2018-12-23
Tornano le proteste dei gilet gialli e chiudono il confine con l’Italia
Cortei in tutta la Francia, con blocchi alle frontiere e scontri con la polizia. Arresto brutale di uno dei leader. Ma, anche se il consenso per il movimento resta alto, la mobilitazione sembra aver esaurito la spinta iniziale.Natale non ferma i gilet gialli, che continuano a gridare «Macron, dimissioni!». Il sesto atto della mobilitazione ha mostrato che molti francesi continuano a non credere al loro presidente. Nemmeno la traduzione delle sue parole in una legge sulle «misure d'urgenza», approvata dal Parlamento in soli due giorni ha dissuaso i manifestanti. Il nuovo sabato di protesta dei gilet gialli si è svolto soprattutto in provincia. Tuttavia, a Parigi oltre 2.000 persone sono scese in strada. Le autorità sembravano sorprese dalla notizia, giunta all'inizio della mattinata, di un assembramento di cittadini in giallo sulla collina di Montmartre. In effetti, sui social network era stata annunciata un'importante manifestazione a Versailles. Con il «proverbiale» senso della misura constatato negli scorsi sabati in giallo, le autorità francesi hanno blindato l'antica sede della corte del Re Sole. Reggia di Versailles e strade circostanti chiuse, poliziotti in assetto antisommossa ovunque, la località alle porte di Parigi era una città morta ieri mattina. Alla fine i manifestanti hanno optato per un piano B e si sono diretti verso Parigi dove invece hanno potuto tranquillamente raggiungere uno dei simboli della capitale francese: la basilica del Sacre-Coeur. In seguito si sono diretti verso il centro e - a fine pomeriggio - hanno invaso pacificamente la piazza dell'Arco di Trionfo, il quartiere dell'Opéra e dei Grandi magazzini, che ieri erano aperti. Qualche tafferuglio è stato segnalato vicino al municipio centrale, verso mezzogiorno. In serata la polizia ha liberato gli Champs-Elysées con lacrimogeni e idranti. Il minore dispiegamento di forze di ieri rispetto ai sabati passati ha fatto riflettere. Era davvero necessario, usare i manganelli contro manifestanti pacifici già dal primo mattino mentre, alla fine di ogni giornata di protesta, i casseur potevano tranquillamente devastare Parigi? Ieri non lo si è fatto, eppure non si è arrivati alle barricate. Un'altra batosta per l'immagine del governo di Edouard Philippe e del presidente Emmanuel Macron. Del resto, secondo un sondaggio realizzato in settimana dall'istituto Elabe per Bfm TV, il 70% dei francesi approva ancora la mobilitazione dei gilet gialli, mentre il 54% concorda con la continuazione della protesta.Non va dimenticato inoltre che, giovedì sera anche numerosi poliziotti hanno manifestato brevemente sugli Champs-Elysées insieme ad alcuni gilet gialli. Un segno questo della scarsa efficacia del bonus di 300 euro, disposto dal governo in favore degli agenti intervenuti per calmare le manifestazioni degli scorsi sabati.In ogni caso anche ieri, il governo ha tentato di mostrare i muscoli, arrestando dei manifestanti. Tra questi figurava Eric Drouet, un autista di camion estremamente attivo sui social network, che è diventato uno dei portavoce spontanei dei francesi in giallo. Il trentatreenne è stato arrestato in un blitz di agenti in tenuta antisommossa, che lo hanno intercettato vicino alla Madeleine mentre sfilava pacificamente. Secondo Laëtitia Dewalle, altra portavoce del movimento intervistata dal canale d'informazione Rt France, l'arresto dell'uomo è stato particolarmente brutale. In un video molto rilanciato sui social, inoltre, si vedono dei poliziotti in moto assaltati dai manifestanti, con uno degli agenti che punta contro di loro una pistola.In tutta la Francia, il numero di manifestanti calcolato dal ministero dell'Interno francese era di circa 24.000 persone a metà giornata. Come era stato annunciato sulle pagine dei social network gestite dai cittadini in giallo, le azioni di questo sabato pre natalizio si sono concentrate alle frontiere e in alcuni capoluoghi regionali o provinciali oltre che su numerose rotonde, dalle quali è partito il movimento a novembre. Proprio su una di queste, vicino a Caen, in Normandia, si è registrato uno dei maggiori blocchi della circolazione. Anche nei pressi di Strasburgo, la rotonda di Gundershoffen è stata il teatro di una manifestazione importante. Circa 2.000 persone hanno sfilato a Bordeaux. A Puy-en-Valey - dove in occasione dell'«atto IV» era stata incendiata la prefettura - i gilet gialli in strada erano circa 1.500 secondo i manifestanti. Le autorità hanno invece parlato di 450 persone a Montpellier. Proteste pacifiche anche in centri minori come Laval, Bayonne o ancora Nîmes. A Touquet, cittadina balneare chic in stile belle époque sulla costa normanna, circa un centinaio di gilet gialli si sono ritrovati davanti alla casa di vacanza di Emmanuel e Brigitte Macron. Anche la frontiera con l'Italia è stata interessata dalle manifestazioni. Già dalle prime ore della mattinata, nei pressi di Chambery, alcuni gilet gialli hanno bloccato l'accesso al tunnel del Monte Bianco. L'ostacolo è stato successivamente rimosso. Blocchi anche più a sud, ai posti di frontiera Ventimiglia e Mentone, dove la circolazione ha fortemente risentito dell'agitazione. Anche al confini con la Spagna e la Germania si sono registrate iniziative e problemi simili. La collera dei cittadini in giallo si è espressa pacificamente ma in maniera eccessiva ad Angouleme dove, su una rotonda, è stato inscenato un processo fittizio al presidente francese, rappresentato da un fantoccio poi ghigliottinato. Il tribunale locale ha aperto un'inchiesta.