2019-03-31
Sul Forum Francesco cita Parolin. Ma per i media diventa un attacco
Bergoglio, in volo verso il Marocco, appoggia le parole del segretario di Stato. Per la stampa è una «stroncatura papale». Spadaro forza la mano e passa dai dubbi sulle modalità agli «errori di sostanza».Papa Francesco interviene sul Congresso di Verona, rispondendo a un domanda dei giornalisti sul volo che ieri lo ha portato in Marocco per il suo viaggio apostolico con doppio focus su dialogo interreligioso con l'islam e la vicinanza con la comunità cattolica locale.«Non me ne sono occupato», ha risposto il Papa alla domanda sul Forum delle famiglie. «Ho sentito quello che ha detto il segretario di Stato: mi sembrano parole giuste ed equilibrate». Il cardinale Pietro Parolin, infatti, era intervenuto a proposito del Congresso veronese qualche giorno fa, con una dichiarazione che riportiamo integralmente: «Siamo d'accordo sul fondo, sulla sostanza, può darsi che qualche differenza ci sia sulle modalità».Alcune agenzie di stampa e molti media italiani hanno semplificato la dichiarazione di Parolin per attribuire al Papa che a Verona «va bene la sostanza, ma il metodo è sbagliato» (così, per esempio, Fatto Quotidiano, SkyTg24 a Ansa). L'esigenza di sintesi giornalistica va forse alla sostanza, ma proprio Parolin insegna che la forma non è secondaria. Quindi basta leggere le parole felpate del cardinale e segretario di Stato per capire che non era stato proprio così tranchant, dicendo che «può darsi» che «qualche differenza» ci sia a proposito del metodo dei congressisti. Magari, dopo l'evento veronese, Parolin ha cambiato idea e dissente totalmente sul metodo, ma questo non è dato sapersi, per ora.Tra metodo e sostanza, tra forma e sostanza, non vorremmo perderci in qualche disquisizione di natura metafisica, ma anche un tweet di padre Antonio Spadaro è intervenuto sul tema. «La cultura della #famiglia non può essere la parte strumentale di una “culture war"», spiega Spadaro per marcare subito una differenza, utilizzando una precisa etichetta che rimanda immediatamente a un'epoca ecclesiale, quella di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, in cui le battaglie culturali erano lo spazio di agibilità per la presenza dei cattolici nell'agone pubblico. «Culture war» oggi è diventato dispregiativo, e per quella stagione ecclesiale, che in Italia era incarnata dal presidente della Cei, Camillo Ruini, circola disprezzo.Quindi, prosegue Spadaro nel suo cinguettio, questa strumentalizzazione «è un errore di metodo e dunque finisce per esserlo di sostanza». Così l'accordo con la sostanza, espresso anche dalla dichiarazione di Francesco sull'aereo ieri, va a farsi benedire perché, secondo il direttore della Civiltà Cattolica, quello del congresso di Verona è un uso «strumentale» della famiglia. «È la strumentalizzazione che trasforma l'errore di metodo in errore di sostanza», spiega in un altro tweet, «Perché ne cambia il significato. È “altro"…». Insomma la sostanza muta e Spadaro contraddice in qualche modo sia il segretario di Stato che il Papa, i quali su questa benedetta sostanza si sono detti d'accordo. Che poi è su questa sostanza che non è d'accordo il movimento femminista, insieme a vari esponenti politici, che ieri ha manifestato per le strade di Verona a favore della legge 194 e del love is love. Francesco su questi temi come la pensa lo sanno tutti e non c'è bisogno di ripeterlo, magari avrà usato parole diverse, ma la sostanza, ancora lei, è la stessa che si è sentita in molti interventi del palco di Verona. Basterebbe essere chiari, con il giusto metodo, e tutta questo balletto di forma e sostanza evaporerebbe come neve al sole. Nessun giudizio sulle persone, ma la Chiesa, come ricordava san Giovanni XXIII, distingue tra errore ed errante. E l'aborto e il gender, tanto per citare due esempi spesso richiamati da Francesco, rientrano nella prima categoria. Di sostanza.