referendum cittadinanza

Prima gli italiani (pure a sinistra)
Elly Schlein ( Imagoeconomica)

Il no alle cittadinanze facili per gli stranieri persino tra chi è andato a votare mette definitivamente a nudo le assurdità ideologiche di Schlein e compagni. Che però non si schiodano e continuano a dare dei razzisti a coloro che sottolineano il problema immigrazione.

Nella esile biografia politica di un certo Boccia Francesco fino a poco fa si leggeva solo: «Derise i lombardi afflitti dalla pandemia con una mascherina penzolante». A urne referendarie chiuse, questo signore - capogruppo pd al Senato per le agenzie, marito di Nunzia De Girolamo per il popolo - ha voluto superarsi. E davanti alla débâcle del suo partito ha esultato: «Hanno votato 15 milioni di persone, la Meloni è al potere per 12.300.000 voti». Che è un po’ come dire che Napoleone a Waterloo ha pareggiato. D’altronde cosa sono 50.000 morti davanti a una vacanza da sogno a Sant’Elena… Oltre a dimostrarsi un pessimo fruttarolo, che pesa le mele con le pere, Boccia si rivela anche uno scadente matematico. Ignoriamo chi è andato alle urne a sbugiardare l’immigrazionismo dem. Prendendo in esame solo i quesiti sul lavoro (dove il campo largo era compatto), «il totale si ferma a 12.250.000», come nota Youtrend. Per salvare Boccia da sé stesso bisogna scomodare gli elettori all’estero. E la differenza resta minima: si arriva poco sopra i 13 milioni ma con «l’asticella Meloni» a 12.600.000. Se è così bravo a spacciare le sconfitte per vittorie, perché Boccia non va a fare il ct della nazionale?

Quorum lontano anni luce e sberla degli elettori sulla cittadinanza regalata
Imagoeconomica
Affluenza al 30,6%. Plebiscito inutile sul lavoro, mentre sul dimezzamento dei tempi per diventare italiani il Pd incassa l’ennesima legnata: quasi il 35% ha detto no.
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