Novità per i cittadini. Da questo mese stop al telemarketing da numero mobile, mentre il 30 novembre potrebbe arrivare lo stop a molti autovelox non conformi alle normative.
Diego Armando Maradona (Getty Images)
Dal 20 novembre al 3 dicembre: nascono Joe Biden e Fred Buscaglione. Muoiono John Fitzgerald Kennedy, Diego Armando Maradona e Benito Jacovitti. Ultimo volo per il jet supersonico Concorde e la tragedia aerea della Chapecoense.
20 novembre 1942 - Al St. Mary's Hospital di Scranton, in Pennsylvania, nasce in una famiglia cattolica di origini irlandesi Joseph Robinette Biden Jr., meglio noto come Joe, 46° ed attuale presidente degli Stati Uniti d’America.
21 novembre 1974 - Ordigni posizionati in due locali nel centro di Birmingham, il Mulberry Bush, ospitato al piano terra dell'edificio Rotunda, e il Tavern in the town, in New Street, causano 21 morti (10 al Mulberry Bush e 11 al Tavern In the Town) e 182 feriti. L’attentato è compiuto dall’Ira, ma la polizia arresterà 6 persone innocenti, poi conosciuti come i 6 di Birmingham, che saranno poi condannate e tenute in prigione per sedici anni.
22 novembre 1963 - A Dallas, il presidente statunitense John F. Kennedy viene assassinato.
23 novembre 1921 – Nasce a Torino Ferdinando Buscaglione, meglio noto come Fred.
24 novembre 1642 – Il navigatore e cartografo olandese Abel Tasman diventa il primo europeo a scoprire la Terra di Van Diemen, in seguito ribattezzata Tasmania.
25 novembre 2020 – Nella sua casa di Tigre, vicino a Buenos Aires, Diego Armando Maradona muore per un edema polmonare acuto conseguente a insufficienza cardiaca.
26 novembre 2003 – Ultimo volo del Concorde.
27 novembre 1895 – Il chimico svedese Alfred Nobel sottoscrive il proprio testamento, con il quale istituisce i riconoscimenti oggi noti come Premi Nobel.
28 novembre 2016 – Un aereo con a bordo 81 persone, fra le quali la squadra di calcio brasiliana del Chapecoense, si schianta vicino a Medellín, in Colombia.
29 novembre 1223 - Papa Onorio III approva la Regola definitiva di San Francesco d'Assisi.
30 novembre 1982 – Michael Jackson pubblica Thriller, l'album più venduto di tutti i tempi.
1 dicembre 2019 - Primo caso ufficializzato di Covid-19 a Wuhan in Cina. L’uomo Non era stato al mercato umido del pesce di Wuhan e non è stato trovato alcun collegamento epidemiologico tra questo e i casi successivi. È l’inizio della pandemia. Il 17 novembre si era registrato un altro caso di paziente affetto da Covid, ma non era stato inizialmente riconosciuto come tale.
2 dicembre 1990 - La coalizione guidata dal cancelliere centrista Helmut Kohl vince le prime elezioni della Germania riunificata.
3 dicembre 1997 – Muore a Roma il disegnatore Benito Jacovitti.Continua a leggereRiduci
Mustafa Kemal Atatürk (Getty Images)
Dal 6 al 19 novembre: la morte di Atatürk, la nascita di Luigi Calabresi e Alain Delon. La seconda vittoria di Barack Obama e la nomina di Mario Monti. L'ultima volta di Maria Callas, il primo presunto paziente Covid-19.
6 novembre 2012 – Negli Stati Uniti, il presidente uscente democratico Barack Obama vince le elezioni presidenziali sconfiggendo il repubblicano Mitt Romney.
7 novembre 1931 – Mao Zedong fonda l’effimera Repubblica sovietica cinese. La Repubblica fu distrutta dall'Esercito nazionalista in una serie di campagne di accerchiamento del 1934 e cessò ufficialmente di esistere nel 1937.
8 novembre 1935 – Nel Comune francese di Sceaux nasce Alain Fabien Maurice Marcel Delon, conosciuto semplicemente come Alain Delon, figlio del direttore di un cinema e di una commessa di farmacia. Diventerà uno degli attori più importanti del XX secolo.
9 novembre 1917 – Dopo la disfatta di Caporetto, il generale Armando Diaz subentra a Luigi Cadorna come capo supremo dell'esercito. Dichiarerà: «L'arma che sono chiamato a impugnare è spuntata: la rifaremo».
10 novembre 1938 - Nel Palazzo di Dolmabahçe, situato sulla riva del Bosforo, nel quartiere Besiktaş di Istanbul, muore di cirrosi epatica Mustafa Kemal Atatürk, il grande modernizzatore dello Stato turco.
