2021-01-05
Trump celebra il «prete impiccione» che difese la libera fede con la vita
San Thomas Becket (Getty Images)
Il presidente statunitense ricorda San Tommaso Becket, l'arcivescovo di Canterbury ammazzato nel 1170: «Grazie a lui fu limitato il potere dello Stato sulla Chiesa. Nessun potente può intervenire sulla religione».Oggi ricorre l'850° anniversario del martirio di San Tommaso Becket, avvenuto il 29 dicembre 1170. Tommaso Becket era uno statista, uno studioso, un cancelliere, un prete, un arcivescovo e un leone della libertà religiosa. Prima che la Magna Carta fosse redatta, prima che il diritto al libero esercizio della religione fosse sancito come la prima libertà dell'America nella nostra gloriosa Costituzione, Tommaso ha dato la sua vita in modo che, come disse, «la Chiesa raggiungesse la libertà e la pace». Figlio di uno sceriffo londinese e una volta descritto come «un chierico di umili origini» dal re che lo fece uccidere, Tommaso Becket divenne il capo della Chiesa in Inghilterra. Quando la Corona tentò di intromettersi negli affari della casa di Dio attraverso le Costituzioni di Clarendon, Tommaso si rifiutò di firmare l'oltraggioso documento. Quando il furioso re Enrico II minacciò di farlo arrestare per oltraggio all'autorità reale e chiese perché questo prete «povero e umile» avesse osato sfidarlo, l'arcivescovo Becket rispose «Dio è il sovrano supremo, al di sopra dei re» e «dobbiamo obbedire a Dio piuttosto che agli uomini». Poiché Tommaso non acconsentì a rendere la Chiesa asservita allo Stato, fu costretto a rinunciare a tutte le sue proprietà e a fuggire dal proprio Paese. Anni più tardi, dopo l'intervento del Papa, Becket fu autorizzato a tornare e continuò a resistere alle ingerenze oppressive del re nella vita della Chiesa. Alla fine, il re ne ebbe abbastanza della ferma difesa della fede religiosa di Tommaso Becket e, secondo quanto riferito, esclamò costernato: «Nessuno mi libererà di questo prete impiccione?». I cavalieri del re risposero all'appello e andarono alla cattedrale di Canterbury per intimare a Tommaso Becket un ultimatum: cedere alle richieste del re o morire. La risposta di Tommaso risuona in tutto il mondo e attraverso i secoli. Le sue ultime parole su questa terra furono le seguenti: «Per il nome di Gesù e la protezione della Chiesa, sono pronto ad abbracciare la morte». Vestito con abiti sacri, Tommaso fu ucciso dove si trovava, all'interno delle mura della sua chiesa. Il martirio di Tommaso Becket ha cambiato il corso della storia. Alla fine ha portato numerose limitazioni costituzionali al potere dello Stato sulla Chiesa in tutto l'Occidente. In Inghilterra, l'uccisione di Becket portò alla dichiarazione della Magna Carta 45 anni dopo, secondo cui «[la] Chiesa inglese sarà libera, e avrà i suoi diritti immutati e le sue libertà intatte». Quando l'arcivescovo si rifiutò di consentire al re di interferire negli affari della Chiesa, Tommaso Becket si trovava all'incrocio tra Chiesa e Stato. Quella posizione, dopo secoli di oppressione religiosa sostenuta dallo Stato e guerre di religione in tutta Europa, alla fine portò all'istituzione della libertà religiosa nel Nuovo Mondo. È grazie a grandi uomini come Tommaso Becket che il primo presidente americano, George Washington, poté proclamare più di seicento anni più tardi che, negli Stati Uniti, «tutti possiedono egualmente libertà di coscienza e immunità di cittadinanza» […]. La morte di Tommaso Becket costituisce un monito potente e senza tempo, volto a rammentare a ogni americano che la nostra libertà dalla persecuzione religiosa non è un semplice lusso o un incidente della storia, ma piuttosto un elemento essenziale della nostra