2020-01-25
Tutte le novità del nuovo Panorama.it
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Una forma a «L rovesciata», giallo oro a ricordare lo storico colore del logo di Panorama per i contenuti gratuiti, e blu oltremare a delineare l'area dedicata agli articoli e alle inchieste a pagamento e coperte da paywall.
È il nuovo Panorama.it, online da lunedì 20 gennaio. Un sito minimal, ma allo stesso tempo dinamico che, nello stile della Verità punta a introdurre contenuti sempre più verticali e a creare una community di lettori attivi e attenti non solo sui fatti che riempiono ogni giorno le pagine di cronaca ma anche in temi ormai divenuti fondamentali come la tecnologia, il turismo e il lifestyle.
La parte gratuita ricalcherà, almeno in parte, quello che da anni è la ricetta del successo digitale di Panorama, con news e commenti alla cronaca italiana e internazionale, musica, cinema, serie tv e sport. A verticalizzarsi saranno invece i canali di tecnologia e viaggio.
La grande novità, seguendo il successo della Verità è data dalla parte «premium» del sito. Un'area a pagamento e riservata agli abbonati che non si limiterà ad ospitare i principali contenuti del settimanale ma avrà al suo interno approfondimenti, infografiche, file multimediali (audio e video), documenti esclusivi e immagini catturare dalle firme di Panorama.
A inaugurare la sezione a pagamento, lo stralcio esclusivo del nuovo libro di Maurizio Belpietro e Antonio Rossitto, Conte, il trasformista - I voltafaccia ed i segreti di un premier per caso, il primo testo dedicato al Presidente del Consiglio, in libreria da settimana scorsa. Panorama, agli abbonati alla versione Tutto Panorama o Tutto Panorama Digitale, regala in esclusiva il primo capitolo in cui viene narrato l'incontro, del tutto casuale, avvenuto nella toilette di una stazione tra il direttore Belpietro e quello che ai tempi era solo «il professor Conte».
Ad arricchire l'area premium, per gli appassionati della storia del magazine, ci saranno alcuni dei migliori contenuti degli anni Sessanta, Settanta, Ottanta che non solo mostrano l'Italia che fu, ma spesso riportano al Paese di oggi raccontato in una chiave estremamente moderna. Gli articoli, scritti da autori che hanno fatto la storia del giornalismo, comprendono testi di Giampaolo Pansa, Enzo Biagi, Filippo Ceccarelli. Il primo speciale storico è dedicato alla figura di Bettino Craxi, di cui in questi giorni ricorre il ventennale della scomparsa.
Un sito nuovo, da esplorare, scoprire e conoscere. Che guarda al futuro dell'informazione digitale scrivendone un nuovo capitolo.
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È online il nuovo sito di Panorama.it. Rinnovato nella grafica, oltre a news, articoli di cronaca, viaggi e tecnologia, introduce anche sul magazine la possibilità di leggere contenuti esclusivi e dedicati agli utenti abbonati.Una forma a «L rovesciata», giallo oro a ricordare lo storico colore del logo di Panorama per i contenuti gratuiti, e blu oltremare a delineare l'area dedicata agli articoli e alle inchieste a pagamento e coperte da paywall.È il nuovo Panorama.it, online da lunedì 20 gennaio. Un sito minimal, ma allo stesso tempo dinamico che, nello stile della Verità punta a introdurre contenuti sempre più verticali e a creare una community di lettori attivi e attenti non solo sui fatti che riempiono ogni giorno le pagine di cronaca ma anche in temi ormai divenuti fondamentali come la tecnologia, il turismo e il lifestyle. La parte gratuita ricalcherà, almeno in parte, quello che da anni è la ricetta del successo digitale di Panorama, con news e commenti alla cronaca italiana e internazionale, musica, cinema, serie tv e sport. A verticalizzarsi saranno invece i canali di tecnologia e viaggio. La grande novità, seguendo il successo della Verità è data dalla parte «premium» del sito. Un'area a pagamento e riservata agli abbonati che non si limiterà ad ospitare i principali contenuti del settimanale ma avrà al suo interno approfondimenti, infografiche, file multimediali (audio e video), documenti esclusivi e immagini catturare dalle firme di Panorama. A inaugurare la sezione a pagamento, lo stralcio esclusivo del nuovo libro di Maurizio Belpietro e Antonio Rossitto, Conte, il trasformista - I voltafaccia ed i segreti di un premier per caso, il primo testo dedicato al Presidente del Consiglio, in libreria da settimana scorsa. Panorama, agli abbonati alla versione Tutto Panorama o Tutto Panorama Digitale, regala in esclusiva il primo capitolo in cui viene narrato l'incontro, del tutto casuale, avvenuto nella toilette di una stazione tra il direttore Belpietro e quello che ai tempi era solo «il professor Conte». Ad arricchire l'area premium, per gli appassionati della storia del magazine, ci saranno alcuni dei migliori contenuti degli anni Sessanta, Settanta, Ottanta che non solo mostrano l'Italia che fu, ma spesso riportano al Paese di oggi raccontato in una chiave estremamente moderna. Gli articoli, scritti da autori che hanno fatto la storia del giornalismo, comprendono testi di Giampaolo Pansa, Enzo Biagi, Filippo Ceccarelli. Il primo speciale storico è dedicato alla figura di Bettino Craxi, di cui in questi giorni ricorre il ventennale della scomparsa.Un sito nuovo, da esplorare, scoprire e conoscere. Che guarda al futuro dell'informazione digitale scrivendone un nuovo capitolo.
