2021-03-24
Sulle pulizie la Boldrini fa poco la femminista
Le accuse della ex colf moldava e della ex collaboratrice parlamentare: «Ci trattava e pagava troppo male». La domestica costretta a rivolgersi al Caf per la liquidazione. La paladina dei diritti delle donne preannuncia una smentita e dice: «Potevate parlarmene»Il suo ideale oscilla tra Madre Teresa e Dolores Ibarruri, ma assomiglia come una goccia d’acqua a Lucille Van Pelt. Non sapete chi è? Ma Lucy, la bambina che nelle strisce di Charles M. Schulz tormenta Charlie Brown sparando sentenze dal suo «chiosco psichiatrico». Laura Boldrini - che è stata beccata, stando alle rivelazioni del Fatto quotidiano, a predicare bene e razzolare male - rivelò di essere l’incarnazione di Lucy il 30 ottobre 2016 a Cascia. Era in visita, contrita d’ordinanza, agli sfollati del terremoto, gente che aveva perso tutto: scuole devastate, case inghiottite. Con un codazzo di giornalisti avendo saputo che dei bambini erano radunati tra le baracche, dove facevano disegni, lei come un Madonna si è chinata su di loro e ha sussurrato: »Adesso siete in vacanza». Le è uscita male, ma sembrava davvero una di quelle perfidie distribuite dal chiosco psichiatrico.L’onorevola (la a è d’obbligo nella neolingua delle pari opportunità voluta dalla Boldrini) eletta con Leu e passata al Pd dopo, che è stata per cinque anni presidenta della Camera dei deputati, ha un collezione di gaffes e di contraddizioni che ci si potrebbe allestire un museo. Peccato ci sia già il Boldrini, il museo paleontologico di Pietrafitta (Perugia) che però cade a puntino perché Laura/Lucy ha a che fare con Selvaggia. La Lucarelli ha raccolto su Il Fatto gli sfoghi di collaboratrici della pasionaria dei migranti, delle donne e di tutto ciò che c’è di commendevole nel politically correct da cui emergerebbe che alle pubbliche virtù fanno da contrappunto vizi privati. Fino a una denuncia a un Caf (centro assistenza fiscale) in cui una domestica dell’onorevola per otto anni e dieci mesi chiede 3.000 euro di liquidazione mai ricevuti dopo che a maggio scorso si è licenziata perché la ex presidenta le voleva obbligare ad accudire la casa anche il sabato. Ironia della sorte la signora si chiama - lo scrive Selvaggia Lucarelli - Lilia ed è moldava. Dunque dell’Est. Dall’antologia di Laura/Lucy spunta una sua battaglia epica. Era il 20 marzo di tre anni fa e Paola Perego conduceva su Rai 1 Parliamone sabato. E quel sabato lì spiegava perché le donne dell’Est sono le preferite dai maschi italiani: servizievoli, sexy, sopportano i tradimenti. Scoppiò un putiferio (la Perego incolpevole perderà la conduzione) e la presidenta gridò: «È inaccettabile che in un programma televisivo le donne siano rappresentate come animali domestici di cui apprezzare mansuetudine, accondiscendenza, sottomissione. Da questo alla violenza il passo è breve, mi auguro che vengano presi immediati e severi provvedimenti». Fu accontentata.E però Selvaggia Lucarelli racconta anche altro. «Ho tre figli», dice un’altra collaboratrice, questa volta parlamentare. «Partivo il martedì alle 4.30 da Lodi per Roma, lavoravo per tre giorni 12 ore al giorno. Per il resto lavoravo da casa e guadagnavo 1.200/1.300 euro al mese e da questo stipendio dovevo togliere costi di alloggio e dei treni. Quando uno dei miei tre figli si è ammalato e doveva essere operato a maggio scorso, ho chiesto di rimanere in smart working anche perché di treni ce n'erano pochi e costosissimi. Lei mi ha risposto che durante il lockdown avevo risparmiato». Altre aggiungono che l’onorevola «chiama in piena notte urlando, poi per due giorni non ti parla». Forse una spiegazione c’è: la Boldrini ebbe a dire - 10 maggio 2014 - parlando dei migranti: «Io mi sento più italiana quando sto con gli stranieri, che non minacciano certo le mie convinzioni». Oddio poi c’è straniera e straniera perché per esempio nell’ottobre del 2013 si dimenticò in anticamera