2025-03-25
«The Studio», la nuova serie Apple che ricorda tanto «Boris»
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The Studio, nuova produzione originale di Apple Tv+, al debutto online mercoledì 26 marzo, pare la versione statunitense di Boris, più hollywoodiana di quanto il provincialismo italiano potesse concedere alla nostra serie tv.Chiunque abbia vissuto i fasti di Boris, Gli Occhi del Cuore e l'arroganza straordinaria di Stanis, il suo piacersi invidiabile, si scoprirà incapace di mettere un freno ai confronti.The Studio, nuova produzione originale di Apple Tv+, al debutto online mercoledì 26 marzo, parrà la versione statunitense di Boris, più hollywoodiana di quanto il provincialismo italiano potesse concedere alla nostra serie tv. The Studio, difatti, è stata creata per ridere, come già Boris, di quel grande circo che è l'intrattenimento, con i suoi vezzi, le sue prime donne, i vizi e guai. Protagonista non è, però, la produzione di uno show specifico, ma un uomo, Matt Remick, il volto di Seth Rogen.Remick ha lavorato per anni come assistente di un uomo potente, il più potente e autorevole che i Continental Studios avessero avuto. Poi, un bel giorno, s'è trovato ad occupare quello stesso posto che gli era stato concesso osservare da vicino. Improvvisamente, Remick s'è visto promosso capo. E, insieme alla nuova carica, ha assunto la cieca convinzione di avere per le mani l'occasione della vita. I Continental Studios, una volta, erano il centro nevralgico della produzione di qualità. Erano cinema, come dovrebbe ambire ad essere ogni studio. Poi, però, qualcosa si è perso. Dire cosa, sarebbe difficile, l'eterno quesito dell'uovo e della gallina. Il pubblico ha cominciato ad essere più famelico e distratto. Il livello delle narrazioni, inevitabilmente, si è abbassato, e queste si sono moltiplicate. Bulimia a poco prezzo. Qualità infima.I Continental Studios sono colati a picco e il capo di allora, interpretato dal sempre bravo Bryan Cranston, non ha saputo far fronte alla crisi.Gli Studi, così come Remick li ha ereditati, non sono, dunque, floridi. Anzi. Rasentano la miseria, specie quella intellettuale. La missione che il neoeletto capo s'è dato si riduce ad una sola: riportare in auge i Continental Studios senza rinunciare, parimenti, alla propria integrità artistica. Cosa, questa, che sulla carta, nelle fantasie teoriche con le quali Remick si è spesso sollazzato, pareva facile. Scontata, perfino. Invece, nei dieci episodi della serie, che Rogen interpreta, produce, dirige e scrive, si rivela per quel che è: un gran casino.The Studio, le cui puntate saranno disponibili di settimana in settimana, com'è modo di Apple Tv+, è la cronaca di una vita vissuta in bilico fra successo e rovina, fra le paturnie del settore artistico e di chi lo popola, le grandi arie e le richieste al limite del ridicolo. Un Boris in salsa americana, insomma, meno riconoscibile all'occhio dello spettatore italiano, ma non perciò meno godibile.
Manifestazione a Roma di Ultima Generazione (Ansa)