2019-12-04
The Donald a Londra: «Macron offensivo sulla Nato». Attesa per il bilaterale Italia-Usa.Tra Nato e commercio, gli Stati Uniti sono tornati ai ferri corti con l'Europa. E nel mirino di Washington sembra esserci finita soprattutto Parigi. Lunedì sera, mentre era in volo per Londra, Trump ha minacciato di imporre dazi del 100% su un massimo di 2,4 miliardi di dollari di beni d'importazione francese. La mossa nasce come ritorsione per la Web tax di Parigi: un'imposta che - colpendo principalmente i giganti tecnologici statunitensi come Google e Facebook - Washington considera discriminatoria. Si tratta di un monito che, al di là della Francia, riguarda anche quei Paesi che sono intenzionati ad approvare una tassa simile: minacce in questo senso l'America le ha altresì rivolte infatti a Italia, Turchia ed Austria. Parigi, neanche a dirlo, non ha preso bene la cosa, con il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, che ha definito ieri «inaccettabile» la posizione statunitense. Ma i fronti di scontro non si fermano qui. La Casa Bianca si è detta infatti pronta ad imporre nuovi aumenti tariffari in riferimento alla spinosa questione Airbus, dopo che la Wto ha sentenziato che l'Unione europea non avrebbe eliminato tutti gli aiuti economici illeciti diretti al consorzio franco-tedesco. Le rinnovate tensioni commerciali tra Washington e Bruxelles acquisiscono un significato particolare anche alla luce del fatto che siano riesplose a poche ore dall'inizio del summit della Nato, apertosi ieri a Londra. È comunque chiaro che a tenere banco è principalmente il rapporto con la Francia. Ieri pomeriggio, Trump ed Emmanuel Macron hanno avuto un colloquio, in un clima piuttosto teso. Poco prima, il presidente americano aveva bollato come «molto offensiva» una recente dichiarazione del suo omologo francese, secondo cui la Nato risulterebbe in stato di «morte cerebrale». Nella conferenza stampa con Trump, Macron ha tuttavia rivendicato la propria posizione. Il nodo principale resta quindi l'obiettivo francese di un esercito europeo: un progetto cui a Washington guardano con estrema diffidenza. Senza poi dimenticare le scintille tra i due presidenti sui foreign fighters dell'Isis, con Trump che ha chiesto sarcasticamente al collega: «Vuoi qualche bel miliziano Isis? Te li posso dare».Un altro fronte di scontro riguarda il ruolo della Turchia nell'Alleanza Atlantica. Non soltanto lo stesso Macron ha criticato Erdogan per la sua politica siriana. Ma circolano preoccupazioni per la sempre maggiore vicinanza del presidente turco al Cremlino: a finire sul banco degli imputati è stato l'acquisto da parte di Ankara del sistema missilistico russo S-400. In tutto questo, non si deve poi trascurare l'annosa questione dei contributi alla Nato, su cui si sta cercando difficoltosamente di trovare una quadra. Sul tavolo, infine, anche i rapporti con Boris Johnson. Pur affermando di voler «star fuori» dalla campagna elettorale britannica, Trump ha definito ieri il premier Tory «molto capace» e non ha rinunciato a definirsi «un fan della Brexit».Nella giornata di oggi, il presidente americano incontrerà Angela Merkel e Giuseppe Conte. E anche qui potrebbero registrarsi turbolenze. Se è vero che la cancelliera tedesca ha ribadito la necessità della Nato, la Casa Bianca potrebbe non gradire troppo la sua linea blanda sul 5G cinese. Situazione ancora più complessa si prospetta per Conte. Al di là della questione dei finanziamenti alla Nato, gli americani non vedono troppo di buon occhio la sterzata decisamente filocinese e filofrancese impressa all'Italia dal governo giallorosso. Senza poi dimenticare la spinosa incognita del rapporto Durham.
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