2023-07-10
«Non credete al Francesco paciere»
Aldo Maria Valli (www.aldomariavalli.it)
L’ex vaticanista Rai Aldo Maria Valli: «L’iniziativa diplomatica con Zuppi serve soltanto a tenere la Santa Sede equidistante da Nato e Russia: Bergoglio segue l’agenda globalista. Perciò vede Clinton e Soros jr e piccona la dottrina».Aldo Maria Valli, il Papa ha nominato l’arcivescovo Víctor Manuel Fernández prefetto per il dicastero della Dottrina della fede. Che ha subito ammesso la possibilità di benedire una coppia omosessuale. «La benedizione di una coppia di persone dello stesso sesso non può avere come scopo la legittimazione di un modo di vivere che è in antitesi con i comandamenti di Dio. La Chiesa non può prestarsi a questo accordo con il mondo. Se un Papa dovesse autorizzare la benedizione di una coppia per il fatto stesso di scegliere uno stato pubblico di peccato grave, egli forzerebbe la mano di Dio a infondere la Grazia su persone che, se morissero senza pentimento, sarebbero dannate». Ai gay che «cercano Dio» cosa raccontiamo, però?«La domanda che un vero pastore dovrebbe porsi è: come posso convertire a Cristo queste anime in pericolo? La Chiesa non sa più indicare l’eroismo della santità».Per i conservatori, il nuovo prefetto è un «predicatore del caos». «Mi pare evidente che questa nomina sia una provocazione: Fernández è quanto di più lontano dal ruolo di prefetto del Sant’Uffizio si possa immaginare. Ma siamo ormai abituati alle provocazioni di Jorge Mario Bergoglio, a iniziare dalle nomine di abortisti notori tra i membri della Pontificia accademia per la vita». È una critica pesante.«Credo che i cattolici e le persone di buon senso abbiano compreso l’indole eversiva del pontificato di Bergoglio: è stato eletto con questo incarico dell’élite massonica».Avrà in mente la recente visita in Vaticano di Bill Clinton e Alex Soros, figlio del magnate George.«Da decenni vediamo in Vaticano personaggi che ai tempi di Pio XII avrebbero ottenuto a stento un incontro con qualche subalterno della Segreteria di Stato. Quello che sconcerta è l’aver cancellato anche quell’apparenza di protocollo che presentava udienze con personaggi controversi nel quadro di più vasti rapporti diplomatici». Di cosa hanno discusso?«Avranno chiesto aiuto a Bergoglio nel farsi promotore dell’Agenda 2030, e l’ultima nomina conferma che la “primavera della Chiesa” che le mail di Hillary Clinton e John Podesta auspicavano è realtà. Oggi Bergoglio è il referente dell’élite globalista». Le riforme in campo economico e morale sono almeno avviate? «Le riforme promesse dai sostenitori di Bergoglio si sono dimostrate pretestuose e catastrofiche. Con quale coerenza si possono condannare e punire nei prelati quei comportamenti deviati che si accettano nei fedeli laici?».Torniamo alla benedizione delle coppie gay?«Se Fernández la approva, perché un parroco non dovrebbero pretendere pari accettazione?». Sulla pedofilia è cambiato qualcosa?«La questione della pedofilia, relativamente all’impegno della gerarchia nei confronti del clero, non ha condotto ad alcun cambiamento in meglio. Non servono nuove leggi: servono pastori che non siano corrotti né ricattabili, e che possano agire secondo giustizia. D’altra parte, Bergoglio (e purtroppo anche il suo predecessore) si è circondato di omosessuali militanti, dalle macchiette di Santa Marta agli amici del gesuita James Martin, spesso difendendoli o facendosi garante della loro innocenza».Sì?«Ancora oggi il Vaticano usa le immagini dei mosaici di padre Marco Ivan Rupnik, cacciato dalla Compagnia di Gesù ma non ridotto allo stato laicale né scomunicato per esplicito ordine di Francesco». Benedetto XVI è stato il primo a prendere di petto la questione degli abusi e anche la travagliata riforma della Banca vaticana. «È evidente che Benedetto XVI è stato preso di mira perché considerato troppo moderato nel portare a compimento il Vaticano II, passo imprescindibile per l’applicazione a livello globale dell’ideologia woke. Senza l’apporto vaticano alla narrazione pandemica e vaccinale, l’operazione sarebbe stata ben più complessa. L’idolo della Pachamama e la “Chiesa amazzonica” sono declinazioni dottrinali della follia neomalthusiana. E la questione ucraina non è diversa, nonostante le apparenti iniziative diplomatiche vaticane a Mosca». Ah: lei dice che l’impegno del Papa per la pace è di facciata? «Non mi pare abbia a cuore né la vera pace, né il ripristino della verità occultata dall’élite globalista che sostiene Volodymyr Zelensky». E perché mandare il cardinale Matteo Zuppi a Kiev e Mosca?«Se il Papa ha iniziato un’azione volta a favorire una trattativa di pace, con ogni probabilità l’ha fatto perché spera di trarne un vantaggio in termini di immagine».Ma se gli hanno praticamente dato del putiniano...«Bergoglio non può essere putiniano perché non condivide il richiamo ai valori della tradizione e della sovranità; è intrinsecamente legato ai nemici di Putin. Penso anzi che questo tentativo di inviare Zuppi a Mosca vada letto come una astuta mossa con cui Francesco cerca di tutelare sé stesso, in vista della sconfitta della Nato». L’opinione che aveva Joseph Ratzinger di Bergoglio era così negativa come sembra emergere dal memoriale di padre Georg?«Non conosco il giudizio di Ratzinger su Bergoglio. Ratzinger ha deciso di abbandonare proprio nel momento in cui l’attacco delle forze nemiche andava facendosi più forte, e non è un mistero che la candidatura di Bergoglio fosse stata ventilata sin dal precedente conclave, grazie all’azione della Mafia di San Gallo. Abbandonare la nave nel mezzo della tempesta ha facilitatola lobby ultraprogressista». Francesco sarà «di sinistra», ma pare abbia una certa stima per Giorgia Meloni. «La sua “certa stima” per Giorgia Meloni è casomai la conferma che l’azione del premier non ha nulla “di destra”, essendo asservita ai poteri sovranazionali ai quali obbedisce anche la Chiesa bergogliana». Ma su aborto e maternità surrogata il Papato tiene la barra dritta.«La maternità surrogata e molti altri temi di morale sessuale vengono affrontati non alla luce del magistero immutabile, ma secondo categorie intellettuali umane, inconsistenti e mutevoli. L’aborto non è un esecrabile omicidio, ma una forma di utilitarismo discutibile; affittare il ventre diventa un gesto di “egoismo”, e non è più una violazione della legge di natura». È in questa chiave che s’inserisce il Sinodo sulla sinodalità?«L’Instrumentum laboris del Sinodo menziona non solo l’accettazione del dissenso dottrinale, ma anche l’accoglienza di sodomiti, divorziati, concubinari e poligami. La separazione tra fede e buone opere è un errore protestante ed è aggravata da una deriva dottrinale che sovverte l’ortodossia a vantaggio di un’esposizione liquida, imprecisa e spesso in contraddizione con l’insegnamento infallibile e immutabile della Chiesa».
Ecco Edicola Verità, la rassegna stampa del 3 settembre con Carlo Cambi