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Occhi sul Terrorismo | Soffia anche sull'Italia il vento impetuoso della Jihad

Lo scorso 23 aprile un pattugliatore della Guardia di Finanza ha soccorso in mare a largo delle coste siciliane un barcone con a bordo 223 persone. Tra loro è stato identificato un 18enne siriano indiziato di aver combattuto tra le fila di Hay'at Tahrir al-Sham,già Jabhat al-Nuṣra. Nel suo telefono sono stati rinvenute chat di matrice jihadista. Nonostante il tema dei terroristi che si infiltrano tra le centinaia di disperati che affrontano ogni giorno il Mediterraneo e che sbarcano sulle nostre coste sia tabu o quasi, si tratta dell’enesimo caso di un terrorista che arriva in Italia su un barcone.

All’Aise arriva il generale chietino già protagonista in Libia ed Egitto
Ansa
Giovanni Caravelli dovrà fronteggiare l'islam radicale africano e le minacce informatiche russe.
Silvia liberata. Giuseppi si fa bello prima di avvertire il padre
Slvia Romano con Giuseppe Conte (talian Prime Ministry / Handout/Anadolu Agency via Getty Images)
  • Operazione dei servizi: la ragazza prigioniera di un gruppo estremista in Africa da un anno e mezzo tornerà oggi in Italia. Il premier esulta, il papà della giovane punge: «Se lo dice lui sarà vero, ma non siamo informati».
  • Atterrata all'aeroporto militare di Ciampino, Silvia Romano, è stata accolta dalla famiglia, da Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. E' apparsa in salute e come anticipato dalla Verità con un velo tradizionale del Corno d'Africa, segno delle indiscrezioni sulla sua conversione all'Islam.
I servizi liberano da Al Shabaab Silvia Romano: sta bene
Silvia Romano (Ansa)

Silvia Romano è libera. Ad annunciarlo è stato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, su Twitter. «Silvia Romano è stata liberata! Ringrazio le donne e gli uomini dei servizi di intelligence esterna. Silvia, ti aspettiamo in Italia!». «Sono stata forte e ho resistito. Sto bene e non vedo l'ora di tornare in Italia», ha dichiarato la ragazza. Il generale Luciano Carta si avvia a lasciare l'Aise (per la presidenza di Leonardo) con un grande successo: aveva iniziato con l'arresto di Cesare Battisti

La nostra intelligence in Libia si difende da miliziani e 007 francesi
Ansa

Con la fine del regno di Muammar Gheddafi, la Dgse - Direction générale de la sécurité extérieure - diretta da Bernard Emie, ex ambasciatore transalpino in Algeria, prende sede a Bengasi, avamposto del generale Khalifa Haftar. Ancora oggi l'obiettivo è sconfiggere l'Isis, ma sempre più spesso sostiene le truppe della Cirenaica che continuano ad avanzare verso Tripoli.

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