Sterco su banchetto prolife, Pro Vita e Famiglia: «Avvertimento mafioso»

Sterco su banchetto prolife, Pro Vita e Famiglia: «Avvertimento mafioso»

«Chiediamo ai buonissimi e angelici progressisti, come la Cirinnà, Boldrini, Zan & compagni, se è normale imbrattare con sterco il banchetto di ProVita & Famiglia che sostiene il diritto universale alla Vita di ogni bambino, durante la giornata nazionale per la Vita, tra l'altro allestito con un'immagine dolcissima di un neonato? Condannerete questa vergognosa azione? Questa non è solo inciviltà. E' molto di più. E' un avvertimento mafioso che nega non solo la democrazia, la libertà di pensiero e di opinione ma proprio il diritto a esistere" ha dichiarato Toni Brandi, presidente di Pro Vita e Famiglia onlus dopo i gravi fatti accaduti ieri a Caravaggio in provincia di Bergamo.

«Non perderemo né il coraggio di denunciare tali oscenità, nè quello di ribadire che sopprimere un bambino nel grembo della mamma è uccidere una persona umana. Se fosse accaduto a parti inverse tra l'altro, lo avreste saputo tutti, grazie ai telegiornali e ai media asserviti al pensiero unico. Invece noi ci troviamo da soli a fronteggiare ogni giorno imbrattamenti sui nostri manifesti, insulti, attacchi ai nostri camion vela e ogni genere di aggressioni. Non facciamo parte di nessuna lobby forte perciò la 'prolifefobia' non ha l'appeal mediatico dell'omotransfobia". Ma noi non molleremo» ha continuato e concluso Jacopo Coghe, vice presidente di Pro Vita e Famiglia.

angelina jolie ucraina
Angelina Jolie a Kherson (foto dai social)
La star di Hollywood visita Kherson ma il bodyguard viene spedito al fronte, fino al contrordine finale. Mosca: «Decine di soldati nemici si sono arresi a Pokrovsk».

Che il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, trovi escamotage per mobilitare i cittadini ucraini è risaputo, ma il tentativo di costringere la guardia del corpo di una star hollywoodiana ad arruolarsi sembra la trama di un film. Invece è successo al bodyguard di Angelina Jolie: l’attrice, nota per il suo impegno nel contesto umanitario internazionale, si trovava a Kherson in una delle sue missioni.

I guai del Paese accentuati da anni di Psoe al governo portano consensi ai conservatori.

A proposito di «ubriacatura socialista» dopo l’elezione a sindaco di New York di Zohran Mamdani e di «trionfo» della Generazione Z (il nuovo primo cittadino avrebbe parlato «a Millennial e giovani»), è singolare la smentita di tanto idillio a sinistra che arriva dalle pagine di un quotidiano filo governativo come El País.

A Roma l’evento della «Verità» sulla sicurezza

Oggi alle 16 si terrà a Roma l’evento Sicurezza, Difesa, Infrastrutture intelligenti, organizzato dalla Verità. Tra gli ospiti, Roberto Cingolani, ad di Leonardo, e Marco Troncone, ad di Aeroporti di Roma. Si parlerà di innovazione industriale, sicurezza contro rischi ibridi, tra cui cyber e climatici, con interventi di Pietro Caminiti di Terna e Nicola Lanzetta di Enel. Seguiranno il panel con Nunzia Ciardi (Agenzia cybersicurezza nazionale), e l’intervista al ministro della Difesa Guido Crosetto (foto Ansa). Presenterà Manuela Moreno, giornalista Mediaset, mentre il direttore della Verità, Maurizio Belpietro, condurrà le interviste. L’evento sarà disponibile sul sito e i canali social del quotidiano.

islam europa conquista
Cartelli antisionisti affissi fuori dallo stadio dell'Aston Villa prima del match contro il Maccabi Tel Aviv (Ansa)
Dai cartelli antisionisti di Birmingham ai bimbi in gita nelle moschee: i musulmani spadroneggiano in Europa. Chi ha favorito l’immigrazione selvaggia, oggi raccoglie i frutti elettorali. Distruggendo le nostre radici cristiane.

Uno spettro si aggira per il mondo: lo spettro dell’islamo-socialismo. Da New York a Birmingham, dalle periferie francesi alle piazze italiane, cresce ovunque la sinistra di Allah, l’asse fra gli imam dei salotti buoni e quelli delle moschee, avanti popolo del Corano, bandiera di Maometto la trionferà. Il segno più evidente di questa avanzata inarrestabile è la vittoria del socialista musulmano Zohran Mamdani nella città delle Torri Gemelle: qui, dove ventiquattro anni fa partì la lotta contro la minaccia islamica, ora si celebra il passo, forse definitivo, verso la resa dell’Occidente. E la sinistra mondiale, ovviamente, festeggia garrula.

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