2024-04-14
Teheran rischia l'effetto boomerang in Siria
True
Bashar al Assad e l'esercito siriano (Ansa)
Non è certo improbabile che l’attacco iraniano di sabato contro lo Stato ebraico possa innescare una contro reazione israeliana. E, da questo punto di vista, non è affatto escluso che a finire nel mirino possa essere il regime siriano di Bashar al Assad.Cominciamo col ricordare che, mentre l’offensiva di droni e missili di Teheran era in pieno svolgimento, la Siria ha messo in allerta i propri sistemi di difesa terra-aria. “Reuters, citando fonti dell'esercito, riferisce che la Siria ha messo in allerta i suoi sistemi di difesa terra-aria Pantsir di fabbricazione russa intorno alla capitale Damasco e alle principali basi in caso di attacchi israeliani”, ha riferito Al Jazeera durante l’attacco iraniano, per poi aggiungere: “Le fonti hanno affermato che si aspettano che Israele risponda a qualsiasi attacco proveniente dall'Iran prendendo di mira le basi e le installazioni dell'esercito dove hanno sede le milizie filo-iraniane”. Il punto è che, in caso di un’eventuale controreazione in territorio siriano, Israele potrebbe decidere di non limitarsi ad attaccare le milizie filo-iraniane: potrebbe infatti mettere direttamente nel mirino il regime di Assad. Una simile opzione consentirebbe a Israele di conseguire vari obiettivi. In primo luogo, colpirebbe un fondamentale alleato regionale dell’Iran: il che indebolirebbe significativamente l’influenza di Teheran sullo scacchiere mediorientale. In secondo luogo, è bene sottolineare quanto riportato in un’analisi apparsa sul National Interest lo scorso 4 aprile. “Garantire il governo di Assad in Siria è costato all’Iran tra i 20 e i 30 miliardi di dollari e più di 2.000 soldati”, si leggeva. “L’Iran”, proseguiva l’analisi, “è ben consapevole che la guerra con Israele potrebbe mettere a repentaglio questa costosa vittoria, soprattutto da quando molti politici israeliani hanno minacciato che, in caso di guerra con l’Iran o Hezbollah, l’Idf prenderebbe di mira lo stesso Assad”. In terzo luogo, colpendo il regime siriano, Israele infliggerebbe un duro colpo agli ayatollah, evitando al contempo il rischioso scenario di un conflitto diretto con l’Iran. Infine, non bisogna dimenticare che, pochi giorni fa, pur criticando il raid israeliano di Damasco, il governo russo aveva esortato Teheran alla moderazione: vale a tal proposito la pena di ricordare che proprio l’Iran e la Siria rappresentano oggi i principali alleati mediorientali di Mosca. Certo, è pur vero che, secondo Axios News, Joe Biden avrebbe detto a Benjamin Netanyahu che gli Stati Uniti non sosterrebbero una controreazione israeliana. Lo stesso portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, ha sottolineato che Washington non vuole assolutamente un’escalation. Tutto questo, mentre il New York Times ha riferito che il premier israeliano avrebbe annullato una ritorsione immediata. Eppure è difficile credere che nei prossimi giorni lo Stato ebraico non compirà qualche mossa ritorsiva, anche perché domenica il gabinetto di guerra israeliano è tornato a riunirsi per stabilire il da farsi. In particolare, un funzionario israeliano ha detto alla Cnn che Gerusalemme risponderà all'attacco dell'Iran, precisando tuttavia che l’entità della reazione deve ancora essere decisa. Non si può quindi escludere che tra le opzioni sul tavolo ci sia quella siriana. Il regime di Assad, insomma, non dorme probabilmente sonni troppo tranquilli.
Attività all'aria aperta in Val di Fassa (Gaia Panozzo)
Gabriele D'Annunzio (Getty Images)
Lo spettacolo Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile, con Edoardo Sylos Labini e le musiche di Sergio Colicchio, ha debuttato su RaiPlay il 10 settembre e approda su RaiTre il 12, ripercorrendo le tappe della vita del Vate, tra arte, politica e passioni.
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)