2025-01-24
Ecco lo ius scholae: studente filippino sgozzato da egiziano
I rilievi della Polizia scientifica sul luogo dell'accoltellamento tra minori in piazza Testaccio a Roma (Ansa)
Non bastano gli assalti alle forze dell’ordine, l’accoglienza a tutti i costi mostra il suo meglio anche a scuola e un ragazzo finisce all’ospedale in gravi condizioni. Le lezioni in cambio di cittadinanza non sono un criterio.Altri tre agenti feriti durante un controllo, un capotreno finito in ospedale, uno studente accoltellato dopo una lite a scuola. Non basta: rapine, occupazioni, risse, sprangate, spari per strada. E un unico filo conduttore: i protagonisti sono tutti stranieri.L’Italia dell’accoglienza incontrollata continua a produrre eventi drammatici e caos. L’aria che si respira è la stessa: periferie, parchi o pieno centro, il senso di sicurezza è sempre più sfuggente. Ad Arezzo, per esempio, nel Parco Mancini, a ridosso della stazione, un’area spesso trasformata dai pusher in un mercato dello spaccio, un nigeriano che aveva addosso diverse dosi di stupefacenti si è opposto ai controlli. Quando gli agenti del Reparto prevenzione crimine si sono avvicinati, ne ha colpiti tre, procurando loro delle lesioni. Alla fine è stato fermato e portato in Questura. Il giudice che ieri ha curato l’udienza per direttissima ha convalidato l’arresto, applicando la custodia cautelare in carcere. Mentre a Genova, nella stazione Brignole, un capotreno è stato colpito alla testa con una bottiglia mentre tentava di sedare una lite tra passeggeri. La violenza ha causato al dipendente Trenitalia un trauma cranico e la perdita di alcuni denti. L’aggressore, un cittadino romeno di 39 anni, è stato identificato e rintracciato perché durante la lite ha perso il braccialetto elettronico. È un uomo senza fissa dimora, con precedenti di polizia e sottoposto a un divieto di avvicinamento. È stato sanzionato per ubriachezza, ma solo perché si è accertato che non era stata un’aggressione volontaria. La Polfer però sta valutando la sua posizione e potrebbe scattare una denuncia a piede libero. A Milano, invece, un ventunenne algerino è stato riarrestato a poche ore dalla sua scarcerazione. Era stato acciuffato e processato per direttissima per una rapina e appena ha messo piede fuori dal palazzo di giustizia è entrato in un bar, si è fatto dare un panino e ha aggredito il barista. Poi è uscito senza pagare. I carabinieri in servizio nel palazzo di giustizia, presenti sul posto, nonostante il sistema giudiziario fatichi a contenere recidive di questo tipo, lo hanno arrestato di nuovo.La Capitale non è esente. A Roma, uno studente di 17 anni di origini filippine ma nato in Italia è stato gravemente ferito al collo con un coltello appena uscito dalla scuola di piazza Testaccio. L’aggressione, riconducibile a un diverbio scolastico, ha visto coinvolti due giovani di origini egiziane e tunisine, che facevano parte di un gruppetto di giovani più ampio (fonti della Questura parlano di almeno sette persone). Il filippino è stato prima aggredito e, durante la zuffa, è spuntato il coltello. Il diciassettenne è stato trasportato d’urgenza all’ospedale San Camillo. «Coltello facile nelle tasche di troppi ragazzini e una violenza minorile che ha raggiunto livelli allarmanti», ha commentato il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, sui social, sottolineando la necessità di interventi più incisivi da parte delle famiglie: «Ma a casa di questi ragazzi non ci sono genitori? Possibile che mamme e papà non si accorgano di niente?». E c’è ancora chi propone lo ius scholae. Mentre non passa giorno che qualcuno con lo status di protezione internazionale finisca in un caso di cronaca. A Bolzano, un marocchino con permesso di soggiorno da rifugiato è stato denunciato per aver forzato l’ingresso della «stanza del silenzio» dell’Ospedale di San Maurizio. L’uomo, con precedenti di polizia dello stesso tenore, ha spiegato di non aver trovato posto nelle strutture di accoglienza e, così, ha deciso di scassinare la porta della camera protetta dell’ospedale. Il questore Paolo Sartori, proprio per la recidiva, ha disposto il foglio di via obbligatorio e richiesto la revoca dello status per procedere all’espulsione. Sono finiti in carcere, invece, tre stranieri nordafricani protagonisti di una rissa nelle vicinanze di un centro commerciale a Rimini. Anche qui è spuntato un coltello. Uno di loro presentava ferite da arma da taglio e ha spiegato di essere stato aggredito dai suoi coinquilini per una questione di debiti legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. La violenza che pervade le città non ha risparmiato Olbia, dove un minorenne che stava facendo un giro in bici è stato colpito all’improvviso alla testa con una pesante spranga di ferro ed è finito in ospedale. I carabinieri hanno fermato l’aggressore poco dopo: un cittadino straniero con precedenti penali e con una storia di problematiche mentali. E infine, se ne andava in giro a fare il pistolero un ventenne straniero con precedenti penali a Macerata. È il protagonista di un video diffuso sui social che lo riprendeva mentre con una pistola sparava in aria in pieno centro cittadino. Quando i poliziotti lo hanno rintracciato ha ammesso di essere il soggetto immortalato nel video e di essere stato lui ad aver sparato con una pistola a salve. La ricerca dell’arma nella sua abitazione ha dato esito negativo e il ragazzo è stato denunciato per procurato allarme.
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