2018-07-19
Tornano voucher e bonus assunzioni. Ma Confindustria attacca il governo
Secondo l'associazione degli industriali, la riforma «porterà a contratti a termine di soli 12 mesi a causa del rischio denunce. La disoccupazione crescerà più delle stime dell'Inps». Luigi Di Maio: «Terrorismo».Lega e 5 stelle trovano la quadra sul decreto Dignità grazie al ritorno dei voucher. «Nel governo non c'è nessuna differenza di vedute sui voucher, abbiamo solo il dovere di non causare abusi e questo dipenderà da come scriveremo le norme». Lo ha detto il ministro del Lavoro e dello sviluppo economico Luigi Di Maio parlando in discussione generale davanti alle commissioni congiunte finanze e lavoro della Camera. Dunque con il decreto 87 sarà riabilitata la modalità di retribuzione per lavoro occasionale nata nel 2003 con il governo Berlusconi, poi abolita nel 2017 dall'esecutivo Gentiloni e oggi tanto voluta dalla Lega. Se in passato i 5 stelle si erano scagliati contro i voucher, ora sono d'accordo nel reintrodurli, ma Di Maio avverte: «Se invece c'è la volontà di volerli reintrodurre in maniera selvaggia e indiscriminata l'unica cosa che otterremo è di trovarci con una nuova emergenza voucher che riguarda tutte le categorie».La Lega ieri nella stessa sede di discussione generale nell'aula del Mappamondo è rimasta silente, segno che l'accordo sui voucher già è cosa fatta. Le polemiche però non mancano e si sono fatte sentire sul tema della somministrazione, con Assolavoro, l'associazione nazionale delle agenzie per il lavoro, che nel corso di un'audizione di fronte alle commissioni coinvolte ha parlato di effetti negativi sul lavoro in somministrazione «per via dell'estensione al contratto di lavoro a termine in somministrazione della disciplina del contratto di lavoro a tempo determinato, della nuova formulazione delle “causali" e dell'introduzione della disciplina dell'interruzione obbligatoria tra contratti». A questo vento di tempesta si è aggiunto l'attacco di Confindustria, che parla di effetti del decreto Dignità peggiori delle stime Inps: «Il ritorno delle causali, esponendo le imprese all'imprevedibilità di un eventuale contenzioso, finisce nei fatti per limitare a 12 mesi la durata ordinaria del contratto a tempo determinato, generando potenziali effetti negativi sull'occupazione oltre quelli stimati nella relazione tecnica al decreto (in cui si fa riferimento a un abbassamento della durata da 36 a 24 mesi)», ha detto il direttore generale di Confindustria Marcella Panucci, chiedendo modifiche al decreto. La risposta di Di Maio è arrivata tramite Facebook: «Terrorismo psicologico per impedirci di cambiare». Lo stesso poi davanti alle commissioni è tornato proprio sulla questione Inps: «Questo decreto è stato oggetto di tante discussioni, e si è detto che con esso si faranno finire tra i disoccupati 8.000 persone, poi qualcuno ha moltiplicato per dieci, cioè 80.000, ed è iniziato l'ennesimo storytelling». E aggiunge, «anche a nome del ministro dell'Economia, che prima di tutto la previsione (dell'Inps, ndr) non è credibile: se si voleva fare una previsione di quanti occupati si creavano o si perdevano con questo decreto, ci dovevano chiedere anche nel prossimo anno quali investimenti pubblici volevamo potenziare, quante imprese volevamo far nascere con più strumenti del fondo di garanzia, degli interventi che riguardano Invitalia (l'agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, ndr), quanti accordi volevamo sottoscrivere con il mondo delle imprese per la sburocratizzazione. Io mi sono sentito in dovere di lanciare un allarme, perché su questo numero ci sono state due diverse relazioni dell'Inps: una che ci arrivata il 5 luglio e una che per conoscenza abbiamo ricevuto la sera dell'11 luglio alle 20 e che abbiamo letto la mattina dopo, che è la mattina in cui il presidente della Repubblica firmava il decreto. Nella prima individuano una previsione (8.000 nuovi disoccupati, ndr) senza però considerare la congiuntura economica, gli investimenti e gli interventi economici», dice Di Maio, e che lui considera «l'idea dell'Inps, ma non la condivido e il decreto va avanti». Nella seconda, invece, «che non abbiamo chiesto noi del ministero del Lavoro, c'è scritto che nella finanziaria si prevede un impatto sulla Naspi ». Ma resta l'anomalia (già sottolineata dalla Verità) di un decreto privo di valutazione d'impatto e che quindi non prevede i costi e i benefici per il Paese. Proseguendo nel suo intervento, Di Maio ha parlato di incentivi a favore dei contratti a tempo indeterminato, recuperandoli dalle risorse destinate proprio alla Naspi: «Nella fase di conversione quelle decine di milioni di euro della Naspi le dobbiamo recuperare perché si basano su una previsione che non sta né in cielo né in terra, e le recuperiamo anche per dare incentivi per i contratti a tempo indeterminato».Confermato invece il bonus per le stabilizzazioni dei contratti a termine, che vede la restituzione dell'aggravio contributivo dello 0,5%, e forse anche qualcosa di più, su ogni rinnovo dei contratti a termine se l'impresa decide di convertire il rapporto a tempo indeterminato. Ciò avverrà probabilmente con un emendamento della maggioranza. Il temine per gli emendamenti in commissioni congiunte scade stasera alle 20.
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