11 novembre 1974 – Si esibisce per l'ultima volta nella sua carriera il soprano Maria Callas.
12 novembre 1927 - Lev Trockij viene espulso dal Partito Comunista dell'Unione Sovietica.
13 novembre 2011 – Mario Monti riceve l'incarico di formare il nuovo governo della Repubblica Italiana.
14 novembre 1937 – Nasce a Roma Luigi Calabresi. Diventerà una figura simbolo degli anni di piombo, prima perché accusato della morte dell’anarchico Giovanni Pinelli, poi perché ucciso a sua volta da un commando di Lotta continua.
15 novembre 1920 – A Ginevra si tiene la prima assemblea generale della Società delle Nazioni.
16 novembre 2000 - Bill Clinton diventa il primo presidente degli Stati Uniti in carica a visitare il Vietnam
17 novembre 2019 – Secondo quanto dichiarato dal governo cinese, a questa data risalirebbe il primo caso di contagio del virus Covid-19. Il paziente ha 55 anni ed è residente nella provincia dell'Hubei.
18 novembre 1922 – Muore a Parigi Marcel Proust per una bronchite mal curata. È stato uno degli scrittori più importanti della modernità.
19 novembre 2005 - Ventiquattro civili iracheni disarmati, donne e bambini inclusi, vengono assassinati da dodici militari statunitensi del 3º battaglione nella cittadina irachena di Haditha, come rappresaglia per un attentato appena subito.
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Pablo Picasso (Getty Images)
Dal 23 ottobre al 5 novembre: la nascita di Pablo Picasso e Maria Antonietta, la morte di Carlo Collodi. Il primo volo del Concorde, il primo presidente Usa afroamericano, Barack Obama.
23 ottobre 1998 - Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente palestinese Yasser Arafat raggiungono l'accordo sul programma “Terra in cambio di pace”.
24 ottobre 2003 – L'aereo di linea supersonico Concorde effettua il suo ultimo volo di linea da New York a Londra. Gli eccessivi costi porteranno alla soppressione del programma.
25 ottobre 1881 – A Malaga, in Spagna, nasce Pablo Ruiz y Picasso, primogenito del pittore Don José Ruiz y Blasco e di Maria Picasso y López de Oñate donna di origine genovese. Diventerà uno dei pittori più importanti del Novecento.
26 ottobre 1890 – A 64 anni e all’apice del successo, lo scrittore Carlo Lorenzini, meglio conosciuto come Carlo Collodi, il papà di Pinocchio, si sente male sulle scale di casa, forse per un aneurisma, e spira poco dopo.
27 ottobre 2019 – Durante un raid americano avvenuto a Barisha, un villaggio di circa mille abitanti situato nel Nord-Ovest della Siria, viene ucciso Abu Bakr al-Baghdadi, uno dei 2 fondatori dell'Isis.
28 ottobre 1962 - Il leader sovietico Nikita Chruscev annuncia lo smantellamento delle basi missilistiche a Cuba.
29 ottobre 1975 - Mario Zicchieri, militante del Fronte della Gioventù, viene ucciso da alcuni terroristi comunisti a Roma nel quartiere Prenestino.
30 ottobre 1974 – A allo Stade Tata Raphaël di Kinshasa nello Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo) si tiene il leggendario incontro di boxe tra l'allora campione del mondo dei pesi massimi George Foreman e il precedente campione Muhammad Ali, conosciuto come Rumble in the Jungle. Vinse Ali per ko all'8º round.
31 ottobre 1961 – In Unione Sovietica, il corpo di Iosif Stalin viene rimosso dal Mausoleo di Lenin.
1° novembre 2019 – Christine Lagarde succede a Mario Draghi e diviene il quarto presidente della Banca Centrale Europea.
2 novembre 1755 – Nasce a Vienna Maria Antonia Giuseppa Giovanna d'Asburgo-Lorena, nota semplicemente come Maria Antonietta, ultima regina di Francia. Sarà ghigliottinata durante la Rivoluzione francese.
3 novembre 1970 – Salvador Allende diventa presidente del Cile.
4 novembre 2008 – Alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti d’America vince il candidato democratico Barack Obama (rimarrà al governo per 8 anni), contro quello repubblicano John McCain, diventando il primo presidente Usa afroamericano.
5 novembre 2006 – Saddam Hussein viene condannato a morte da un tribunale iracheno per crimini contro l’umanità insieme ai i gerarchi del suo regime.
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In vista delle elezioni di metà mandato, a novembre, il presidente deve mantenere la presa sullo «zoccolo duro» che apprezza la difesa dell'industria tradizionale made in Usa. E chiede ad Angela Merkel reciprocità nei rapporti commerciali.
