2018-08-04
Taglio dei vitalizi, ok del Consiglio di Stato
I giudici amministrativi si sono espressi sul quesito posto da Palazzo Madama: è possibile intervenire sugli assegni riservati agli ex senatori modificando il regolamento, purché l'intervento sia «razionale e non arbitrario». Ora tocca alla presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati.Non saranno solo gli ex deputati della Camera a doversi rassegnare al taglio dei loro vitalizi, ma è probabile che dovranno fare lo stesso gli ex inquilini di Palazzo Madama. È quanto si deduce dal parere positivo del Consiglio di Stato, che attraverso la commissione speciale si è espresso sul quesito posto dal consiglio di presidenza dell'Aula guidata da Maria Elisabetta Alberti Casellati, affermando «la possibilità di disciplinare tale materia con il regolamento del Senato», come si legge nel documento (n. 2016) messo a disposizione dagli uffici amministrativi del Cds. E si escludono «profili di possibile responsabilità derivante dall'approvazione della nuova normativa». Oltre a ciò il parare espone «il quadro giuridico-costituzionale di riferimento da tenere in considerazione».In particolare, secondo il Consiglio di Stato, «è possibile incidere sulle situazioni sostanziali poste dalla normativa precedente - cioè sull'affidamento al mantenimento della condizione giuridica già maturata - quando la nuova disciplina sia razionale e non arbitraria, non pregiudichi in modo irragionevole la situazione oggetto dell'intervento e sussista una causa normativa adeguata e giustificata da una inderogabile esigenza di intervenire o da un interesse pubblico generale, entrambi riguardati alla luce della consistenza giuridica che ha assunto in concreto l'affidamento». Nessuna paura di mettere il piede in fallo, dunque, qualora la presidente Casellati volesse procedere con la stessa delibera posta in essere da Roberto Fico lo scorso 12 luglio. Come si legge nel documento ufficiale, infatti, «i regolamenti parlamentari costituiscono fonti dell'ordinamento giuridico generale, di rango sostanzialmente primario, come tali produttivi “di norme sottoposte agli ordinari canoni interpretativi, alla luce dei principi e delle disposizioni costituzionali, che ne delimitano la sfera di competenza" (cfr. Cost. cost. n.120 del 2014)».Tirando le fila dei quesiti posti al Consiglio di Stato, la commissione speciale si può dire che abbia «tranquillizzato» il Senato non solo sull'idoneità della fonte e sulla responsabilità dei membri dell'ufficio di presidenza, ma anche sui profili di costituzionalità. Grande la soddisfazione da parte del presidente della Camera, Roberto Fico: «Il parere del Consiglio di Stato dimostra che Montecitorio per il taglio dei vitalizi ha agito con lo strumento adatto, come abbiamo sempre sostenuto», come ha scritto ieri su Twitter. Alle sue parole si aggiungono quelle della vicepresidente del Senato, Paola Taverna: «Anche l'ultimo ostacolo al taglio dei vitalizi è stato infranto», ha scritto su Facebook. «Il Consiglio di Stato ha ribadito che si possono abolire, che lo si può fare con un semplice provvedimento interno, e che sono escluse responsabilità del Consiglio di presidenza. Adesso non ci sono più dubbi, né tempo da perdere. Tagliamo i vitalizi degli ex senatori, che non sono diritti acquisiti ma privilegi autoassegnati. Facciamo questo gesto di equità e rispetto verso i cittadini e facciamolo subito».Il percorso verso la delibera, dunque, sembra velocizzarsi, cosa che peraltro aveva lasciato intendere anche la stessa presidente Casellati nel discorso in occasione della cerimonia del Ventaglio di palazzo Giustiniani a fine luglio. Sui vitalizi «non c'è nessun problema per le tempistiche previste, tanto più che il provvedimento della Camera entra in vigore a gennaio 2019», erano state le sue parole. «Il Senato deciderà con la dovuta attenzione. Non c'è nessuna preclusione, nessun atteggiamento dilatorio, difesa di privilegi ma il bisogno di procedere con il rigoroso metodo di Luigi Einaudi “conoscere per deliberare"». Ed aveva concluso lanciando anche il tema della diminuzione degli stipendi ai senatori assenti.Tornando alla cronaca attuale, Federico D'Incà, questore della Camera dei 5 stelle, ha fatto notare che: «Abbiamo un modello solido ed efficace, come la delibera già adottata a Montecitorio; abbiamo un parere dell'Inps già incamerato, ossia quello di Tito Boeri sui vitalizi dei deputati; abbiamo una copertura costituzionale: l'art. 68 tutela i parlamentari nell'esercizio delle loro funzioni». E ha concluso con un invito: «Nessuno faccia ostruzionismo: anche il Consiglio di Stato ha dato un grande contributo, pronunciando il parere in tempi record. A Palazzo Madama si proceda dunque con la stessa rapidità. Se è necessaria, si programmi l'audizione di Boeri prima della pausa estiva, in modo da adottare la delibera alla ripresa».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)