2024-05-08
Viene giù Toti
Giovanni Toti e Aldo Spinelli (Ansa)
Il governatore della Liguria agli arresti domiciliari. È accusato di corruzione: favori in cambio di voti e soldi per le elezioni. In carcere l’ad di Iren. Nei guai anche l’ex presidente del Genoa.Un’inchiesta sta terremotando la politica ligure. Alle tre di notte di ieri il governatore Giovanni Toti è stato arrestato in un albergo di Sanremo, dove si trovava in vista di una conferenza stampa con Flavio Briatore. L’accusa è di aver ricevuto finanziamenti elettorali in cambio di concessioni e sblocco di pratiche burocratiche. Per il gip «dalle indagini è emersa una allarmante abitualità e sistematicità di un meccanismo perfettamente collaudato». Gli indagati sono in tutto 25, con dieci misure cautelari. Le accuse contestate, a vario titolo, sono di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio, corruzione elettorale con l’aggravante mafiosa e favoreggiamento personale. L’ex presidente dell’Autorità portuale e attuale ad di Iren Paolo Emilio Signorini è stato portato nel carcere di Marassi. Sono finiti ai domiciliari come Toti, il suo capo di gabinetto, Matteo Cozzani (raggiunto anche da un’ordinanza di arresto per corruzione della Procura della Spezia), organizzatore delle campagne elettorali della lista «Cambiamo con Toti», e l’imprenditore Aldo Spinelli, secondo i pm il più attivo nell’opera di corruzione. Tutti e tre hanno «divieto di comunicazione con qualsiasi mezzo con persone diverse dagli stretti congiunti e familiari che con loro coabitano o li assistono». A Roberto Spinelli, figlio di Aldo, a Francesco Moncada (marito di Marina Caprotti), membro del Cda di Esselunga, e a Mauro Vianello, imprenditore nel settore portuale, è stato vietato l’esercizio dell’attività imprenditoriale. Nei confronti di Signorini, degli Spinelli, il gip ha disposto anche il sequestro preventivo di beni per un importo complessivo di oltre 570 mila euro, ritenuti profitto degli episodi di corruzione contestati.L’inchiesta è partita dalla Procura della Spezia con l’ipotesi di corruzione elettorale ed era legata alle regionali del 2020 e ai permessi per uno stabilimento balneare. Uno stralcio è stato trasmesso a Genova, dove l’indagine è decollata, con la contestazione della corruzione vera e propria. I finanziamenti elettorali, per lo più tracciati e alla luce del sole, sono stati considerati le utilità offerte dagli imprenditori per farsi sbloccare pratiche più o meno incagliate. Il Presidente della Regione è accusato di avere accettato da Aldo e Roberto Spinelli la promessa di vari finanziamenti e di aver ricevuto complessivamente 74.100 euro, soldi inviati, tra il dicembre 2021 e il marzo 2023, direttamente al comitato elettorale del governatore (in un caso per una cena di autofinanziamento). In cambio il politico sarebbe stato «ingaggiato» per «trovare una soluzione» per sveltire l’iter, pendente presso gli uffici regionali, di trasformazione di una spiaggia libera di Celle Ligure in un arenile privato collegato a un residence degli Spinelli; ma anche per velocizzare e far approvare, con successo, la pratica di rinnovo per trent’anni, bloccata presso il Comitato di gestione dell’Autorità portuale, della concessione di un terminal agli stessi imprenditori. Toti si sarebbe anche occupato di far assegnare a Spinelli alcuni spazi portuali (assegnazione avvenuta) e un’area demaniale in uso alla Società Autostrade (Aspi). Di tali questioni si sarebbe occupato anche Signorini. A inguaiare Toti sono soprattutto le intercettazioni ambientali (sembra realizzate anche con il trojan) che hanno captato il governatore e i suoi presunti corruttori mentre parlavano liberamente, anche sulla barca di Spinelli, notissimo imprenditore di origini calabresi impegnato nel settore logistico e immobiliare, ex presidente del Genoa e del Livorno. Ad esempio, il 15 febbraio dell’anno scorso, Toti telefona a Spinelli e gli dice che è stata appena sbloccata in Regione una pratica di suo interesse: «Guarda che abbiamo risolto il problema a tuo figlio sul piano casa di Celle, ora facciamo la