2022-10-14
«The Watcher», la serie Netflix ispirata a una storia vera
True
In onda sulla piattaforma streaming da giovedì 13 ottobre, la nuova serie tv diretta da Ryan Murphy, ha le stesse atmosfere degli show passati: quella leggerezza che è preludio dell’inquietudine, dello spavento, di un orrore che - nel caso di The Watcher, come della più recente serie su Jeffrey Dahmer - non ha nulla di fittizio. Ryan Murphy, The Watcher, non se l’è inventata. L’ha presa a prestito dalla cronaca recente.Ryan Murphy è l’uomo che può tutto, l’unico regista televisivo capace di raccontare con ironia il dramma e, nel dramma, trovare il pop. È un’icona, un nome. È il genio di Ratched, di Scream Queens e Glee, la mente dietro ogni American Horror Story, colui che negli anni ha convinto a recitare Lady Gaga e Penelope Cruz. È un brand più forte delle piattaforme cui si appoggia, dei titoli pensati e di quelli realizzati. Ryan Murphy, televisivamente, non ha eguali: un’evidenza, questa, che da sola è sufficiente a spiegare come (anche stavolta) sia riuscito a imbastire una serie tv - miniserie, a onor del vero - con Naomi Watts fra i protagonisti, Bobby Cannavale e Jennifer Coolidge. The Watcher, su Netflix da giovedì 13 ottobre, ha le stesse atmosfere degli show passati: quella leggerezza che è preludio dell’inquietudine, dello spavento, di un orrore che - nel caso di The Watcher, come della più recente serie su Jeffrey Dahmer - non ha nulla di fittizio. Ryan Murphy, The Watcher, non se l’è inventata. L’ha presa a prestito dalla cronaca recente.Era il 2014, Westfield, New Jersey. Derek e Maria Broaddus la videro e se ne innamorarono: 657 Boulevard, una casa enorme, la più grande del quartiere. Sarebbe stata loro. La coppia, insieme ai tre figli, riuscì ad aggiudicarsi la magione, le sue sei camere da letto, per circa 1,36 milioni di dollari. Ne investì altri, centomila all’incirca, nella ristrutturazione. Avrebbero vissuto un sogno, il proprio. Invece, a tre giorni dall’ingresso a Westfield, qualcosa cominciò a non funzionare. Una lettera, la prima di tante. «Vi sto guardando», diceva, e minacciava. The Watcher, come si firmò da quella volta in avanti, scrisse di tutto. Scrisse per dire quanto inadeguati fossero stati i lavori. Scrisse per paventare la morte di un animale domestico, l’incendio della casa. Scrisse e sostenne che quelle mura avessero bisogno di «sangue giovane». E allora, nell’allusione agli omicidi dei figli, i Broaddus capirono che non ci sarebbe stato da ridere. Non era uno scherzo. The Watcher, lo stalker senza volto, li osservava, nascosto, forse, oltre le tende dei vicini. Derek e Maria Broaddus decisero di indagare, ma chi fosse The Watcher non si scoprì mai. Esisteva, però, e prima di loro aveva minacciato altri inquilini, due famiglie. La polizia, un investigatore privato, ex agenti dell’Fbi si dedicarono al mistero, lo stesso di cui Ryan Murphy ha voluto dare una propria interpretazione televisiva. Una rivisitazione fedele, ma non troppo. Non ci sono i Broaddus, in The Watcher, ma i Brannock, Naomi Watts e Bobby Cannavale. I figli della coppia sono stati ridotti a due, Jennifer Coolidge incaricata di interpretare un’agente immobiliare. È un’atmosfera tesa, quella che si respira: l’aria di una tempesta prossima a travolgere Westfield. Ryan Murphy allude, insinua. Esaspera ogni circostanza fino a rendere insopportabile la tensione. E magari, poi, nemmeno lascia che esploda. E in questo gioco di specchi, nel vedo-non-vedo dell’horror, sta il genio di Murphy, la sua cifra ineguagliabile.
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(Totaleu)
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