2024-01-23
La tattica di Gualtieri il temporeggiatore per occupare i posti che piacciono ai dem
Oltre il Teatro di Roma, Eur e musei. Ecco tutte le poltrone che il sindaco pd è riuscito ad accaparrarsi nelle partecipate.I torti e le ragioni sulle questioni procedurali che stanno infiammando il dibattito sulla nomina di Luca De Fusco a direttore alla Fondazione Teatro di Roma da parte dei consiglieri di amministrazione che rappresentano la Regione Lazio e il ministero della Cultura (che numericamente rappresentano la maggioranza del cda) saranno materia di un contenzioso amministrativo già annunciato. Ma stando alle parole del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri sembra essere rimasto intrappolato in quello che è un suo modus operandi piuttosto frequente sulle nomine: prendere tempo finché non ottiene quello che vuole. Secondo Rocca, infatti, il presidente della fondazione, Francesco Siciliano, espressione del Campidoglio, avrebbe «provato a rimandare il cda, sapendo di essere in minoranza». Un film in qualche modo già visto anche in altri contesti, che nei mesi scorsi La Verità ha raccontato in relazione alla nomina, poi avvenuta con successo dell’ex parlamentare Pd Enrico Gasbarra alla presidenza di Eur Spa. Sul nome dell’esponente dem, indicato da Gualtieri per succedere al dimissionario Marco Simoni (tra gli autori del programma elettorale di Gualtieri), il Campidoglio aveva tenuto il punto per mesi (da settembre a dicembre) durante un’interminabile assemblea dei soci di Eur, aggiornata di volta in volta fino a quando, pur avendo solo il 10% delle quote, non aveva strappato il via libera al Mef che detiene il 90% delle quote. La stessa strategia era stata usata da Gualtieri nel 2021 per cercare di ottenere la riconferma come ad di Eur dell’ex assessore al Bilancio della Provincia di Roma nelle giunte guidate da Gasbarra e da Nicola Zingaretti, Antonio Rosati, nominato al vertice della partecipata del Mef proprio dall’attuale primo cittadino della Capitale nel 2020 quando l’attuale inquilino del Campidoglio era ministro dell’Economia del governo Conte 2. Il mandato di Rosati ai vertici della partecipata del Mef che gestisce il patrimonio immobiliare del quartiere Eur era iniziato proprio all’insegna della cultura. L’ex assessore provinciale, infatti, fin dalle prime settimane dopo il suo insediamento aveva puntato moltissimo sugli eventi culturali, inaugurati con il Floating theatre, un cinema galleggiante posizionato dentro al laghetto dell’Eur, che sul portale del turismo di Roma Capitale viene descritto come «ideato e organizzato da Fabia Bettini, (sorella di Goffredo, storico deus ex machina del Pd capitolino, ndr) e Gianluca Giannelli, direttori artistici di Alice nella Città». Dopo la fine del mandato di Rosati il cinema galleggiante, ha traslocato dall’Eur a Villa Ada, ed è entrato direttamente nell’orbita del Campidoglio, (dove nel frattempo Gualtieri era subentrato a Virginia Raggi), diventando una delle manifestazioni vincitrici del bando per l’Estate romana 2022. Eppure, per Gualtieri, «le scelte sulle istituzioni culturali devono essere compiute sulla base del merito, i partiti non si devono intromettere». Parole che contrastano non solo con quanto raccontato dalla Verità, ma anche con il curriculum dell’attuale presidente della Fondazione teatro di Roma, Siciliano, nominato a novembre 2023 su indicazione del Campidoglio, che detiene la maggioranza delle quote della fondazione. Sul sito internet del Teatro di Roma Siciliano viene presentato come un «attore, regista, produttore e manager culturale, che da anni lavora nell’ambito del teatro e del cinema unendo passione artistica e competenza tecnica e organizzativa». Ma nel suo prestigioso curriculum, oltre alle indubbie competenze è certificata anche l’appartenenza politica: «Dal 2009 al 2013 è stato vice responsabile nazionale Cultura e Informazione del Partito democratico, di cui è stato anche coordinatore del forum Radio Tv». Non solo, Siciliano «dal 2011 al 2013 è stato assessore alla Cultura della Provincia di Cagliari». Nel curriculum il manager rimarca il suo posizionamento politico anche evidenziando la collaborazione «con molti giornali e riviste fra i quali L’Unità e Left». Anche in un’altra nomina nel settore cultura targata Gualtieri, i partiti non sono rimasti fuori dalla porta. Parliamo dell’amministratore delegato di Zètema, la municipalizzata controllata al 100% dal Campidoglio che cura «l’attività di progettazione, manutenzione e conservazione, e catalogazione per conto della Sovrintendenza Capitolina, la gestione del Sistema dei Musei Civici, nonché di diversi spazi cittadini dedicati allo spettacolo, alla cultura ed all’accoglienza turistica». Dall’11 gennaio 2022, l’amministratore unico è Simone Silvi, manager proveniente dalla Treccani, ma anche lui con un passato politico targato dem. Nel 2015 infatti, Silvi era già approdato a Palazzo Senatorio, come «capo Segreteria dell’assessore ai Lavori pubblici di Roma Capitale», durante il mandato da sindaco di Ignazio Marino. Nel 2014 Marino aveva affidato la delega ai lavori pubblici a Maurizio Pucci, venuto a mancare a giugno 2023, mentre Gualtieri lo aveva scelto come suo braccio destro per la gestione del Giubileo 2025, materia sulla quale il manager scomparso, aveva lavorato nel 2000 a fianco di Francesco Rutelli. Tra il 2013 e il 2014 Silvi era invece «capo segreteria del ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo». Sono i mesi del governo presieduto dell’esponente dem Enrico Letta che come ministro della Cultura aveva scelto Massimo Bray. Insomma, tutti manager con delle competenze, ma accomunati da una precisa connotazione politica. Un requisito che sembra essere dirimente.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.