Un'altra macabra testimonianza nel processo Mastropietro, la ragazza uccisa e rinvenuta in due trolley. Sono le confessioni di Oseghale a un ex poliziotto, finora ignorate. Il nigeriano quindi non sarebbe stato solo.
Smentita la morte per overdose della ragazza trovata in due trolley. Mentre in tribunale sfilano le immagini agghiaccianti, il nigeriano Oseghale non guarda e i genitori della giovane piangono tenendo il capo chino.
Tolto il regime di protezione al collaboratore di giustizia che ha fatto luce sulla mafia nigeriana e sulla morte della ragazza. La moglie scrive alla Verità: «Ci minacciano e abbiamo paura. Lo Stato ci ha abbandonato».
Al via la prima udienza per l'omicidio di Pamela. L'unico imputato resta il nigeriano Innocent Oseghale. Molti i nodi da chiarire: dal possibile coinvolgimento di altri complici al ruolo svolto dalla mafia africana.
Ieri l'udienza preliminare per la morte della giovane, la folla fuori dall'aula insulta il nigeriano e il sindaco. L'accusato chiede scusa alla famiglia. L'avvocato dei Mastropietro non abbocca: «È solo una presa in giro».
Nelle carte macabri dettagli dello scempio. Tornano anche i sospetti di cannibalismo.