Il governo federale mette una toppa alla crisi bancaria, ma sacrifica la trasparenza e il mercato. Così la Svizzera resta in un angolo come pianificato dall’ex presidente. Ora non sarà più un Paese neutrale.
Critiche alla Svizzera per la scelta di proteggere gli azionisti di Credit Suisse. La Bce: «L’Ue non applica questo standard per i salvataggi. Pronti a fornire la liquidità». Occhi sui rischi di ricadute su altri istituti. Le big italiane non sarebbero esposte.
Il governatore: «Pure la mia famiglia soffre i rincari». Sul futuro si limita a dire: «I prezzi saranno troppo alti per troppo tempo».
Per salvare Credit Suisse è stato sacrificato il mercato delle obbligazioni; una nazionalizzazione del credito che chiude il cerchio disegnato da Obama. Le Borse reagiscono bene, però si temono colossali cause legali.
Il vicepresidente della Bce Luis de Guindos (Ansa)
Riunione dell’esecutivo sul futuro dell’istituto a cui è stata concessa una linea di credito fino a 50 miliardi. Negli Usa il contagio sembra allargarsi: indiscrezioni su un piano di salvataggio per First republic.