Gli abissi del Mar dei Caraibi lo hanno cullato per più di tre secoli, da quell’8 giugno del 1708, quando il galeone spagnolo «San José» sparì tra i flutti in pochi minuti.
Il suo relitto racchiude -secondo la storia e la cronaca- il più prezioso dei tesori in fondo al mare, tanto che negli anni il galeone si è meritato l’appellativo di «Sacro Graal dei relitti». Nel 2015, dopo decenni di ipotesi, leggende e tentativi di localizzazione partiti nel 1981, è stato individuato a circa 16 miglia nautiche (circa 30 km.) dalle coste colombiane di Cartagena ad una profondità di circa 600 metri. Nella sua stiva, oro argento e smeraldi che tre secoli fa il veliero da guerra e da trasporto avrebbe dovuto portare in Patria. Il tesoro, che ha generato una contesa tra Colombia e Spagna, ammonterebbe a svariati miliardi di dollari.
La fine del «San José» si inquadra storicamente durante la guerra di Successione spagnola, che vide fronteggiarsi Francia e Spagna da una parte e Inghilterra, Olanda e Austria dall’altra. Un conflitto per il predominio sul mondo, compreso il Nuovo continente da cui proveniva la ricchezza che aveva fatto della Spagna la più grande delle potenze. Il «San José» faceva parte di quell’Invencible Armada che dominò i mari per secoli, armato con 64 bocche da fuoco per una lunghezza dello scafo di circa 50 metri. Varato nel 1696, nel giugno del 1708 si trovava inquadrato nella «Flotta spagnola del tesoro» a Portobelo, odierna Panama. Dopo il carico di beni preziosi, avrebbe dovuto raggiungere Cuba dove una scorta francese l’attendeva per il viaggio di ritorno in Spagna, passando per Cartagena. Nello stesso periodo la flotta britannica preparò un’incursione nei Caraibi, con 4 navi da guerra al comando dell’ammiraglio Charles Wager. Si appostò alle isole Rosario, un piccolo arcipelago poco distanti dalle coste di Cartagena, coperte dalla penisola di Barù. Gli spagnoli durante le ricognizioni si accorsero della presenza del nemico, tuttavia avevano necessità di salpare dal porto di Cartagena per raggiungere rapidamente L’Avana a causa dell’avvicinarsi della stagione degli uragani. Così il comandante del «San José» José Fernandez de Santillàn decise di levare le ancore la mattina dell’8 giugno. Poco dopo la partenza le navi spagnole furono intercettate dai galeoni della Royal Navy a poca distanza da Barù, dove iniziò l’inseguimento. Il «San José» fu raggiunto dalla «Expedition», la nave ammiraglia dove si trovava il comandante della spedizione Wager. Seguì un cannoneggiamento ravvicinato dove gli inglesi ebbero la meglio sul galeone colmo di merce preziosa. Una cannonata colpì in pieno la santabarbara, la polveriera del galeone spagnolo che si incendiò venendo inghiottito dai flutti in pochi minuti. Solo una dozzina di marinai si salvarono, su un equipaggio di 600 uomini. L’ammiraglio britannico, la cui azione sarà ricordata come l’«Azione di Wager» non fu tuttavia in grado di recuperare il tesoro della nave nemica, che per tre secoli dormirà sul fondo del Mare dei Caraibi .
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