristico responsabile del massacro nei villaggi intorno a Gaza (1.400 vittime, oltre 200 sequestrati) ha esigenza di sacrificare la sua stessa gente, i suoi stessi figli, il sangue del proprio sangue.Lo so, è agghiacciante. Ma il video con cui Ismail Haniyeh, leader di Hamas, rivendica il massacro dei palestinesi mettendo nel conto le morti di bambini, donne e vecchi del suo stesso popolo al fine di raggiungere un obiettivo superiore, dovrebbe essere proiettato nelle piazze che protestano contro la reazione di Israele. Nessuna parola, infatti, può spiegare meglio dell’appello del capo di un movimento terroristico la follia della guerra che oggi si combatte in Medio Oriente a scapito di una popolazione civile.Quelle parole pronunciate davanti a una telecamera di una tv libanese da un tranquillo signore che si gode la latitanza a Doha, lontano dunque dai missili dell’odiato nemico ebraico, è la spiegazione di tutto. Ossia del cinismo di una guerra di liberazione combattuta nel nome dei palestinesi da parte di organizzazioni che non soltanto del sangue dei palestinesi non hanno alcuna cura ma, addirittura, se ne nutrono.Ismail Haniyeh è un politico che da anni non rischia la pelle sotto il fuoco dell’esercito di Israele. Fuggito da Gaza e dalla Cisgiordania, coordina dall’estero le milizie islamiche che organizzano attentati. Protetto dal Qatar, che da tempo lo ospita, lo finanzia e se ne serve, incita alla rivolta i connazionali rimasti a vivere nel fazzoletto di terra stretto fra il confini di Israele e il valico di Rafah. Con la sua approvazione, ogni giorno i suoi uomini sparano razzi contro Israele, mettendo nel conto - anzi auspicando, come egli stesso ha spiegato - che Tel Aviv risponda.I missili sono lanciati dalle postazioni installate all’interno di obiettivi civili, vale a dire scuole, ospedali, comuni abitazioni. E l’attacco comprende la reazione, anzi la auspica. Perché più dei morti che il proiettile può provocare in terra israeliana, Hamas e i suoi capi contano su quelli che possono essere causati dalla contraerea in risposta all’aggressione. «Abbiamo bisogno di questo sangue perché dentro di noi risvegli lo spirito rivoluzionario», ha detto Ismail Haniyeh. Le sue parole sono la conferma di ciò che andiamo sostenendo da tempo. Il nemico dei palestinesi, intesi come popolazione civile composta da bambini, donne e anziani, non sono gli ebrei, bensì coloro che da tempo si sono impadroniti della causa palestinese e la usano per raggiungere un obiettivo che non è la nascita di uno Stato autonomo e indipendente, ma la creazione di uno Stato islamico simile a quello degli ayatollah.Il peggior nemico dei palestinesi sono i cosiddetti resistenti palestinesi. Perché la vita umana della propria specie non conta nulla di fronte alla missione di cui si sentono incaricati. Come nelle rivoluzioni marxiste l’uomo singolo non era di alcun interesse e per questo, da Stalin a Mao, hanno mandato a morire milioni di persone, per i terroristi di Hamas la morte dei propri figli è il prezzo da pagare per il raggiungimento di uno scopo superiore come la cacciata degli ebrei.Giustamente, il mondo occidentale piange per le vittime del pogrom del 7 ottobre e, allo stesso tempo, versa lacrime per i bambini, le donne e gli anziani morti sotto le bombe sparate dagli israeliani. I soli che non si disperano per il massacro di civili ma, anzi, si rallegrano per il gran numero di innocenti rimasti uccisi, sono i terroristi i quali, nel loro sacro furore, vedono ogni vita umana persa come un tributo versato per il raggiungimento di un obiettivo.Come per i morti nei lager, come per le vittime dei gulag, il fanatismo annebbia le menti e giustifica ogni sterminio. Un tempo c’erano il nazismo e il comunismo. Oggi c’è l’islamismo. Nello sterminio in atto in Medio Oriente, la Palestina invocata nelle piazze non c’entra niente. C’entra invece molto l’estremismo islamico. E il cinismo di Haniyeh, vampiro che si nutre del sangue dei suoi stessi figli, né è l’esempio.
Leonardo Apache La Russa (Ansa)
Nessuna violenza sessuale, ma un rapporto consenziente». È stata archiviata l’indagine a carico di Leonardo Apache La Russa e l’amico Tommaso Gilardoni, entrambi 24enni, accusati di violenza sessuale da una di ventiduenne (ex compagna di scuola di La Russa jr e che si era risvegliata a casa sua).
Nel riquadro, Howard Thomas Brady (IStock)
Lo scienziato cattolico Howard Thomas Brady, ex sacerdote: «Con papa Francesco, ai ricercatori critici è stato vietato perfino di partecipare alle conferenze. La Chiesa non entri nel merito delle tesi: è lo stesso errore fatto con Galileo».
(Istock)
Dopo aver sconvolto l’Unione, Pechino taglia dal piano strategico i veicoli green. E punta su quantistica, bio-produzione e idrogeno.
Roberto Burioni (Ansa)
La virostar annuncia il suo trasloco su Substack, piattaforma a pagamento, per tenersi lontano dai «somari maleducati». Noi continueremo a «usarlo come sputacchiera».







