Le obbligazioni non solo non fanno guadagnare, ma possono perfino erodere il capitale. O si scommette su strumenti più rischiosi, o si prende il treno verde: a fine anno il mercato sostenibile varrà 1.000 miliardi.
Le obbligazioni non solo non fanno guadagnare, ma possono perfino erodere il capitale. O si scommette su strumenti più rischiosi, o si prende il treno verde: a fine anno il mercato sostenibile varrà 1.000 miliardi.Investire sul mercato obbligazionario e ottenere un rendimento a scadenza positivo è tutt'altro che scontato nell'attuale situazione di mercato. «Un titolo obbligazionario tedesco rende ogni anno il -0,6%, uno spagnolo lo 0%, uno italiano il 0,5%. Questo, di fatto, significa vedere svalutato il proprio capitale di partenza», spiega Salvatore Gaziano, direttore investimenti di Soldiexpert scf. Ciò implica che gestire un portafoglio obbligazionario oggi è sicuramente più complicato che in passato, anche perché la maggior parte delle cedole finisce per erodere il capitale. Nel caso di fondi comuni ed Etf, poi, va considerato anche il peso dei costi di gestione. L'unica soluzione, quindi, per gli amanti del reddito fisso, è quello di puntare su prodotti più rischiosi, ma che sono in grado di offrire performance migliori. «A rendere più difficile l'investimento in bond concorre poi la persistente debolezza del dollaro americano che ha un'importanza significativa su buona parte del debito mondiale emesso», dice Gaziano, «Nei portafogli obbligazionari in questi mesi abbiamo gradualmente aumentato il peso di alcuni comparti potenzialmente più redditizi come il convertibile (o fondi obbligazionari strategici con una piccola quota di azionario come il nuovo Vanguard life strategy 20%), il debito societario ad alto rendimento e quello legato ai Paesi emergenti anche in valuta cinese. Così facendo abbiamo selezionato fondi ed Etf che in un simile mercato ci sembrano i più adatti, dando comunque un peso anche all'obbligazionario di maggiore qualità, ma privilegiando sempre gli Etf perché di solito offrono commissioni meno elevate».Il 2021 sarà di certo un anno in cui le obbligazioni verdi, i green bond, saranno importanti per chi apprezza il reddito fisso. «In primo luogo, sarà pubblicata la versione finale del Green bond standard dell'Unione Europea», ricorda Jovita Razauskaite, gestore obbligazionario d Nn investment partners, «In secondo luogo, l'Ue inizierà a emettere obbligazioni verdi a partire dal secondo trimestre per un importo stimato di 225 miliardi di euro. Ciò equivale a un terzo del suo pacchetto di recupero da Covid. Infine, diversi Paesi inizieranno a emettere obbligazioni verdi nel 2021. Tra questi Italia, Spagna, Regno Unito, Danimarca, Ucraina e Slovenia. Inoltre, emittenti già presenti in questo settore come Paesi Bassi, Francia e Germania torneranno sul mercato con l'ambizione di affrontare il cambiamento climatico. Per questo motivo, Nn investment partners stima che il mercato globale delle obbligazioni verdi crescerà di 300 miliardi di euro nel 2021 fino a raggiungere 1.000 miliardi di euro».Dove puntare dunque? Il mercato obbligazionario oggi è più che complesso. I rendimenti più recenti sono tutti negativi o quasi. Per vedere qualcosa di soddisfacente bisogna attendere almeno tre anni. In questo caso troviamo prodotti come l'Algebris global credit opportunities che in 36 mesi è cresciuto del 24,5%. Bene anche Sisf asian local currency bond che in tre anni ha fatto +10,5%.
Guido Crosetto (Cristian Castelnuovo)
Il ministro della Difesa interviene all’evento organizzato dalla «Verità» dedicato al tema della sicurezza con i vertici del comparto. Roberto Cingolani (Leonardo) e Nunzia Ciardi (Acn): bisogna prevenire le minacce con l’Ia.