libertà. È il nostro inestimabile tesoro ed eredità. Ed è stato ottenuto con il sangue dei martiri. Come americani, siamo stati inizialmente uniti dalla nostra convinzione che «la ribellione ai tiranni è obbedienza a Dio» e che difendere la libertà è più importante della vita stessa. Se vogliamo continuare ad essere la terra dei liberi, nessun funzionario governativo, nessun governatore, nessun burocrate, nessun giudice e nessun legislatore deve poter decretare ciò che è ortodosso in materia di religione o richiedere a chi ha fede religiosa di violare la sua coscienza. Nessun diritto è più fondamentale per una società pacifica, prospera e virtuosa del diritto di seguire le proprie convinzioni religiose. Come ho dichiarato in piazza Krasiński a Varsavia, in Polonia, il 6 luglio 2017, il popolo d'America e il popolo del mondo gridano ancora: «Vogliamo Dio». In questo giorno, celebriamo e riveriamo la coraggiosa presa di posizione di Tommaso Becket per la libertà religiosa e riaffermiamo la nostra richiesta di porre fine alla persecuzione religiosa in tutto il mondo. Nel mio storico discorso alle Nazioni Unite dello scorso anno, ho chiarito che l'America è al fianco dei credenti di ogni Paese che chiedono soltanto la libertà di vivere secondo la fede che è nei loro cuori. Ho anche affermato che i burocrati internazionali non hanno assolutamente alcun motivo per attaccare la sovranità delle nazioni che desiderano proteggere la vita innocente, riflettendo la convinzione degli Stati Uniti e di molti altri Paesi che ogni bambino - nato e non nato - è un dono sacro di Dio. All'inizio di quest'anno, ho firmato un ordine esecutivo per dare la priorità alla libertà religiosa come dimensione centrale della politica estera degli Stati Uniti. Abbiamo ordinato a ogni ambasciatore - e agli oltre tredicimila funzionari dello United States foreign service - in più di 195 Paesi di promuovere, difendere e sostenere la libertà religiosa come un pilastro centrale della diplomazia americana. Preghiamo per i credenti di ogni luogo, che subiscono persecuzioni per la loro fede. Preghiamo in particolare per i loro pastori coraggiosi e motivanti - come il cardinale Joseph Zen di Hong Kong e il pastore Wang Yi di Chengdu - che sono instancabili testimoni della speranza. Per onorare la memoria di Tommaso Becket, i crimini contro le persone di fede devono cessare, i prigionieri di coscienza devono essere liberati, le leggi che limitano la libertà di religione e di credo devono essere abrogate e i deboli, gli indifesi e gli oppressi devono essere protetti. La tirannia e l'omicidio che sconvolgevano la coscienza del Medioevo non devono mai ripetersi. Finché l'America resisterà, difenderemo sempre la libertà religiosa. Una società senza religione non può prosperare. Una nazione senza fede non può resistere, perché la giustizia, la bontà e la pace non possono prevalere senza la grazia di Dio. Ora, quindi, io, Donald J. Trump, presidente degli Stati Uniti d'America, in virtù dell'autorità conferitami dalla Costituzione e dalle leggi degli Stati Uniti, con la presente proclamo il 29 dicembre 2020 come 850° anniversario del martirio di San Tommaso Becket. Invito il popolo degli Stati Uniti a osservare la giornata nelle scuole, nelle chiese e nei luoghi consueti di incontro con cerimonie appropriate in commemorazione della vita e dell'eredità di Tommaso Becket. In fede di che, ho apposto la mia firma in questo ventottesimo giorno di dicembre, nell'anno di nostro Signore Duemilaventi, e il duecentoquarantacinquesimo dall'indipendenza degli Stati Uniti d'America. Traduzione di Stefano Graziosi
Papa Leone XIV (Getty Images)
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