Con un schiaffo agli elettori, ripristinate le cifre tagliate dal governo gialloblu. Si fregano le mani Francesco Rutelli, Goffredo Bettini, Ugo Sposetti e tanti altri. Giuseppe Conte si indigna (a ragione) ma sbaglia bersaglio: il non voto decisivo è dei dem.
Mario Draghi (Ansa)
Il grande piano del Pd per non perdere il potere si riduce a trasformare il M5s in un’orda di Scilipoti pronti a puntellare la stabilità. Salta il giochetto puerile di votare prima alla Camera (dove Giuseppe Conte ha meno uomini) che al Senato. Manifestazioni «spontanee» per implorare il premier di fare marcia indietro. Lui torna dall’Africa e tace. Modesto consiglio: non si affidi più a dem e grillini.
Giuseppe Conte (Ansa)
Giuseppe Conte è pronto al triplo salto mortale. Sì, il presidente del Consiglio intende succedere a sé stesso con il suo terzo governo in meno di tre anni. Come ai tempi della prima Repubblica, gli esecutivi hanno durate brevi, ma pur di evitare le elezioni le maggioranze nel frattempo diventate minoranze sono disposte a tutto, anche alle capriole.