2023-09-28
Il supervulcano ruggisce: terremoto da 4.2
Ieri mattina l’evento bradisismico: treni in tilt, scuole chiuse a Pozzuoli. Alcuni esperti precisano: «Non è segno di un’eruzione imminente». Ma un tecnico aveva allertato la prefettura dieci giorni fa. Fi accusa: «Manca il piano di evacuazione aggiornato».Il respiro del vulcano si è fatto più frequente e cresce di intensità. Gli abitanti dei Campi Flegrei, a Nord Ovest della città di Napoli, una delle zone con rischio sismico più elevato al mondo, sono abituati al bradisismo. Convivono con il periodico sollevamento e abbassamento dell’area calderica, ma negli ultimi giorni c’è allarme. Dalle 5 del mattino del 26 settembre «è in corso uno sciame sismico costituito da circa 70 eventi», con magnitudo massima 4.2 (ieri mattina), segnala la rete di monitoraggio dell’Osservatorio vesuviano dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Gli epicentri sono localizzati nell’area Accademia-Solfatara (Pozzuoli) e nel Golfo di Pozzuoli. È il sollevamento del suolo che preoccupa maggiormente, perché quando la terra sale si genera il terremoto. Il direttore dell’Ingv, Mauro Di Vito, ha parlato di processo di innalzamento che «presenta nell’area di massima deformazione al Rione Terra (il cuore della città di Pozzuoli, ndr) una velocità media di circa 15 mm/mese dagli inizi del 2023, in lieve incremento negli ultimi giorni». Non sembra ci possano essere accelerazioni a breve termine, ma il direttore avverte: «Una eventuale futura variazione dei parametri monitorati (sismologici, geochimici e delle deformazioni del suolo) può comportare una diversa evoluzione degli scenari di pericolosità». I Campi Flegrei, «campi ardenti», hanno diversi centri vulcanici all’interno della caldera ampia 12 x 15 chilometri quadrati, dove sono ancora presenti numerosi insediamenti abitativi, pericolosamente vicini a molteplici, possibili bocche eruttive. La Protezione civile prevede che una futura eruzione «possa generare diverse fenomenologie», quali «lancio di bombe e blocchi di grosse dimensioni nell’immediato intorno del centro eruttivo, nello scorrimento di flussi piroclastici nel raggio di alcuni chilometri, nella ricaduta di ceneri e lapilli a distanza anche di molti chilometri». Il campo vulcanico è attivo da più di 80.000 anni, le due peggiori eruzioni furono l’Ignimbrite Campana (40.000 anni fa) e il Tufo Giallo Napoletano (15.000 anni fa), cui seguirono più di 27 eruzioni solo negli ultimi 5.500 anni. L’ultima crisi bradisismica si era verificata nel 1983. L’incertezza sull’evoluzione di questo cambio nel respiro del vulcano non fa dormire tranquilli gli abitanti dell’area di Pozzuoli. Mercoledì, il sindaco Luigi Manzoni ha disposto la sospensione delle attività didattiche nelle scuole. «Non è giunto al Consiglio comunale» di Napoli il nuovo piano di evacuazione dai Campi Flegrei, accusano i consiglieri di Forza Italia Iris Savastano e Salvatore Guangi, sollecitando l’amministrazione Manfredi ad accelerare i tempi di stesura di uno strumento della massima urgenza.C’è chi prova a ridimensionare l’evento. «Ciò che avviene ai Campi Flegrei non ha relazione con il Vesuvio», spiega sul Corriere della Sera Francesca Bianco, direttrice del dipartimento Vulcani dell’Ingv, precisando che «non sempre il bradisismo è legato a un’eruzione». Però, il 18 settembre, Giuseppe De Natale, ex direttore dell’Osservatorio vesuviano, aveva mandato una Pec alla prefettura di Napoli sollecitando una rapida evacuazione dall’area di Pisciarelli e della Solfatara per verificare la stabilità degli edifici «non avendo avuto riscontro per cinque anni», dopo le sue segnalazioni, ed «essendo ormai la situazione dal punto di vista sismico estremamente critica». Secondo il vulcanologo, era già preoccupante la magnitudo «3,8 del terremoto del 7 settembre scorso, oltre il quale», evidenziava, «si rischia seriamente il cedimento o il collasso degli edifici più vulnerabili localizzati in vicinanza degli epicentri». Di certo, si è visto che cosa accade ad ogni scossa. Caos nella circolazione dei treni, per consentire verifiche sulla rete ferroviaria. Passeggeri in attesa per ore nelle stazioni di Napoli e di Roma. I primi treni per Milano e per Torino, che partono dal capoluogo campano rispettivamente alle 5.09 e alle 5.23 del mattino, ieri si potevano prendere solo da Roma Termini. Cancellato anche il treno per Fiumicino e rallentati altri spostamenti da e per la Campania.Mentre i vulcanologi monitorano la situazione, arriva un altro allarme che fa pensare. Vito Musumeci, ministro per la Protezione civile, avverte che a fronteggiare l’emergenza devono concorrere pure i soldi privati. «Non è possibile che lo Stato debba andare al collasso, e così sarà tra qualche anno, senza che ci sia nella fase degli indennizzi della ricostruzione una partecipazione da parte del privato», di fronte alle calamità naturali. «In altre parti d’Europa», ha proseguito il ministro, «le assicurazioni obbligatorie per i rischi naturali ci sono e questa cultura dobbiamo introdurla in Italia, anche se questa è un’iniziativa impopolare».
Alessandro Benetton (Imagoeconomica)