2023-08-11
Tintarella mania
True
Estate significa lunghe giornate passate in spiaggia o a bordo piscina con la pelle baciata dal sole. Attenzione però a proteggerla. Ecco poche semplici regole per un'abbronzatura sana e duratura.Lo speciale contiene gallery fotografiche.L’estate è tornata e con essa il desiderio di sfoggiare una tintarella invidiabile. Simbolo di lunghe giornate passate al sole in qualche atollo sperduto, all’insegna del relax. Mentre amici e parenti devono fare i conti con la calura cittadina.Se infatti storicamente una pelle diafana era simbolo di benessere sociale - al contrario della pelle scura che era associata alla servitù e al duro lavoro nei campi - nel 1903, abbronzarsi diviene per la prima volta qualcosa di «buono». È proprio in quell’anno che Niels Finsen riceve il premio Nobel per la medicina per aver utilizzato la «fototerapia» nell’eliminazione di ulcere cutanee causate dal lupus vulgaris.Vent’anni dopo, l’abbronzatura diventa addirittura «chic», grazie a una crociera intrapresa da Coco Chanel sul Mediterraneo. «Penso che possa aver inventato il sole. A quel tempo, ha inventato tutto» avrebbe detto della tintarella di Mademoiselle, il principe Jean-Louis de Faucigny-Lucigne. Ed è così che abbronzarsi diventa simbolo di libertà e ricchezza, portando al fiorire dell’industria dei costumi da bagno (il bikini nasce nel 1946) e della cosmesi. Gli anni Settanta vedono poi la nascita dei primi metodi di abbronzatura senza sole, dalla crema autoabbronzante Coppertone al lettino solare (1978). È sempre in quegli anni che sugli scaffali compare «Barbie Malibu» con il suo costume da bagno azzurro e la pelle baciata dal sole. Basta fare un salto fino al 2023 per ritrovare Barbie - e un abbronzatissimo Ken - al cinema, pronti a rilanciare una mania che, dopo alcuni anni dove la tintarella sembrava prerogativa del cast di Georgie Shore, sembra essere tornata per restare. Ma con una differenza.Oggi siamo più consapevoli dei rischi del sole e - challenge di TikTok a parte - sappiamo che proteggere la pelle è il primo step per un’abbronzatura sana e duratura. Secondo l’esperta di beauty Martina Bindi «la prima regola da seguire riguarda una corretta esfoliazione, evitando l’utilizzo di scrub e peeling che indeboliscano la barriera cutanea inibendone le sue naturali capacità protettive. No anche a una detersione troppo aggressiva che impoverisce la pelle, alterando l’equilibrio di sebo e cheratina. Quando eseguiamo l’esfoliazione, quindi, non si deve sgrassarla troppo, prediligendo uno scrub che contenga già al suo interno olii o burri. Mantenere una porzione di grassi, infatti, è fondamentale per neutralizzare l’azione negativa dei radicali liberi provocati dai raggi solari». Altra regola aurea per ottenere un’abbronzatura uniforme, luminosa e senza effetti collaterali è reidratare l’organismo, bevendo un litro e mezzo di acqua al giorno. «Per variare un po’ si possono aggiungere all’interno di una bottiglia da 1,5 litri 50 gocce di linfa di betulla, che aiuta a eliminare le tossine e, grazie alla sua elevata quantità di vitamina C e sali minerali, favorisce un’abbronzatura uniforme e luminosa» prosegue Martina Bindi. Ma la pelle si protegge anche a tavola, con un’alimentazione ad hoc. «Oltre ai classici carotenoidi contenuti in frutta e verdura di colore rosso/arancione, come le carote, il melone, le albicocche, le angurie e i peperoni, ce ne sono anche altri due, l’astaxantina, che stimola l’abbronzatura ma al tempo stesso protegge dal photoaging e dai radicali liberi, mantenendo elastici i tessuti, e il licopene. Come assimilarli? Mangiando salmone e pomodori». A questo punto, è il momento di scegliere il filtro solare adatto al nostro fototipo, tenendo conto di un aspetto fondamentale: «L’SPF è l’indice della capacità della crema di proteggere la nostra pelle dai raggi UVB, quelli che provocano il classico eritema. In rete circolano numerose fake news proprio in tema di protezioni solari. Se si sceglie il fattore SPF 50, ad esempio, in linea teorica possiamo esporci al sole 50 volte in più di 10 minuti, ma naturalmente questo valore sarà strettamente legato al tipo di pelle e si ridurrà in presenza di una carnagione molto chiara. Un buon prodotto si basa sul giusto mix tra filtri fisici e chimici, in grado di garantire sia la foto stabilità sia l’assenza di foto tossicità. L’unico filtro fisico riconosciuto dalla regolamentazione europea è il biossido di titanio, ma, se applicato così com’è, forma un’orribile patina di colore bianco sulla pelle, dando alla crema una texture estremamente sgradevole. Per ovviare a questo problema, le aziende usano il biossido di titanio micronizzato che, depositandosi sulla pelle innesca una serie di risposte, come la proliferazione dei radicali liberi e una reazione incerta della pelle all’esposizione solare» precisa l’esperta.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.