2022-09-13
Superbonus, Aula spaccata fino all’ultimo
Commissioni al lavoro nella notte, dopo la riunione fra governo e gruppi parlamentari, per cercare l’accordo e mettere in sicurezza l’Aiuti bis che arriverà oggi in Senato. Senza l’intesa con il M5s, sul decreto si abbatterà una pioggia di 450 emendamenti.Anche se il tempo stringe, la tensione sul Superbonus non cala. Tanto che, dopo una giornata di ritardi, slittamenti e riunioni fra il governo e i gruppo parlamentari, ieri le commissioni Bilancio e Finanze si sono riunite nella notte per esaminare gli emendamenti, fra cui quello riformulato dal Mef. L’obiettivo del governo Draghi è trovare la quadra sull’emendamento che riguarda le ristrutturazioni edilizie, in mancanza della quale il M5s non rinuncerà a fare ostruzionismo presentando una pioggia di emendamenti. Dal canto suo, l’esecutivo non vuole sforare i 14 miliardi di risorse previste, dall’altro il Movimento 5 stelle chiede di intervenire sulla responsabilità solidale, sbloccando la cessione del credito e limitando o eliminando gli oneri per i cessionari. Il governo, però, teme che alleggerire da qualunque responsabilità il compratore aumenti le possibilità di truffe e abusi. conteIntanto, oggi si attende il primo voto in Senato, mentre domani si passerà alla Camera. «Non mi chiedete perché questo governo si è dimostrato così ostile verso una misura che è stata un volano per l’economia. Perché accanirsi contro il Superbonus?», ha dichiarato ieri Giuseppe Conte, parlando alla Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa. «Il governo dovrebbe dare delle spiegazioni», ha aggiunto. Secondo l’ex premier, dire che il M5s vuole bloccare il dl Aiuti bis sarebbe «una grande truffa, una grande menzogna».Fatto sta che ieri durante tutta la giornata c’è stata grande attesa per un accordo parlamentare sul Superbonus. Alle 15.30 il ministero delle Finanze ha fatto sapere che una prima bozza era pronta e che erano in corso verifiche a Palazzo Chigi. Per questo alle 18 sarebbe dovuta iniziare una riunione, mentre le sedute delle commissioni Bilancio e finanze sarebbero dovute slittare alle 19. Lo stesso sarebbe dovuto valere anche per la riunione della commissione Bilancio sulla relazione sugli obiettivi di finanza pubblica propedeutica al varo del dl Aiuti ter. Alla fine, però, la riunione è stata di nuovo spostata alle 19.30 con la seduta delle commissioni Bilancio e Finanze rinviata alle 21.Fino alla tarda serata di ieri, insomma, una soluzione condivisa tra il Movimento 5 stelle e il governo sul Superbonus non era ancora stata presentata e il timore è che, in assenza di un accordo sulla modifica, il decreto legge rischi di giungere «aperto» nell’Aula del Senato alle 12 di oggi, con la necessità di votare tutti i quasi 450 emendamenti presentati.Quello che è certo è che nel pomeriggio era stata diffusa una prima bozza del decreto, secondo indiscrezioni gradita al Partito democratico, in cui erano due le frasi da aggiungere all’articolo 33 bis che regola gli «adempimenti delle banche in materia di Superbonus». Secondo quanto si poteva leggere nel testo, andava aggiunto che «ai fini del presente articolo, si presume, in ogni caso, la buona fede dei cessionari, tenuti, come tali, solo all’ordinaria diligenza nella valutazione del credito oggetto di acquisto o di cessione» e che «resta ferma la necessità di tutelare i cessionari in buona fede e di rispettare il principio di non inutile aggravamento dei procedimenti amministrativi». Inoltre, le «disposizioni in materia di Superbonus per le unità immobiliari» andavano prorogate di un anno fino al 31 dicembre 2023.È chiaro che, secondo questa prima stesura, il governo aveva cercato di andare incontro alle richieste dei pentastellati. Il problema, però, è che ieri una seconda bozza circolata nel tardo pomeriggio non sembrava più contenere alcuna novità legata al Superbonus.la castelli «Il decreto Aiuti bis è in conversione, ci siamo presi più tempo perché a tutti interessa sbloccare la situazione drammatica di più di 7.000 imprese che sul Superbonus sono bloccate», ha ribadito ieri il viceministro all’Economia e alle finanze, Laura Castelli, a Radio 24, annunciando la presentazione di una soluzione per sbloccare il Superbonus che almeno fino alla tarda serata di ieri non è mai giunta. «Personalmente ho lavorato a una soluzione che presenteremo oggi (ieri per chi legge, ndr), che nessuno se la intesti per motivi elettorali. Tutta Italia ha bisogno di far camminare velocemente una misura che ha portato molto Pil in questi anni e che abbiamo voluto. Io su questo devo mettere per forza il punto».
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