Mai, come nel periodo storico nel quale stiamo vivendo, il mondo è stato più insicuro. Attualmente ci sono 61 conflitti armati attivi, il numero più alto dalla Seconda guerra mondiale, che coinvolgono oltre 92 Paesi. Ieri, a Roma, La Verità ha organizzato un evento dal titolo «Sicurezza, Difesa, Infrastrutture intelligenti», che ha analizzato punto per punto i temi caldi della questione con esponenti di spicco quali il ministro della Difesa Guido Crosetto intervistato dal direttore della Verità, Maurizio Belpietro.
Donald trump e Viktor Orbán (Ansa)
Il premier ungherese è stato ricevuto a pranzo dall’inquilino della Casa Bianca. In agenda anche petrolio russo e guerra in Ucraina. Mosca contro l’Ue sui visti.
Ieri Viktor Orbán è stato ricevuto alla Casa Bianca da Donald Trump, che ha definito il premier ungherese «un grande leader». Di più: tessendo le sue lodi, il tycoon ci ha tenuto a sottolineare che «sull’immigrazione l’Europa ha fatto errori enormi, mentre Orbán non li ha fatti». Durante la visita, in particolare, è stato firmato un nuovo accordo di cooperazione nucleare tra Stati Uniti e Ungheria, destinato a rafforzare i legami energetici e tecnologici fra i due Paesi. In proposito, il ministro degli Esteri magiaro, Péter Szijjártó, ha sottolineato che la partnership con Washington non preclude il diritto di Budapest a mantenere rapporti con Mosca sul piano energetico. «Considerata la nostra realtà geografica, mantenere la possibilità di acquistare energia dalla Russia senza sanzioni o restrizioni legali è essenziale per la sicurezza energetica dell’Ungheria», ha dichiarato il ministro.
Bivacco di immigrati in Francia. Nel riquadro, Jean Eudes Gannat (Getty Images)
Inquietante caso di censura: prelevato dalla polizia per un video TikTok il figlio di un collaboratore storico di Jean-Marie Le Pen, Gannat. Intanto i media invitano la Sweeney a chiedere perdono per lo spot dei jeans.
Sarà pure che, come sostengono in molti, il wokismo è morto e il politicamente corretto ha subito qualche battuta d’arresto. Ma sembra proprio che la nefasta influenza da essi esercitata per anni sulla cultura occidentale abbia prodotto conseguenze pesanti e durature. Lo testimoniano due recentissimi casi di diversa portata ma di analoga origine. Il primo e più inquietante è quello che coinvolge Jean Eudes Gannat, trentunenne attivista e giornalista destrorso francese, figlio di Pascal Gannat, storico collaboratore di Jean-Marie Le Pen. Giovedì sera, Gannat è stato preso in custodia dalla polizia e trattenuto fino a ieri mattina, il tutto a causa di un video pubblicato su TikTok.
Giancarlo Giorgetti (Ansa)
Il ministro fa cadere l’illusione dei «soldi a pioggia» da Bruxelles: «Questi prestiti non sono gratis». Il Mef avrebbe potuto fare meglio, ma abbiamo voluto legarci a un mostro burocratico che ci ha limitato.
«Questi prestiti non sono gratis, costano in questo momento […] poco sopra il 3%». Finalmente il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti fa luce, seppure parzialmente, sul grande mistero del costo dei prestiti che la Commissione ha erogato alla Repubblica italiana per finanziare il Pnrr. Su un totale inizialmente accordato di 122,6 miliardi, ad oggi abbiamo incassato complessivamente 104,6 miliardi erogati in sette rate a partire dall’aprile 2022. L’ottava rata potrebbe essere incassata entro fine anno, portando così a 118 miliardi il totale del prestito. La parte residua è legata agli obiettivi ed ai traguardi della nona e decima rata e dovrà essere richiesta entro il 31 agosto 2026.






