«Baby Reindeer» (Netflix)
Lo show, che su Netflix ha debuttato giovedì 11 aprile, è la trasposizione televisiva di una storia vera: di angosce e paure, di un senso di frustrazione che nessuno, nemmeno l’autorità competente, ha saputo attenuare.
Lo show, che su Netflix ha debuttato giovedì 11 aprile, è la trasposizione televisiva di una storia vera: di angosce e paure, di un senso di frustrazione che nessuno, nemmeno l’autorità competente, ha saputo attenuare.
Lo show, otto episodi che Netflix ha reso disponibili giovedì 7 marzo, è una rivisitazione di quel che è stata la pellicola omonima. Guy Ritchie sentiva di non aver finito, di aver altro da raccontare, altre trame da tessere. «Sentivo che The Gentlemen (uscito su Amazon Prime Video nel 2020, ndr) sarebbe potuto continuare per un altro film, almeno».
La piattaforma streaming ha deciso di fare una serie televisiva, disponibile online da giovedì 8 febbraio. Lo show, intitolato come i predecessori One Day, non ha l’ambizione di raccontare l’amore senza età, il rincorrersi di due anime predestinate e la tragedia - universalmente percepita come tale - di separazioni e allontanamenti.
Un’altra storia da cliché, in cui la realtà sia così rocambolesca, così grande e illogica da superare per magnificenza ogni più sfrenata fantasia. Baby Bandito, su Netflix dal 31 gennaio, è l’Everybody loves diamonds della piattaforma: la cronaca di un furto spettacolare quanto un colpo di Houdini.
Sky, Netflix, Disney+, Amazon Prime Video. Ciascun distributore ha fatto a gara per essere parte – meglio se integrante – della promessa in atto. Di titoli, perciò, ne sono stati annunciati una marea. Sono adattamenti di libri, pezzi di storia contemporanea, capitoli intermedi di serie fortunate, biografie eccelse. Sono tutto quel che può essere messo in piazza per soddisfare ogni capriccio di ogni spettatore, ogni sua esigenza.