Il pm Paolo Storari a ruota libera a Brescia: Greco e la Pedio volevano portare nel processo all’azienda «due righe» dell’avvocato siciliano per tirare in ballo l’ex ministro Severino e il presidente del collegio di Milano. Sulla massoneria la Procura era un «muro di gomma».
Il verbale di Piero Amara sull'incontro organizzato nel 2011 a Palazzo dei Marescialli con il procuratore di Milano. L'osservatorio siciliano sulla criminalità, vicino a Tinebra, era il «vivaio» della presunta cellula massonica.
La missiva accusava di complicità nella censura un alto collaboratore del Quirinale. A differenza degli altri testi spediti al Fatto, non è mai stata trasmessa al Consiglio.
A 17 giorni dall'arresto per corruzione, cambio di trattamento per il super testimone del processo Eni-Nigeria, accusato di calunnia. Al centro una mail del 2017, ma le contestazioni sono a rischio prescrizione.
Le vite parallele di Paolo Storari a Milano e Stefano Fava a Roma. Diversissimi tra loro ma entrambi determinati a procedere nei confronti dell'avvocato con molti sponsor nella magistratura. Ora, esautorati dai loro capi, i due sono finiti indagati.