Apre l'ecommerce del portale «Laverita.info». Già disponibili con un clic i titoli allegati al giornale. Come «Il populismo non esiste» di Martino Cervo.È nata la sezione ecommerce del sito della Verità. All'indirizzo Bit.ly/2lZkyNC (raggiungibile anche tramite il Qrcode qui sotto) sono già disponibili per la vendita tutti i libri allegati al nostro quotidiano, che dopodomani festeggia i tre anni dal debutto in edicola. Il portale per la vendita diretta è un passo in più nel rapporto con i lettori, che vuol permettere a tutti - soprattutto coloro che non hanno avuto modo di acquistare i nostri prodotti nei mesi scorsi - di comprare tramite un circuito distributivo diretto e con spese di spedizione bassissime e incluse nel prezzo. Sarà infatti possibile pagare con carta di credito o Paypal direttamente dal nostro sito. Il titolo più recente che proponiamo ai lettori è Il populismo non esiste, del nostro vicedirettore Martino Cervo (con prefazione di Maurizio Belpietro). Diffuso in edicola a cavallo delle elezioni europee di pochi mesi fa, il testo aumenta di attualità con la rivoluzione di palazzo dello scorso agosto, che ha cambiato la faccia politica della maggioranza di governo. La fine dell'esecutivo gialloblù e il Conte bis nato a Ferragosto mostrano infatti una volta di più la fragilità dell'etichetta di «populismo». Con l'asse tra M5s e Lega non si è spezzata solo un'inedita alleanza politica, ma sono crollate anche le categorie con cui essa era stata raccontata dalla quasi totalità dei media. La tesi centrale del testo è che l'Italia - come del resto molti Paesi europei e occidentali - vive una crisi profonda del sistema politico: crisi della quale l'avanzata dei partiti «antisistema» va considerata un sintomo, e non una causa irrazionale. Per questo motivo quella del «populismo» è una semplificazione errata e di comodo, utile solo a coprire un tentativo di mantenersi al potere motivato con il pretesto della «competenza» contrapposta alla ricerca del consenso.Attraverso una serie di esempi tratti dalla recente cronaca politica, il libro risale alle origini di uno stallo che non è solo partitico né istituzionale né economico, ma antropologico, e investe la radice profonda dell'ordine in cui le nostre società si concepiscono. Gli organismi sovranazionali, l'Unione europea, le stesse democrazie liberali vivono un deficit drammatico di legittimità e di legittimazione, spesso a causa di élite che si concepiscono inamovibili e giuste a prescindere, in nome di una «competenza» postulata e indimostrata. Che fatalmente porta alla sfiducia nella dinamica stessa della democrazia. Il libro è disponibile a soli 9 euro, spese di invio in tutta Italia comprese.
Nel riquadro, Pierluigi Del Viscovo (IStock)
L’analista Pierluigi Del Viscovo: «A furia di dialogare con la politica, i grandi gruppi si sono illusi di convincere sull’elettrica i clienti. I quali, però, pensano a traffico e parcheggi, non all’inquinamento».
Matteo Piantedosi (Ansa)
Il ministro: «La partita andava giocata, non potevamo cedere al ricatto antisemita».
Chi «Lepore», si fa il centro sociale se lo mangia. Potrebbe essere la morale di un cortocircuito istituzionale provocato dal Sindaco di Bologna che non sapendo come allontanare da sé la responsabilità degli scontri avvenuti venerdì sera prima, durante e dopo la partita di Eurolega di basket tra la Virtus Bologna e il Maccabi di Tel Aviv ha puntato il dito contro il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a cui ha chiesto «almeno 100.000 euro di danni» accusandolo di «irresponsabile gestione dell’ordine pubblico». Puntuale e puntuta è arrivata la risposta del ministro: «I danni? Il sindaco li chieda a chi li ha causati».
Roberto Calderoli (Getty Images)
Il ministro leghista Roberto Calderoli: «L’opposizione strepita ma si è trattato per un anno. Ai governatori dico: la pre intesa è un’opportunità. Più libertà a chi lavora bene, più Stato per gli altri».
Il tavolo del vertice di Ginevra (Ansa)
Elaborati 24 nuovi punti per far finire la guerra. Tra questi pure, secondo il «Telegraph», il reintegro della Russia nel G8. Rubio: «È stata una delle giornate più produttive da quando siamo stati coinvolti». E Zelensky adesso ringrazia The Donald.







