2022-06-17
Stoltenberg duro, Lavrov snobba Bruxelles
Il segretario Nato: «Daremo aiuti senza precedenti». Da Londra altre sanzioni a Kirill.Mentre Mario Draghi, Olaf Scholz ed Emmanuel Macron visitano Kiev, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, intervenuto al termine della ministeriale difesa di Bruxelles, ha usato toni duri.La visita dei tre leader europei, commenta, «è un segnale positivo che porta solidarietà e un messaggio politico». Ma, soprattutto, Stoltenberg ha parlato delle nuove armi che arriveranno in Ucraina: «Lavoriamo notte e giorno per poter consegnare aiuti bellici senza precedenti all’Ucraina e il più velocemente possibile ed è una sfida logistica: ci sono colli di bottiglia oltre a questioni di addestramento del personale all’uso di questi armamenti». Si è detto inoltre certo che le difficoltà di questi giorni verranno superate: «Ci sono stati briefing per capire come risolvere questi problemi, perché l’interesse non è di fare solo annunci ma di trasformarli in realtà». Ieri ha parlato all’agenzia Tass anche il ministro degli Esteri di Mosca, Sergei Lavrov: «Abbiamo sempre lavorato con l’Occidente, l’Oriente, il Nord e il Sud. Dal momento in cui l’Occidente ha interrotto tutti i contatti, abbiamo oggettivamente lavorato con l’Oriente, come prima. Stiamo ampliando i contatti con l’Oriente, come sempre. Ma in termini assoluti questi contatti stanno crescendo, mentre in termini relativi l’Europa è scomparsa dalle nostre priorità, ovviamente». Nel pomeriggio il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha ribadito l’opposizione di Ankara all’entrata di Helsinki e Stoccolma nella Nato per il presunto sostegno dei Paesi scandinavi a gruppi curdi ritenuti dalla Turchia terroristi. Sul fronte negoziale è scambio di accuse tra i russi e gli ucraini; il capo delegazione russa per i negoziati con l’Ucraina, Vladimir Medinsky, ha affermato: «Da quando a marzo si sono svolti colloqui intermittenti tra le due parti, compreso un incontro di alto profilo delle delegazioni a Istanbul, i negoziati tra Russia e Ucraina si sono arenati», mentre Davyd Arakhamia, negoziatore ucraino, ha descritto la posizione negoziale di Kiev come «abbastanza debole e per questo motivo non vogliamo sederci al tavolo per adesso ma dobbiamo invertire la rotta in qualche modo». Sempre ieri la Russia ha smentito di volersi ritirare dall’Organizzazione mondiale del commercio. Al contempo, ha messo al bando 121 cittadini australiani, inclusi alcuni giornalisti e funzionari della Difesa, accusandoli di aver promosso una «agenda russofobica». A proposito di russofobia, il Paese invaso ha cancellato dai programmi scolastici gli autori russi e sovietici. Essendo nato in territorio ucraino, si è però salvato Gogol, passato appunto nel programma di letteratura ucraina. Nel quadro delle rappresaglie, si è infine appreso che la Gran Bretagna ha sanzionato il capo della Chiesa ortodossa russa, il patriarca Kirill, «per il suo evidente sostegno all’aggressione militare russa in Ucraina».