2024-08-08
«Dai test genetici è chiarissimo: il profilo di Imane e Lin è maschile»
Ioannis Filippatos (Getty Images)
Parla Ioannis Filippatos, ex responsabile medico dell’Iba: «Gli esami furono fatti perché c’erano lamentele da 22 Paesi, tra cui l’Italia. Le due atlete non possono combattere con le donne. Mai avuto legami con la Russia».«Possiamo cambiare lavoro, nome, identità di genere. Anche io, domani posso chiedere di farmi chiamare Ioanna. Ma le leggi della biologia, quelle non le possiamo cambiare». Ginecologo specializzato nella fecondazione in vitro, 30 anni di pratica medica, Ioannis Filippatos ha esordito così davanti ad una sala gremita di giornalisti durante la conferenza stampa con cui l’Iba (International Boxing Association) ha spiegato che, dai test eseguiti, le atlete Imane Khelif e Lin Yu Ting sono biologicamente maschi e pertanto non hanno diritto a gareggiare nelle categorie femminili. Presidente della European Boxing Confederation, Filippatos è stato responsabile medico dell’Iba fino al 2022. Lo raggiungiamo mentre è già volato via da Parigi, dispiaciuto, ci dice, che il caso Khelif abbia preso una piega soprattutto politica per via del presidente, il russo Ukmar Kremlev, e dei suoi rapporti con il Cremlino. «Avremmo dovuto parlare soprattutto delle regole della competizione e di medicina», sospira.D’accordo dottor FIlippatos, ma sgombriamo subito il campo. Se l’Iba non fosse stata espulsa dal Comitato olimpico internazionale (Cio), avrebbe gestito le olimpiadi di boxe a Parigi. Le cose però sono andate diversamente e oggi è accusata di essere legata alla Russia. Lei ha legami di natura economica o politica con enti, società o persone legate al Cremlino?«Io non ho mai avuto nessun tipo di legame con la Russia e la mia consulenza medica l’ho sempre data a titolo gratuito. Peraltro, non ero alla conferenza stampa di Parigi perché ho lavorato nell’Iba ma per la mia esperienza in materia».Gli esami effettuati ad Imane e Lin lei li ha visti. Di che test si tratta e come mai per il Cio non sono regolari?«Sono test genetici realizzati sul sangue e sono stati realizzati in due laboratori specializzati. Il Sistem Tip Laboratuvari di Instanbul e il Dr Lal PathLabs di Nuova Dehli, laboratorio accreditato dal Cap (College of American Pathologists di Northfield, Illinois) e certificato dall’Iso, l’Organizzazione internazionale per la standardizzazione con sede in Svizzera. Laboratori riconosciuti che rispettano gli standard internazionali. Non so perché il Cio non li voglia riconoscere, ma il risultato è chiaro: dall’analisi cromosomica è emerso il cariotipo maschile».Imane e Lin sapevano che la finalità era quella di verificarne il sesso? «Certamente. Così come erano a conoscenza dei motivi per cui l’Iba le aveva squalificate». In effetti, il 24 marzo 2023 Imane ha firmato la lettera con cui l’Iba le comunicava la squalifica e le offriva la possibilità di fare ricorso al Cas (Court of Arbitration in Sport). Mentre l’Iba ha saldato la sua parte di spese, non è stato lo stesso per Imane che così l’ha lasciato cadere. Cos’ha portato l’Iba alla decisione di fare queste verifiche nel 2022?«I livelli di testosterone erano alti ma non è stato il motivo scatenante perché questo ormone può oscillare. L’Iba ha ricevuto molte lamentele, da parte di almeno 22 Paesi tra cui anche l’Italia. Vi erano dubbi sul fenotipo dell’atleta, in pratica che i suoi caratteri sessuali secondari, a partire dalla struttura corporea, non fossero in linea con quelli delle altre atlete, e così dopo svariate richieste l’Iba ha deciso di approfondire».Da un punto di vista medico, secondo lei che quadro presentano queste atlete, sono intersessuali? Hanno un disordine dello sviluppo sessuale (Dsd)?«“Intersex” è un termine ombrello che include tutte le variazioni nelle caratteristiche del sesso presenti fin dalla nascita. È molto probabile che siano due casi di Dsd ma per stabilirlo con esattezza e determinarne il tipo preciso, bisognerebbe fare altri esami. Controlli sul funzionamento degli ormoni per capire se è tipico di una donna, così come un’ecografia addominale per indagare l’apparato riproduttivo. So che questi esami possano apparire “invasivi” ma si tratta di approfondimenti necessari per garantire la sicurezza di tutti gli atleti. La parte superiore di un maschio con Dsd è del 57% più grande rispetto a quello di una donna. Fattore che incide sulla prestazione sportiva. Ma per questi approfondimenti però serve la collaborazione delle atlete, del Cio così come dei Comitati Olimpici dell’Algeria e di Taiwan. Questi ultimi invece proprio negli ultimi giorni hanno intimato l’Iba di non diffondere i test». Pensa che il Cio sia animato da posizioni ideologiche nel rifiutare i test del genere?«Non so, non capisco perché non voglia approfondire questi casi dal punto di vista medico. Di certo considerare i test irregolari solo perché sono stati fatti in Turchia e in India non mi sembra rispettoso nei confronti di questi Paesi». Quindi a suo avviso un/un’atleta che presenti le condizioni delle due pugili cosa dovrebbe fare? In quale categoria dolerebbe combattere?«I soggetti che dal punto di visto genetico sono maschi, come il caso di Khelif e Yu Ting, non devono combattere con le donne ma nemmeno con gli uomini. Forse il modo migliore sarebbe fare una categoria a parte. In cui potrebbero gareggiare anche i transgender. È una cosa tutta da studiare, ma a partire da una prospettiva medica e sportiva. Non certo politica».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.