2023-11-26
Ue e Usa preparano l’Ucraina «mutilata»
Volodymyr Zelensky (Getty Images)
Per la «Bild», Joe Biden e Olaf Scholz concordano nel fornire a Volodymyr Zelensky armi insufficienti a riconquistare i territori persi. Intanto, Bruxelles valuta l’entrata nei 27 di Georgia e Moldavia senza regioni contese con Mosca: soluzione che potrebbe essere adottata pure con Kiev. Un altro massiccio attacco ha colpito Kiev, nella notte tra venerdì e sabato. Una dimostrazione di forza criminale di Mosca nel cuore dell’Ucraina, «il peggior attacco condotto dai militari russi con droni iraniani sulla capitale da quando è iniziata l’invasione», ha riferito ieri il capo dell’amministrazione militare della città, Mykhailo Shamanov. La contraerea ha abbattuto 71 velivoli su 75 ma, anche a causa dei detriti, decine di edifici residenziali e oltre 100 strutture della capitale sono rimaste senza elettricità per ore, mentre cinque persone sono rimaste ferite. «Più di 70 Shahed sono stati lanciati contro l’Ucraina nella notte del genocidio dell’Holodomor (la carestia indotta in Ucraina tra il 1932 e il 1933 dall’Unione sovietica, ndr). Terrore consapevole. In questo momento particolare. La leadership russa è orgogliosa di poter uccidere», ha scritto Volodymyr Zelensky sui social. A sottolineare la scelta della ricorrenza storica per bombardare Kiev è stato anche il consigliere presidenziale ucraino, Mikhaylo Podolyak, che ha condannato l’operato di Mosca e invitato a smettere di «considerare la Federazione Russa, anche se arretrata, come parte della civiltà moderna, capace di compassione e disponibilità a rispettare i propri impegni».Ma se Kiev rifiuta ancora in toto l’ipotesi dei negoziati, i suoi alleati sembrano invece star valutando di porre fine alla guerra senza una sempre più improbabile vittoria sul campo dell’Ucraina. Secondo quanto riporta la Bild, che cita fonti governative, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente Usa Joe Biden condividerebbero infatti un piano per portare Zelensky a trattare con Putin. La strategia ventilata dalla Bild sarebbe quella di continuare a fornire armi a Kiev «per tenere il fronte attuale», ma non abbastanza per «riconquistare militarmente tutti i territori occupati». In questo modo, secondo la ricostruzione del tabloid tedesco, Zelensky «dovrebbe arrivare da solo alla consapevolezza che le cose non possono andare avanti così», e quindi convincersi a trattare. Usa e Germania avrebbero elaborato anche un piano B che vede, come alternativa ai negoziati tra Ucraina e Russia, «un conflitto congelato senza accordo tra le parti». In questo secondo scenario, il fronte verrebbe a consolidarsi come «nuovo confine» tra i due Stati, che andrebbe a configurare la soluzione prevista dagli accordi di Minsk del 2014, ma senza la Crimea, occupata dai russi. Da Berlino, comunque , è arrivata una secca smentita: «La Germania è fermamente al fianco dell’Ucraina e la sosterrà per tutto il tempo necessario a difendersi dall’attacco russo». Ma che il Cremlino non abbia la minima intensione di cedere la penisola occupata e annessa alla Russia dal 2014 sarebbe una volta di più confermato dai presunti progetti di Mosca, rivelati dal Washington Post: secondo il quotidiano statunitense, dopo i ripetuti bombardamenti del ponte Kerch da parte dell’Ucraina, Mosca e Pechino starebbero progettando un tunnel sottomarino tra la Russia e la Crimea. Il Wp afferma di avere ricevuto dall’intelligence ucraina una serie di email intercettate che proverebbero l’esistenza del progetto, bollato come «fesseria» dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Il recupero dei territori invasi e sottratti dai russi agli ucraini è da sempre considerata dall’Occidente la conditio sine qua non per la fine della guerra. Eppure, oltre alle indiscrezioni dei media, ci sono segnali di un possibile cambio di passo. Secondo quanto affermato dal rappresentante del Servizio estero europeo, Peter Stano, l’Unione europea potrebbe prendere in considerazione l’entrata nel club dei 27 di Moldavia e Georgia senza i territori della Transnistria, Abkhazia e Ossezia del Sud, contesi con Mosca. Il futuro dei due Paesi, ha dichiarato il funzionario, «non può essere tenuto in ostaggio dai conflitti». Il cambio di passo sull’integrità dei territori è sicuramente un campanello dall’allarme per l’Ucraina, la cui adesione all’Unione è già stata avviata dalla Commissione Ue. Difficile credere che un via libera all’ingresso di un’Ucraina «mutilata» non si tradurrebbe, di fatto, nella fine del sostegno europeo alla riconquista delle regioni perdute. Sostegno europeo che, dall’inizio della guerra, è costato 83 miliardi e 257 milioni in aiuti finanziari, militari e umanitari. A cui si devono aggiungere gli ulteriori 50 milioni annunciati ieri da Ursula von der Leyen per la «repentina riparazione e l’aggiornamento» delle infrastrutture nei porti ucraini. «Nonostante la guerra, l’Ucraina continua a nutrire il mondo. In questo sforzo potete contare sull’Ue. Continuiamo a potenziare le nostre corsie di solidarietà e forniremo 50 milioni di euro per riparare le vostre infrastrutture portuali. Insieme spediamo il grano ucraino nel mondo», ha scritto la presidente della Commissione a Zelensky. Nell’Ue, però, secondo quanto rivela Bloomberg, ci sarebbero scontri riguardo le sanzioni alla Russia: un gruppo di Stati starebbe facendo pressioni per alleggerire le norme Ue volte a reprimere l’elusione dei provvedimenti contro Mosca attraverso paesi terzi, che prevedono clausole gravose come il divieto di riesportazione verso la Russia di beni chiave, come i semiconduttori, e l’obbligo di versare una cospicua somma di denaro come garanzia, oltre che di informare le autorità nazionali di eventuali violazioni.
Ecco #DimmiLaVerità del 15 ottobre 2025. Ospite Daniele Ruvinetti. L'argomento di oggi è: "Tutti i dettagli inediti dell'accordo di pace a Gaza".
Pier Luigi Lopalco (Imagoeconomica)