2019-03-07
«Una proroga contro i vaccini obbligatori»
I termini scadono lunedì. Matteo Salvini a Giulia Grillo: «Decreto urgente per evitare ai bambini il trauma di essere cacciati da scuola». Il ministro della Salute prende tempo: «Stiamo discutendo la riforma, sarà approvata entro aprile». Però sarà troppo tardi.Il piano del dicastero: imporre la copertura anche agli adulti. Ma i medici sono esclusi.Lo speciale contiene due articoli.Matteo Salvini ha chiesto con una lettera a Giulia Grillo di varare un decreto per consentire ai bambini non vaccinati di frequentare nidi e scuole d'infanzia: si apre un altro tema caldo all'interno del governo. Una possibile grana per il ministro pentastellato della Salute, impegnata in un tour a sorpresa negli ospedali italiani. Scade il 10 marzo, infatti, l'ultima data utile per i genitori con figli da 0 a 6 anni per presentare le certificazioni di avvenute vaccinazioni, pena l'esclusione dalla frequenza e sanzioni pecuniarie, come previsto dalla riforma Lorenzin del 2017. Finora i bimbi sono stati accolti in classe anche solo con un'autocertificazione grazie alla proroga concessa all'inizio dell'anno scolastico. Insomma da lunedì nidi e asili saranno off limits senza i dieci vaccini.È per questo che ieri è intervenuto il vicepremier leghista chiedendo un decreto legge d'urgenza per far slittare ancora la piena attuazione dell'obbligo. Ma all'appello la Grillo ha preferito non rispondere direttamente, limitandosi a dire: «L'intento comune è di superare la legge Lorenzin che riteniamo abbia alcune storture e lacune. Lo abbiamo dimostrato con una legge che è ora in discussione al Senato e per cui l'8 marzo scade il termine per presentare gli emendamenti. Sarà al Parlamento a superare, come giusto che sia quella legge e sono convinta che otterremo ottimi risultati. La proroga? C'è un contratto che noi stiamo rispettando con la legge che è in discussione in queste ore al Senato e sono convinta che anche entro aprile riusciremo ad approvarla alla Camera». Ma i bambini non vaccinati saranno già stati espulsi.L'intento del decreto, spiega Salvini, «è quello di garantire la permanenza dei bambini nel ciclo della scuola dell'infanzia, evitandone l'allontanamento e la decadenza dalle liste scolastiche, essendo ormai giunti alla conclusione dell'anno». Per il vicepremier la priorità sarebbe «evitare traumi ai più piccoli». I presidi, come già accaduto in passato, si sono schierati contro Salvini. «Giusta la preoccupazione di non traumatizzare i bambini ma si continua a non tenere conto dei bimbi più fragili, la cui vita sarebbe a rischio se consentissimo ai non vaccinati per motivi ideologici di frequentare la stessa scuola. Non ci possono essere bambini di serie A e di serie B. C'è un tema di salute pubblica per cui non possiamo essere d'accordo. L'intervento ora con un dl farebbe ripiombare in un caos da cui si sta faticosamente uscendo», ha detto Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi.Con la stessa rapidità si è buttato nel dibattito, senza evitare di offendere, il virologo Roberto Burioni: «E ai traumi dei bambini che i vaccini non li possono fare, e se contagiati rischiano di morire, chi ci pensa? Mi stupisco che il ministro Salvini faccia una simile richiesta. Vuole davvero assecondare il peggio del nostro Paese? Vuole proprio guadagnare i voti dei pochi cavernicoli perdendo quelli delle persone per bene, che sono la grande maggioranza? Perché non sente uno dei tanti medici leghisti e capaci prima di uscirsene con simili sparate?». Sulla stessa linea Beatrice Lorenzin, ex ministro della Salute nel governo Gentiloni e firmataria della riforma: «Salvini invece che evitare traumi pensi a come garantire la sicurezza dei bambini immunodepressi che non possono andare a scuola e a come verrà garantita la salute per quei bambini che i genitori non vogliono vaccinare mettendone a rischio la salute». «È l'ultima, clamorosa invasione di campo del ministro dell'Interno in materie che non gli competono. È soprattutto un condensato dell'improvvisazione e degli intenti unicamente propagandistici del governo», ha detto Elena Carnevali, membro della presidenza del gruppo Pd alla Camera. Mette paura parlando di «epidemia da morbillo» (senza sapere che il tasso di vaccinazione è al 94,5%) la vicepresidente del gruppo Pd al Senato Simona Malpezzi: «Salvini per strizzare l'occhio ai no vax decide di mettere in pericolo la salute dei bambini. Non c'è nessun senso di responsabilità dietro la richiesta. Al ministro della propaganda non bastano le epidemie di morbillo che hanno colpito lo scorso anno alcune zone del Paese, non basta l'impossibilità per i bambini immunodepressi di frequentare la scuola in presenza di alunni non vaccinati, non bastano le evidenze scientifiche. Prima di ogni altra cosa vengono i voti. Ma un ministro che mette davanti il consenso alla salute pubblica non è un uomo delle istituzioni ma solo un uomo senza scrupoli». Con Salvini si schiera però il Moige: «Grave usare i bambini immunodepressi per giustificare la coercizione vaccinale e avviare la caccia all'untore verso i bambini che per varie ragioni culturali, religiose, valoriali e sanitarie non sono stati vaccinati. Invece di stimolare la consapevolezza e l'informazione sulla vaccinazione, dando risposte ai dubbiosi, si continua a perseguire erroneamente la scelta della coercizione vaccinale e della criminalizzazione».