2022-04-08
Il testo della delega fiscale approderà lo stesso in Aula
Alberto Gusmeroli (Imagoeconomica)
Cancellate tutte le sedute della commissione Finanze. Senza accordo, la discussione inizierà con la zavorra di 400 emendamenti. Alberto Gusmeroli: «No a ogni nuova imposta».Il 19 aprile è confermato l’arrivo della delega fiscale in Aula. Non sono infatti previste riunioni dei capogruppo alla Camera per spostare questa data e tecnicamente il documento può giungere in discussione in Aula anche senza il relatore. A confermare l’ipotesi è stato lo stesso presidente della commissione Finanza a Montecitorio, Luigi Marattin, che ha spiegato di aver annullato le convocazioni delle commissioni (di questa e della prossima settimana) e di aver rimesso la questione nelle mani di Palazzo Chigi, aggiungendo che la scelta di porre la fiducia compete al governo. «Se c’è da fare un’ulteriore mediazione, la sesta, io sono qui, purché si parli di cose che hanno senso», ha concluso. Mediazione ricercata anche dalla Lega e dagli altri partiti che settimana prossima, come annunciato da Palazzo Chigi, incontreranno il premier con l’obiettivo di evitare aumenti di tasse su casa, affitti e risparmi. Ha aggiunto Massimiliano Romeo della Lega: «Il centrodestra ha posto il tema ed è evidente che una soluzione va trovata. Troviamo soluzioni per tutto, troviamola anche per la delega fiscale». Il clima all’interno della maggioranza resta teso dopo gli ultimi eventi di mercoledì notte in commissione Finanze alla Camera, che hanno reso chiara l’opposizione del centrodestra al testo di compromesso che era stato presentato a inizio settimana ai partiti. Il documento aveva sollevato non poche polemiche soprattutto attorno al sistema di tassazione duale e al catasto, tema mai del tutto superato, e sul quale il governo non ha intenzione di fare passi indietro (tanto da non essere stato nemmeno inserito nel testo di sintesi). L’obiettivo del documento del governo era dunque quello di giungere a un compromesso fra tutti e di far ritirare gli emendamenti presentati dai partiti. Essendo però, stato giudicato, come non del tutto soddisfacente, da parte del centrodestra, si è andati nuovamente allo scontro in commissione Finanze dove al momento la delega fiscale resta bloccata, anche perché, in assenza di nuovi accordi, ci sono ancora 400 emendamenti che devono essere votati. La Lega, continua a rimanere «contraria a qualsiasi aumento delle tasse sulla casa o aumenti dell’Isee con riduzione esenzioni o riduzioni su mensa, scuolabus, asili o altri aiuti; delle tasse sui titoli di Stato (Bot e Cct), delle tasse sugli affitti», ha scritto su Facebook Alberto Gusmeroli, vicepresidente della commissione Finanze della Camera e responsabile unità fisco del dipartimento economia della Lega, che ieri mattina ha partecipato a una riunione con il leader del partito, Matteo Salvini, il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari, il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, il capo dipartimento economia Alberto Bagnai, il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo, Massimo Bitonci e il sottosegretario al Mef Federico Freni. «Ribadiamo quanto già espresso ieri (mercoledì, ndr) in commissione Finanze: abbiamo ribadito votando uniti con tutto il centrodestra che non è il momento di alzare le tasse agli italiani, che si trovano già ad affrontare la crescita dei prezzi (inflazione), dei costi dell’energia e del carburante», ha concluso Gusmeroli. Anche Forza Italia precisa: «Meno tasse per tutti, difesa della casa, dei risparmi, dei lavoratori autonomi e del ceto medio». Così Sestino Giacomoni, vicepresidente della commissione Finanze. Il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani ha chiosato sull’opzione fiducia del governo: «Crediamo che se ne esca correggendo il comma due dell’articolo 6, cioè dove si equipara il reddito al valore di mercato, che significa far aumentare le tasse. Non siamo contro la riforma del catasto ma contro l’aumento delle tasse sulla casa».E dunque le strade che può prendere la delega fiscale sono due. La prima è spostare la discussione in Aula a partire dal 19 aprile e in questo caso la questione della fiducia potrebbe essere un’arma considerata dal governo. La seconda consiste nell’accettare un nuovo incontro con il centrodestra e trovare una soluzione che permetta di continuare i lavori in commissione Finanze alla Camera senza ulteriori intoppi. Da precisare che l’opzione di saltare l’approvazione della commissione, e dunque di presentare il testo senza il relatore (Luigi Marattin) non è un’ipotesi che al momento viene apprezzata né dalla commissione stessa né dal centrodestra.