2022-05-26
Tre pustole e Speranza parla di quarantene
Roberto Speranza (Imagoeconomica)
Come ammette la stessa circolare del ministero, i casi di vaiolo in Italia sono pochi e lievi. Nessuna emergenza, ma il titolare della Salute è pronto a rispolverare i vecchi diktat: spuntano isolamento e tracciamento dei contatti, perfino negli asili nido.Il vaiolo delle scimmie arriva in aiuto del ministro della Salute, in astinenza da misure coercitive. Con appena sei casi in Italia, Roberto Speranza ha fatto diramare una circolare in cui dichiara che «in specifici contesti ambientali ed epidemiologici, sulla base delle valutazioni delle autorità sanitarie, potrebbe essere richiesta l’applicazione di misure quarantenarie». Ha già dato il via libera all’isolamento forzato e arbitrario, per limitare la diffusione di un virus, il Monkeypox (Mpx) che provoca sintomi simil influenzali, qualche eruzione cutanea e ha colpito quasi esclusivamente omosessuali, motivandolo con spiegazioni vaghe quanto inquietanti. Il tutto, mentre la Ue ha annunciato che acquisterà vaccini e antivirali per metterli a disposizione degli Stati membri. Il vaccino è Imvanex, prodotto da una compagnia danese.Il documento, uscito a firma Giovanni Rezza, direttore generale della prevenzione sanitaria, richiama le indicazioni raffazzonate fornite a inizio epidemia Covid. Quando al ministero nessuno sapeva di che cosa stava parlando e perdeva solo tempo prezioso. Inviata a medici, ospedali, associazioni, società pediatriche, forze dell’ordine, compagnie aeree e ferroviarie, la circolare dovrebbe essere un vademecum conciso e utile, invece non si capisce se c’è da allarmarsi oppure no per questo virus. Riferisce sui casi segnalati nella Ue, sottolineando che in Portogallo, Spagna, Germania, Francia, Svezia, Francia, Paesi Bassi, Austria i confermati sono «tutti tra uomini», per il Belgio fa ha anche un esplicito riferimento all’omosessualità dei contagiati dichiarando che il virus è stato trovato in un uomo e nel suo «partner». Se ci sono persone che hanno un maggiore profilo di rischio, come hanno dichiarato diverse autorità sanitarie europee, se la stessa circolare riporta che i casi «attualmente segnalati comprendono principalmente i partner sessuali» e che la «diffusione del virus attraverso un contatto stretto, ad esempio durante le attività sessuali, è considerata alta», mentre «in questa epidemia non è stata ancora documentata la trasmissione ai contatti stretti», quindi i familiari, perché delineare quarantene astratte? Quali sarebbero gli «specifici contesti ambientali ed epidemiologici»? Nulla viene precisato, si mescolano informazioni contraddittorie e che generano ansia. Ovvero che la manifestazione clinica del vaiolo delle scimmie «può essere grave in alcuni individui, come i bambini o le persone immunodepresse», ma non si spiega come facciano a contagiarsi visto che non è stata documentata la trasmissione ai contatti stretti. Allarmiamoci così, senza rancore.Stupefacente il passaggio che riguarda medici e infermieri. Apprendiamo che «la trasmissione agli operatori sanitari esposti a pazienti affetti da Mpx è possibile», e chi l’avrebbe mai detto, e che «il rischio per il personale di laboratorio esposto è valutato come elevato», se non vengono seguite procedure di biosicurezza adeguate. Stiamo parlando di virus, forse le direzioni sanitarie avranno già dei protocolli a riguardo. Se altro si rende necessario, va detto a chiare lettere. Invece si precisa pure che il «liquido di lesione» o le «croste» che si sono staccate dai bubboni, devono essere buttati tra i rifiuti speciali. Non nell’umido. Il capitoletto Gestione del caso e misure di sanità pubblica è un capolavoro di incongruenze. «A causa dei rischi per la salute pubblica associati a un singolo caso di vaiolo delle scimmie», leggiamo, è necessario eseguire il tracciamento dei contatti non solo tra i partner sessuali e «anonimi», ma anche sul luogo di lavoro e nientepopodimeno che «negli asili nido» per interrompere «la trasmissione del virus e contenere l’epidemia». Siamo già a una malattia che minaccia l’intera popolazione, persino i bimbi più piccoli che vanno monitorati «almeno quotidianamente», se hanno avuto la sfortuna di incrociare da vicino un infettato dal vaiolo delle scimmie. Occhio agli asintomatici, avverte il ministero della Salute, perché magari non avranno la febbre e non si ricopriranno di pustole ma mentre sono «sotto sorveglianza» (in base a quali sintomi o evidenze?), «non devono donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma». E meno male. Zero indicazioni su come si dovranno tracciare anche i passeggeri di autobus o treno «entro due posti di distanza» e che rientrano tra i contatti stretti, al pari di partner sessuali e persone con le quali si condividono indumenti. Alzi la mano chi non condivide mutande o magliette con il proprio compagno occasionale di letto. Tra le misure definite di «sanità pubblica» c’è quella di evitare il contatto con animali domestici. Già, perché Speranza sospetta che i roditori, e in particolare gli scoiattoli, «siano ospiti idonei, più dell’uomo, e la trasmissione dall’uomo agli animali (da compagnia) è quindi teoricamente possibile. Un tale evento di spill over potrebbe in ultima analisi portare il virus a stabilirsi nella fauna selvatica europea e la malattia a diventare una zoonosi endemica». L’apoteosi. Il contagiato in sauna o al gay pride che infetta Fido, e il microorganismo che dopo aver circolato in più specie animali torna ad attaccare la nostra. Prossimamente, aspettiamoci da Speranza un manuale di sopravvivenza.
Antonella Bundu (Imagoeconomica)
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 16 settembre con Carlo Cambi
Il killer di Charlie Kirk, Tyler Robinson (Ansa)