Aung San Suu Kyi (premio Nobel per la pace ora di nuovo incarcerata in Myanmar). Ma che si può dire a Laura/Lucy che dopo la sparatoria a Palazzo Chigi del 2013 in cui furono gravemente feriti due carabinieri affermò: «Chi ha sparato a Palazzo Chigi era disperato per perdita di lavoro. Urge dare risposte perché la crisi trasforma le vittime in carnefici»?. Chissà cosa potrebbero fare queste collaboratrici della presidenta che ritengono d’esser state maltrattate e malpagate? Però lei ha una parola buona per tutti. Non se l’è presa con Selvaggia Lucarelli, in quanto donna. Così ha dettato: «Sto preparando una nota ufficiale (chissà che vuol dire? Lei sta già parlando, mah, ndr) per rispondere a una ricostruzione dei fatti che non risponde alla realtà delle cose e per replicare. Sono davvero dispiaciuta: si tratta di due collaboratrici valide, in ambiti ovviamente totalmente diversi», tiene a sottolineare la Boldrini. «E mi aspettavo da loro che, se ritenevano che ci fosse con me qualche problema, me ne parlassero direttamente e non tramite un giornale, tutte due insieme poi... Mi pare che abbiano fatto ricorso a un metodo quanto meno improprio, che lascio agli altri giudicare e commentare». Che volete, Laura/Lucy è fatta così. Forse aveva ragione quell’anonimo che in tweet spiegò così una delle sue tante intemerate: «Il mondo della Boldrini è semplice; o avidi o disagiati. Lei vuole mediare senza spettinarsi».
Nella prima mattinata del 28 ottobre 2025 la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari in tutta Italia ed effettuato il sequestro preventivo d’urgenza del portale www.voltaiko.com, con contestuale blocco di 95 conti correnti riconducibili all’omonimo gruppo societario.
Si tratta del risultato di una complessa indagine condotta dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna e dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per l’Emilia-Romagna, sotto la direzione del Pubblico Ministero Marco Imperato della Procura della Repubblica di Bologna.
Un’azione coordinata che ha visto impegnate in prima linea anche le Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica delle varie Regioni e gli altri reparti territoriali della Fiamme Gialle nelle province di Bologna, Rimini, Modena, Milano, Varese, Arezzo, Frosinone, Teramo, Pescara, Ragusa.
L’operazione ha permesso di ricostruire il modus operandi di un gruppo criminale transnazionale con struttura piramidale tipica del «network marketing multi level» dedito ad un numero indeterminato di truffe, perpetrate a danno anche di persone fragili, secondo il cosiddetto schema Ponzi (modello di truffa che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi investitori, a loro volta vittime del meccanismo di vendita).
La proposta green di investimenti nel settore delle energie rinnovabili non prevedeva l’installazione di impianti fisici presso le proprie abitazioni, bensì il noleggio di pannelli fotovoltaici collocati in Paesi ad alta produttività energetica, in realtà inesistenti, con allettanti rendimenti mensili o trimestrali in energy point. Le somme investite erano tuttavia vincolate per tre anni, consentendo così di allargare enormemente la leva finanziaria.
Si stima che siano circa 6.000 le persone offese sul territorio nazionale che venivano persuase dai numerosi procacciatori ad investire sul portale, generando un volume di investimenti stimato in circa 80 milioni di euro.
La Procura della Repubblica di Bologna ha disposto in via d’urgenza il sequestro preventivo del portale www.voltaiko.com e di tutti i rapporti finanziari riconducibili alle società coinvolte e agli indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
Nel corso delle perquisizioni è stato possibile rinvenire e sottoporre a sequestro criptovalute, dispositivi elettronici, beni di lusso, lingotti d’oro e documentazione di rilevante interesse investigativo.
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