<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/una-proroga-contro-i-vaccini-obbligatori-2630847991.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="non-sei-immunizzato-per-il-morbillo-niente-erasmus-e-concorsi-pubblici" data-post-id="2630847991" data-published-at="1757693647" data-use-pagination="False"> Non sei immunizzato per il morbillo? Niente Erasmus e concorsi pubblici Altro che «flessibilità vaccinale». Concorsi e gare sportive soltanto con il certificato. Entro domani, 8 marzo, si potranno presentare gli emendamenti al disegno di legge 770 sull'obbligo flessibile dei vaccini, all'esame della commissione Igiene e sanità. Sull'argomento il presidente grillino della commissione, Pierpaolo Sileri, aveva paventato uno slittamento ma il ministro della Salute Giulia Grillo, sempre del M5s, ha pressato perché i tempi non si dilatassero ulteriormente. Se in campagna elettorale l'anno scorso M5s e Lega promettevano l'abolizione della legge Lorenzin che ha introdotto l'obbligo di dieci vaccini (più quattro consigliati) per i bambini da 0 a 16 anni (pena il divieto di accedere a scuola e sanzioni per i genitori), ora con l'obbligo «flessibile» voluto dal ministro pentastellato cambierebbe il numero dei vaccini obbligatori di anno in anno, secondo criteri demandati alle autorità sanitarie, ovvero a una commissione di tecnici che si sostituirebbero ai politici. Nel frattempo, con l'obiettivo di eliminare morbillo e rosolia sta arrivando il nuovo piano nazionale del ministero della Salute 2019-2023, che punta a raggiungere soprattutto i nati tra il 1975 e il 2000: circa 2,5 milioni di persone per avere il 100% di copertura per chi ha tra i 19 e i 44 anni. Per i nati dal 2001 si conta sugli effetti della legge Lorenzin, approvata nel 2017. Ma soprattutto la vaccinazione trivalente (morbillo-parotite-rosolia) diventerebbe obbligatoria per accedere ai concorsi delle forze dell'ordine e dei Vigili del fuoco, per fare l'Erasmus e per l'iscrizione alle società sportive. Come dire: un individuo sano per partecipare a un concorso, come suo diritto, deve comunque sottoporsi a una vaccinazione obbligatoria perché lo Stato impone il bene comune. Viene in mente l'Argentina, dove le vaccinazioni devono essere certificate anche per il rilascio dei documenti d'identità. Insomma, il grande nemico è il morbillo, eppure dalle categorie «obbligate» sono esclusi i medici e il personale sanitario anche se, entrando a contatto con i malati senza immunizzazioni, sono più a rischio contagio. Sui 2.295 casi di morbillo registrati nel 2018, 100 sono stati segnalati proprio tra gli operatori sanitari, di cui 83 non erano mai stati vaccinati. Se il piano verrà adottato, forze dell'ordine e Vigili del fuoco per la prima volta si dovranno occupare della «verifica dello stato vaccinale al momento dei concorsi per le nuove assunzioni, individuando tra i criteri di esclusione l'assenza della vaccinazione trivalente morbillo-parotite-rosolia». Il requisito della vaccinazione verrebbe esteso anche all'Agenzia nazionale giovani: la mancanza del trivalente potrebbe diventare un criterio per l'esclusione dal programma Erasmus. E anche a società sportive e gare. In soldoni, senza vaccino niente concorsi, niente studi all'estero né gare. Il piano, preparato dal tavolo del dicastero coordinato dall'epidemiologo Vittorio Demicheli, è stato trasmesso alle Regioni e, se arriveranno osservazioni, saranno discusse in una riunione tecnica il 12 marzo tra ministero della Salute, altri dicasteri e agenzie nazionali competenti. Intanto è arrivato l'ok della Fimmg, la Federazione di medicina generale. «Accogliamo con grande favore l'iniziativa del ministro Grillo di introdurre nuovi obblighi vaccinali. La medicina di famiglia è pronta a fare la propria parte, anzi l'occasione dev'essere colta per garantire un più ampio intervento di sanità pubblica in una fascia d'età che oggi viene raggiunta con grande difficoltà dalle campagne pubbliche di prevenzione», ha detto il segretario generale Silvestro Scotti. «I medici di medicina generale», ha aggiunto Tommasa Maio, responsabile area vaccini Fimmg-Metis, «sono pronti a collaborare attivamente con i centri vaccinali per garantire un supporto fondamentale in un piano che punta a raggiungere circa 2,5 milioni di persone».