pratica, si può costruire, l’abbiamo risolto stamattina, quando mi inviti in barca?» dice il governatore intercettato, che poi aggiunge: «Così parliamo un po’, che ora ci sono le elezioni, c’abbiamo bisogno di una mano». In un’altra captazione, sempre con Spinelli, il governatore afferma: «Ora ci vediamo a festeggiare, dai porta un po’ di caviale da Monaco, che la settimana prossima veniamo a mangiare una patata col caviale in barca». Moncada, accusato pure lui di corruzione, avrebbe offerto un finanziamento illecito per le elezioni comunali rappresentato dal pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul pannello esposto sulla cosiddetta Terrazza Colombo (il cui rappresentante legale è l’editore indagato Maurizio Rossi, ex senatore di Lista Monti), in cambio dell’impegno di sbloccare due pratiche dell’Esselunga pendenti in Regione relative all’apertura di due punti vendita a Genova e Savona. Per quanto riguarda la corruzione elettorale, Toti è accusato di essere il «mandante» di questa ricerca di voti illecita. Per questo reato è solo indagato e non gli è stata contestata l’aggravante di aver favorito la mafia e in particolare il clan Cammarata e le diramazioni genovesi. I candidati avrebbero contrattato circa 400 voti, offrendo posti di lavoro e alloggi popolari, all’interno della comunità originaria di Riesi (Caltanissetta) trapiantata nel capoluogo ligure, preferenze destinate a Toti, a Stefano Anzalone e ad altri politici non indagati. Per due presunti procacciatori di preferenze, Italo Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa, è stato disposto l’obbligo di dimora nel comune di Boltiere (Bergamo); Venazio Maurici, invece, dovrà presentarsi alla polizia giudiziaria quotidianamente. Vista il tipo di aggravante la Procura ha inviato l’ordinanza di custodia cautelare alla Direzione antimafia. La gip Paola Faggioni ha scritto nell’ordinanza: «Al riguardo si osserva che, in occasione e in concomitanza di ciascuna delle quattro competizioni elettorali che si sono susseguite nell’arco temporale della presente indagine (circa 18 mesi) - elezioni amministrative a Genova, Savona, Ventimiglia e Sarzana, oltre alle Politiche del 2022- Toti, pressato dalla necessità di reperire fondi per affrontare la campagna elettorale, ha messo a disposizione la propria funzione, i propri poteri e il proprio ruolo, in favore di interessi privati, in cambio di finanziamenti, reiterando il meccanismo con diversi imprenditori (gli Spinelli e Moncada). In alcuni casi, era lo stesso Toti, a chiedere esplicitamente il finanziamento, promettendo al privato comportamenti o provvedimenti a lui favorevoli o addirittura ricordandogli “di aver fatto la sua parte” e quindi di aspettarsi conseguentemente una “mano” in vista delle elezioni». Per la toga «il pericolo di reiterazione emerge dalla stessa sorprendente disinvoltura con cui Toti manifesta il proposito di ricorrere a richieste di denaro agli imprenditori, sfrattando la momentanea soddisfazione per gli obiettivi imprenditoriali realizzati anche in seguito al proprio intervento». Per la Faggioni è «sussistente» anche il pericolo di inquinamento delle prove e che Toti possa contattare «persone in grado di fornire circostanze utili ai fini di una conveniente ricostruzione degli eventi». Il motivo? Il fatto che nel corso delle indagini avrebbe «sempre cercato di scegliere luoghi “riservati” (la barca degli Spinelli o la casa di abitazione di Spinelli Aldo) al fine di scambiarsi reciproche richieste di favori, evitando di affrontare certi argomenti in pubblico». In questi incontri i partecipanti avrebbero evitato di portare con sé i telefonini. Ma le microspie della Guardia di finanza avrebbero ascoltato lo stesso le conversazioni. Ieri, dopo aver trascorso alcune ore in una caserma della Guardia di finanza, Toti ha iniziato la detenzione domiciliare ad Amelia (La Spezia). Il suo avvocato Stefano Savi ha annunciato che il suo assistito non si dimetterà. Secondo il gip per un politico eletto non è prevista la misura della sospensione.
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