Torna alta la tensione commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea. Martedì scorso, durante un comizio in West Virginia, il presidente americano, Donald Trump, ha affermato di voler imporre dazi piuttosto pesanti sull'importazione di automobili europee. «Metteremo una tassa del 25% su ogni automobile che arriva negli Stati Uniti dall'Unione Europea», ha affermato il magnate. La dichiarazione del presidente arriva poco dopo un'intervista del Segretario al Commercio americano, Wilbur Ross, al Wall Street Journal in cui annunciava il rinvio della scadenza di agosto per la pubblicazione di un rapporto sulle tariffe automobilistiche, visti i negoziati in corso con Canada, Messico e Unione Europea.
Insomma, le relazioni commerciali tra Washington e Bruxelles tornano a farsi complicate. E questo nonostante il parziale disgelo celebrato appena un mese fa, quando le due parti sembravano aver raggiunto un accordo sulla questione dei dazi automobilistici. A fine luglio, il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, si era infatti recato in visita a Washington ed era riuscito a strappare la promessa a Trump di non aumentare le tariffe sull'import di auto provenienti dall'Unione europea. Una schiarita non di poco conto, arrivata dopo mesi di turbolenze. Mesi, in cui né il presidente francese, Emmanuel Macron, né la cancelliera tedesca, Angela Merkel, erano stati capaci di far cambiare idea all'inquilino della Casa Bianca.
Ciò nonostante sulla tregua incombe adesso questa minaccia, che potrebbe provocare una nuova escalation commerciale con Bruxelles. Certo: dalle parti dell'amministrazione americana si sta cercando di minimizzare le affermazioni di Trump, derubricandole a retorica da comizio. Qualcosa, insomma, che non mirerebbe ad intaccare l'intesa raggiunta con Juncker. Eppure, la situazione potrebbe rivelarsi più complicata del previsto. E, del resto, il rinnovato attacco all'Europa da parte di Trump si inserisce all'interno di un contesto ben preciso: quello della politica interna americana. Non dimentichiamo infatti che, a novembre, si terranno le elezioni di metà mandato, in cui si rinnoverà la totalità della Camera e un terzo del Senato. Un appuntamento importantissimo per Trump che sta ovviamente facendo di tutto per evitare di ritrovarsi con un Congresso avverso. In questo senso, il presidente sa di dover mantenere la presa sullo zoccolo duro del suo elettorato storico: la classe operaia impoverita della Rust Belt. Una quota elettorale che apprezza sensibilmente la difesa dell'industria tradizionale americana (soprattutto automobilistica). È, del resto, proprio per venire incontro a questa frangia che Trump sta optando ormai da mesi per una politica economica di stampo protezionista. E, guarda caso, non è un mistero che proprio la classe operaia della Rust Belt non nutra storicamente particolare simpatia sia per la Cina che per la Germania. Se - nonostante alcuni negoziati in corso - i rapporti con Pechino restano al momento particolarmente tesi, sul fronte tedesco le cose non vanno molto meglio. Donald Trump attacca da sempre Berlino per il suo surplus commerciale nel settore automobilistico. Una linea durissima che, all'interno dello staff presidenziale, viene alacremente sostenuta dal consigliere al commercio, Peter Navarro: altro storico critico delle pratiche commerciali teutoniche. È allora chiaro come la recente minaccia di nuovi dazi al 25% sull'import di automobili europee voglia configurarsi come una misura prevalentemente antitedesca. Una misura che ha un obiettivo principalmente di carattere elettorale.
Alla luce di tutto questo, la minaccia del magnate potrebbe rivelarsi qualcosa di più sostanzioso di una semplice boutade da comizio. Anche perché sarà pur vero che l'imposizione di tariffe così alte possa alla fine rivelarsi almeno in parte controproducente per lo Zio Sam (non dimentichiamo infatti che aziende automobilistiche tedesche come Daimler, Mercedes e Bmw hanno grandi stabilimenti produttivi sul territorio statunitense). Ma è altrettanto vero che, alla fin fine, ciò che Trump chiede ad Angela Merkel altro non è se non reciprocità nei rapporti commerciali. Una reciprocità che la cancelliera, a maggio scorso, si è detta indisponibile a concedere. Un atteggiamento che spiega quindi la furia commerciale di Trump. Negli anni Ottanta, anche un liberista di ferro come Ronald Reagan, del resto, impose dazi su vari prodotti di importazione giapponese (tra cui proprio le automobili). Quelle misure non si rivelarono indolori per i consumatori americani. Ma, alla fine, costrinsero Tokyo a giocare secondo regole commerciali corrette. Ecco: non è escluso che Trump, quando tratta con Berlino, abbia questo esempio in testa.
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