2025-01-12
Un manifesto del nuovo umanesimo
Stefano Lucchini (Imagoeconomica)
Nel loro saggio, Lapucci e Lucchini propongono il modello per una vera sostenibilità che metta al centro le persone e non si limiti a essere l’imposizione di lacci burocratici.È possibile tutelare l’ambiente senza rinunciare al progresso economico e industriale? È una delle domande principali del nostro tempo cui cerca di rispondere il saggio Ritrovare l’umano. Perché non c’è sostenibilità senza Health, Human and Happiness. L’hanno scritto per le edizioni Baldini-Castoldi-La Nave di Teseo Massimo Lapucci, presidente di Egea e docente di finanza e sostenibilità a Yale, e Stefano Lucchini, capo delle relazione esterne e degli affari istituzionali di Intesa Sanpaolo. Prefazione di Sebastiano Maffettone. In un’epoca segnata da sfide globali come il cambiamento climatico e le trasformazioni tecnologiche, gli autori propongono una riflessione profonda sul concetto di sostenibilità e sull’evoluzione dei principi Esg (Environmental, social, governance), suggerendo un rinnovamento che vada oltre i tradizionali parametri.Il saggio esplora come la sostenibilità non possa essere separata dall’essere umano, inteso non solo come individuo, ma come parte integrante di una comunità globale. Questo nuovo approccio, definito Esg+h, introduce una «H» che rappresenta la salute (Health), la persona (Human), ma anche il cuore (Heart) e la felicità (Happiness). Secondo Lapucci e Lucchini, questi principi devono essere inclusi nei modelli di sostenibilità per garantire uno sviluppo veramente equilibrato, dove la tecnologia e l’innovazione non vadano a discapito della dignità umana e dell’ambiente. La proposta nasce dalla consapevolezza che, sebbene i principi Esg abbiano avuto un impatto significativo negli ultimi decenni, la loro applicazione è stata spesso ridotta a un adempimento burocratico o a un mero esercizio di marketing. Lapucci sottolinea: «I benefici legati alla sostenibilità Esg rischiano di essere vanificati da critiche e sospetti sulla loro effettiva efficacia. La vera sostenibilità deve partire dalla persona e armonizzarsi con il pianeta per migliorare le condizioni di lavoro, l’economia e la società nel suo complesso».L’obiettivo del saggio è quello di riportare al centro la dignità della persona, promuovendo un umanesimo moderno che riconosca la necessità di un equilibrio tra progresso e benessere collettivo. In particolare, il saggio esplora la radice storica dell’umanesimo, richiamando il concetto di humanitas. Un principio forgiato a Roma nel I secolo a.C., che significa rispettare l’uomo in ogni uomo. Non una cosa d’altri tempi, se consideriamo che per gli antichi humanitas si contrappone a civitas: nella crisi dell’Impero romano, si smise di concepire la dignità dell’essere umano a partire dal suo essere cittadino, e si iniziò a definire l’umanità come portatrice di un valore intrinseco che, secoli dopo, sfocerà nei diritti umani. Un aspetto centrale del libro è l’analisi del cambiamento di paradigma necessario per un’economia sostenibile. Lapucci e Lucchini suggeriscono un nuovo modello economico che supera la tradizionale distinzione tra shareholders (azionisti) e stakeholders (portatori di interesse), proponendo una visione più inclusiva che consideri tutti gli aspetti della vita sociale, economica e ambientale. Questo approccio trova fondamento nella teoria degli stakeholder, che invita a considerare l’impatto sociale, ambientale e di governance delle aziende come misure fondamentali per il progresso. L’aspetto innovativo di Esg+H è il richiamo a una sostenibilità che non si limita a misurazioni economiche o ambientali, ma che mette al centro la qualità della vita delle persone. «Non possiamo parlare di sostenibilità senza pensare all’essere umano nella sua interezza», afferma Lucchini, ribadendo l’importanza di un benessere collettivo che integri salute, felicità e dignità.In definitiva, Ritrovare l’umano non è solo un saggio accademico, ma un manifesto per un nuovo umanesimo che sfida le convenzioni del capitalismo moderno, invitando a un rinnovamento che metta al centro la persona. In questo senso, gli autori propongono una visione del mondo in cui la crescita economica e il progresso tecnologico possano davvero coincidere con una sostenibilità che rispetti la dignità umana, garantendo un futuro migliore per tutti.
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