2023-03-06
La strategia Uk per imporre i divieti: «Bisogna spaventarli tutti a morte»
L'ex segretario alla Salute inglese Matt Hancock (Ansa)
Alcune chat di Whatsapp diffuse dalla stampa inglese rivelano come, nel 2021, l’allora segretario alla Salute Matt Hancock usasse la paura come metodo di governo. Ricorrendo perfino alle nuove varianti per intimorire.Non bastavano le rocambolesche avventure televisive in I’m a celebrity, l’Isola dei famosi in salsa british ambientata nella giungla australiana e nella quale i due vincitori vengono proclamati re e regina della giungla, che hanno prodotto l’immediata sospensione dal Partito conservatore, a evitare l’ennesima figuraccia a Matt Hancock, già segretario di Stato per la Salute del governo di Boris Johnson e costretto alle dimissioni dopo aver violato le regole anti Covid che lui stesso aveva voluto: ora saltano fuori le chat che ha scambiato con un suo collaboratore per «spaventare a morte tutti».Teorizzando il terrore come metodo di governo. I messaggi sono stati pubblicati dal Sunday Telegraph in un’inchiesta giornalistica a puntate ribattezzata «Lockdown-leaks». Ed emerge che Hancock avrebbe studiato quando rivelare l’esistenza della variante Kent del Covid, per far sì che i cittadini inglesi rispettassero le rigide regole che aveva ideato. Si tratta di più di 100.000 messaggi Whatsapp che lo stesso Hancock aveva affidato alla giornalista Isabel Oakeshott, in quel momento ghost writer per una biografia del ministro che, poi, però, si è trasformata in una delle poche voci critiche rispetto alle misure anti Covid in Inghilterra.Il 13 dicembre 2020, ovvero cinque giorni prima che il governo inglese allentasse parte delle regole in vista del Natale, l’ex segretario di Stato alla Salute si confronta con il suo assistente, Simon Case, su quando annunciare la nuova variante. E quando il collaboratore gli fa presente che il sindaco di Londra potrebbe opporsi a un possibile lockdown, Hancock se ne esce con un «possiamo alzare il tiro con il nuovo ceppo». E poco dopo: «Faremo tremare le gambe a tutti con il nuovo ceppo». L’assistente appare come uno yes man: «Sì, così cambierà il loro modo di comportarsi».Il ministro non vede l’ora di terrorizzare gli inglesi. E in un’altra chat chiede: «Quando schieriamo la nuova variante?». L’operazione paura viene fissata per il giorno successivo. A gennaio 2021, quando erano già in atto pesanti misure di blocco, Hancock discute di nuovo con Case, ipotizzando ulteriori restrizioni. Case, però, lo mette in guardia sulla possibilità di apportare altre modifiche alle regole perché potrebbero sembrare «ridicole». E, pienamente d’accordo con il ministro sulla strategia del terrore, lo invita invece a «calcare la mano sulla comunicazione», aggiungendo che il «fattore paura-senso di colpa» è stato «vitale». Discutendo dei blocchi regionali, Jamie Njoku Goodwin, consulente per i media di Hancock, gli suggerisce che non sarebbe «inutile» per il pubblico «pensare che la loro area potrebbe essere la prossima». Chris Heaton Harris, segretario del governo dell’Irlanda del Nord, ha detto alla Bbc che i messaggi danno «quasi una visione della psiche di Hancock piuttosto che del vero processo decisionale».In altri messaggi trapelati Hancock chatta con il premier Boris Johnson, valutando la necessità di diventare «assolutamente militanti» sul distanziamento sociale negli hotspot Covid, dopo il «crollo generale» nel seguire le regole. Poi, ancora una volta con Case, sottolinea che «il programma per rilanciare l’economia ha avuto un impatto negativo in termini di nuove infezioni». E valuta: «Abbiamo ricevuto molti feedback sul fatto che mangiare fuori per aiutare l’economia sta causando problemi... L’ho tenuto fuori dai notiziari, ma è una cosa seria. Quindi, per favore, per favore, non permettiamo che il successo economico di questo schema porti alla sua estensione». Immagina, quindi, come correre ai ripari: «Dobbiamo dire alle persone che, se vogliono salvare l’economia e proteggere il Servizio sanitario nazionale, devono seguire le regole, che vanno inasprite. Le stanno osservando?». Quindi dice al collaboratore di voler dire che «mangiare fuori» è un modo «per aiutare il virus a diffondersi».La chat risale esattamente a un mese dopo che lo stesso Hancock quelle regole le aveva infrante. Non aveva rispettato il coprifuoco nel bar del Parlamento e aveva taroccato il conteggio dei test giornalieri per arrivare all’obiettivo prefissato dei 100.000 contagi al giorno. Poi, lo scandalo che portò alle dimissioni, con tanto di prove filmate: mentre vigevano distanziamento sociale e divieto di stare a contatto con persone non appartenenti al proprio nucleo familiare (sulla base della residenza), Hancock fu beccato in atteggiamenti intimi con la sua consigliera personale.Ora l’ex segretario di Stato alla salute critica le fughe di notizie, definendo i messaggi pubblicati solo «un resoconto parziale». E se la prende con la giornalista per il «colossale tradimento» personale, commesso tra l’altro in violazione di un accordo di riservatezza. Violazione che la giornalista rivendica apertamente, invocando ragioni di «interesse pubblico», oltre al timore «d’insabbiamenti» da parte della commissione d’inchiesta che sulle negligenze della pandemia nel Regno Unito ha appena avviato i propri lavori. Tra i messaggi ce ne sono alcuni che ricostruiscono anche un duro conflitto apertosi nel 2020 fra l’ex titolare della Sanità e l’allora ministro dell’Istruzione, Gavin Williamson, sulla decisione di chiudere le scuole. E siccome dalle chat emerge anche che Hancock avrebbe ignorato perfino le indicazioni del consulente scientifico del governo, il professor Chris Whitty, che raccomandava di sottoporre al tampone tutti i pazienti ricoverati nelle Rsa al fine di evitare la diffusione dei contagi e le molte vittime nelle case di cura, ora l’ex ministro si trova pesantemente sotto accusa.
L'ex amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel (Imagoeconomica)
Giorgia Meloni ad Ancona per la campagna di Acquaroli (Ansa)
«Nessuno in Italia è oggetto di un discorso di odio come la sottoscritta e difficilmente mi posso odiare da sola. L'ultimo è un consigliere comunale di Genova, credo del Pd, che ha detto alla capogruppo di Fdi «Vi abbiamo appeso a testa in giù già una volta». «Calmiamoci, riportiamo il dibattito dove deve stare». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel comizio di chiusura della campagna elettorale di Francesco Acquaroli ad Ancona. «C'é un business dell'odio» ha affermato Giorgia Meloni. «Riportiamo il dibattito dove deve stare. Per alcuni è difficile, perché non sanno che dire». «Alcuni lo fanno per strategia politica perché sono senza argomenti, altri per tornaconto personale perché c'e' un business dell'odio. Le lezioni di morale da questi qua non me le faccio fare».
Continua a leggereRiduci