
A Vincent Lambert sono state tolte nutrizione e idratazione assistite perché sarebbero «un'ostinazione irragionevole». Ma hanno truccato la partita dicendo che è in stato vegetativo, quando è un gravissimo disabile neurologico.Sono passati ormai cinque giorni da quando Vincent Sanchez, il medico che ha la responsabilità di Vincent Lambert, ha deciso di interrompere la nutrizione e idratazione assistita (Nia). La Verità ha seguito con estrema attenzione le tappe di questa vicenda sconvolgente, esaminandone i vari aspetti. Intendo aggiungere alla mole di riflessioni un piccolo contributo bioetico. La legge francese Claeys-Leonetti, in vigore dal 2 febbraio 2016, all'articolo 2 stabilisce che gli atti di cui all'articolo «L» del codice di sanità pubblica, «non devono essere attuati o perseguiti quando risultano un'ostinazione irragionevole. Quando appaiono non necessari, sproporzionati o quando non hanno alcun effetto se non il semplice mantenimento artificiale della vita, possono essere sospesi o non intrapresi, in accordo con i desideri del paziente e, se questi è incapace di dichiarare la propria volontà, seguendo una procedura collegiale definita dal regolamento. La nutrizione e l'idratazione artificiali costituiscono trattamenti che possono essere interrotti in conformità con il primo paragrafo di questo articolo».Una prima riflessione rimanda al fatto che ogni trattamento salvavita, quando non è in grado di rimuovere le cause di malattia, ha come obiettivo il solo mantenimento della vita. La dialisi renale non cura il rene malato, ma ne vicaria la funzione, pertanto il suo fine è «il semplice mantenimento artificiale della vita». Cosa fanno i farmaci immunosoppressori nei riceventi un trapianto? Rigenerano l'organo malato? Niente affatto, mantengono in vita la persona consentendo all'organo trapiantato di non essere rigettato dalle difese immunitarie della persona ricevente. Potrei dire la stessa cosa per un pacemaker, o per un bypass, uno stent, una protesi valvolare cardiaca, o aortica, tutti presidi che, seppur con meccanismi differenti, hanno lo scopo di mantenere in vita la persona con mezzi artificiali. Anche la Nia fa la stessa cosa, mantiene in vita la persona che non può alimentarsi per via naturale. Dunque Nia, dialisi renale, pacemaker, defibrillatori è evidente che non costituiscono un'ostinazione irragionevole. Ma allora perché nel caso di Vincent Lambert la Nia è considerata «un'ostinazione irragionevole»? Poiché non dipende dal trattamento in sé, il motivo non può che situarsi nella condizione della persona che riceve il trattamento. La condizione di Vincent Lambert è quella di un gravissimo disabile neurologico. Per l'equipe del professor Steven Laureys, uno dei massimi esperti mondiali che ha avuto in osservazione Vincent al Coma science group dell'Università di Liegi dal 5 al 12 luglio 2011, è una condizione di «minima coscienza più». Si tratta della condizione di chi ha con l'ambiente una relazione significativa dove, alla fissazione e ricerca dello sguardo, alla localizzazione di uno stimolo doloroso e di reazioni motorie automatiche proprie dello «stato di minima coscienza meno», si aggiunge la capacità di eseguire comandi semplici, di verbalizzare in maniera intellegibile, o comunicare intenzionalmente. Due successive commissioni hanno invece posto diagnosi di «stato vegetativo», condizione che si caratterizza per la totale assenza di coscienza di sé stessi e del mondo esterno. Certo che il filmato postato dalla madre di Vincent, dove si vede il figlio piangere quando gli viene comunicata la volontà di farlo morire, tenderebbe a escludere lo stato vegetativo. Una revisione di 236 casi pubblicata nell'aprile 2018 sull'European Journal of Neurology ha riportato la cifra del 34 per cento di persone con diagnosi di stato vegetativo, che invece mostravano gradi variabili di coscienza. Ma ammesso e non concesso che Vincent Lambert sia una persona in stato vegetativo, perché nutrirlo e idratarlo costituirebbe un'irragionevole ostinazione? La risposta non può che essere questa: vivere in stato vegetativo è una condizione immeritevole di vita; per le autorità francesi, per il dottor Sanchez, per la moglie e il nipote di Vincent Lambert che tanto si sono adoperati per ottenere l'interruzione della Nia, quella di Vincent è una Lebensunwertes Leben, per usare un'espressione coniata nel 1920 dal giurista Karl Binding insieme al medico Alfred Hoche, che troverà larga applicazione dei medici durante il regime nazista. Lo devono sapere le 5.000 famiglie che in Italia accudiscono con amore indicibile i loro cari nella stessa condizione di Vincent. Lo sappiano anche i medici, gli infermieri, i riabilitatori che ogni giorno vanno al lavoro per dare il meglio delle cure e dell'assistenza a questi pazienti. Per la giustizia e il governo francese sono tutti artefici di ostinazione irragionevole, qualcosa di difficilmente distinguibile dalla tortura. Una mia amica ha scritto in un post: «Bevo un po' d'acqua che ho con me. È tiepidina. Quasi mi lamento. Poi penso a Vincent Lambert, condannato a morire di sete e fame da una civilissima Francia, perché disabile. Sono giorni che non gli danno da bere. Anno Domini 2019. La pena di morte per tortura». La frase coglie con chiarezza che è la disidratazione a cui stanno sottoponendo un grave disabile neurologico a essere la vera tortura. Tolgono cibo e acqua a Vincent Lambert non perché il cibo non lo nutre e l'acqua non lo idrata, ma proprio perché la nutrizione e l'idratazione determinano gli effetti previsti. Quello che è considerato irragionevole e intollerabile è che Vincent Lambert si ostini a vivere, dunque lo scopo del cessare di nutrirlo e idratarlo è uno ed è evidente: superare l'ostinazione di Vincent che non si decide a morire facendolo morire. Se questo è considerato una crudeltà, allora la compagnia necrofila ha pronto il rimedio; durante la quinta conferenza biennale della federazione mondiale delle società per il diritto a morire, che si svolse a Nizza dal 20 al 23 settembre 1984, la bioeticista australiana Helga Kuhse ebbe a dire alla platea: «Se riusciamo a convincere la gente ad accettare la rimozione di tutti i trattamenti e le cure, in particolare la rimozione di cibo e liquidi, vedranno che dolore è morire e, nel migliore interesse del paziente, accetteranno l'iniezione letale». Tony Bland, Terri Schiavo, Eluana Englaro, Charlie Gard, Alfie Evans, Vincent Lambert. L'abbandono di 2.500 anni di medicina ippocratica e di etica cristiana non può che riportarci a un mondo che precede di molti secoli il medioevo. Benvenuti nella «luminosa» barbarie dei celti e dei germani.
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